- G. I. Gurdjieff
Il libro di Gurdjieff, "I racconti di Belzebù a suo nipote", è ricchissimo di contenuti di svariato tipo. Troviamo passaggi che si occupano di esoterismo, religione, fisica, chimica, arte, filologia, storia, cosmologia, cosmogonia, scienza dell'essere, alchimia, esobiologia, e potremmo continuare ancora per molto a elencare tutto ciò che è possibile trovare nel "Belzebù". Gurdjieff stesso affermò, senza mezzi termini, che nel Belzebù c'era tutto, davvero tutto. Lo scenario planetario che Gurdjieff ci mostra è notevolmente diverso dall'idea che ci siamo fatti della storia del pianeta Terra, condizionati come siamo dal sapere ordinario degli uomini dormienti. Tuttavia, al giorno d'oggi esistono molte teorie alternative sul passato remoto del pianeta Terra, quasi del tutto fantasiose, le quali si discostano dalla "versione ufficiale della storia", e nelle quali, nonostante l'immaginazione, si possono trovare alcuni grani di verità molto approssimativi e compresi in modo abbastanza errato. Gurdjieff riferisce che ai tempi di Atlantide, circa nell'11.500 a.C, sul pianeta Terra ci fu la presenza e l'influenza di due specie di esseri extraterrestri. Da un lato, angeli e arcangeli, e dall'altro la tribù di Belzebù, che era esiliata su Marte, ma alcuni vivevano anche sul pianeta Terra, pur celando la loro vera origine. Stando a Gurdjieff, la tribù di Belzebù aveva due proibizioni rispetto ai suoi rapporti con i terrestri. La prima era quella di non svelare la propria vera identità e provenienza, e la seconda quella di non comunicare ai terrestri nessuna verità di ordine scientifico, perché gli umani avevano bisogno solo della scienza dell'essere. Dobbiamo presumere, logicamente, che il loro aspetto esteriore fosse simile a quello dei terrestri, altrimenti non avrebbero avuto modo di non violare il primo divieto datogli dall'alto. Questo ricorda il famoso "caso amicizia" in ambito ufologico, nel quale vengono presentati degli extraterrestri talmente simili a noi, da potersi benissimo infiltrare nella nostra società. Per quanto riguarda angeli e arcangeli esistono due visioni estreme e contrapposte, entrambe vere per metà. La prima li considera "esseri spirituali" privi di corpo fisico, la seconda li considera come semplici extraterrestri altamente tecnologici, in grado di viaggiare nel cosmo per mezzo di astronavi, tuttavia, scambiati dai terrestri per divinità o creature di natura spirituale. Gurdjieff offre un'alternativa che concilia entrambe le visioni opposte. Angeli e arcangeli sono dotati di corpo fisico, ma anche degli altri due corpi superiori, il corpo astrale e il corpo dell'anima, perché sono essere tricerebrali che sorgono e abitano un pianeta che si trova vicinissimo alle emanazioni del Sole Assoluto, quindi nascono non solo con tutti e tre i corpi già formati, ma la loro ragione è già perfezionata al massimo grado. Quindi non necessitano di compiere lavoro cosciente e sofferenza intenzionale. Vengono definiti da Gurdjieff come "Esseri Tricerebrali Ideali". "Ideali" per le suddette ragioni. Non solo viaggiano nell'universo utilizzando astronavi, ma essendo tra gli esseri più intelligenti dell'universo, sono loro stessi che le hanno ideate e realizzate. Nei loro viaggi intergalattici aiutano Dio nell'amministrazione e nella manutenzione dell'universo, e si recano nei luoghi e nelle scale cosmiche dove la volontà diretta di Dio non può giungere, per le ragioni che abbiamo già spiegato in articoli precedenti.
Questo è ciò che dice Gurdjieff nel suo "Belzebù":
"Del resto bisognerà che ti faccia conoscere altri particolari di quello straordinario pianeta, popolato da esseri tricerebrali analoghi a quelli che vedono la luce sugli altri pianeti del nostro Megalocosmo, ma considerati nel Nostro Grande Universo il tipo perfetto e ideale di tutti gli esseri tricerebrali dotati di varie forme di rivestimento esteriore. D'altro canto, tutti gli Angeli e gli Arcangeli, come quasi tutti gli Individui sacri a tutt'oggi prossimi a Nostra Eternità, provengono precisamente da quel pianeta, che si chiama "Modikteo" ed appartiene al sistema detto "Protocosmo". L'aspetto esterno dei suoi abitanti assomiglia molto al nostro, e la trasformazione di sostanze cosmiche necessarie al processo trogoautoegocratico generale si opera attraverso di loro, secondo la sacra legge di Heptaparaparshinokh, sulla base degli stessi princìpi che governano sia la nostra presenza sia quella dei tuoi beniamini del pianeta Terra. Solo per la continuazione della loro specie la sacra legge utilizza esseri di tre generi, che vengono perciò detti "triakrkominani"; e mentre da noi gli esseri di sesso diverso si chiamano rispettivamente "aktavas" e "passavas", e sulla Terra "uomini" e "donne", sul pianeta Modikteo gli esseri di sesso diverso sono chiamati rispettivamente "martna", "spirna" e "okina". La loro struttura esteriore è la stessa, mentre quella interiore è del tutto diversa". [...] Devo aggiungere che costoro sono il tipo d'essere ideale nel nostro Megalocosmo, poiché sin dall'istante della nascita possiedono già tutti e tre i corpi esserici. Infatti i "produttori" di quell'essere - "martna", "spirna" e "okina" - concepiscono ciascuno separatamente uno dei tre corpi esserici, e con un tipo d'esistenza adeguata allo scopo ciascuno aiuta il sacro Heptaparaparshinokh a costituire dentro di sé il rispettivo corpo esserico in modo perfetto, e poi a fonderlo con gli altri due al momento della "nascita". Del resto vorrei farti osservare, caro figliolo, che contrariamente a quanto accade agli esseri dei pianeti ordinari del nostro Megalocosmo, gli esseri di quel pianeta strano e meraviglioso per rivestire i loro corpi esserici superiori non hanno affatto bisogno di ricorrere ai fattori che il Nostro Creatore ha destinato a servir da mezzi di perfezionamento - fattori che, come ben sai, chiamiamo "lavoro cosciente" e "sofferenza volontaria".
Il primo intervento genetico sull'essere umano, da parte di angeli e arcangeli, fu per limitare lo sviluppo della sua intelligenza per mezzo dell'organo Kundabuffer. Questo per scopi superiori importantissimi. Affinché il ramo Terra-Luna non fosse destabilizzato. Successivamente, quando quest'organo non fu più necessario, intervennero di nuovo per eliminarlo, e l'essere umano raggiunse l'apice del suo sviluppo con la civiltà di Atlantide. Questa civiltà viene considerata da Gurdjieff come il primo vero sviluppo dopo che l'essere umano era stato liberato dall'influenza dell'organo Kundabuffer. Gli eventi che condussero i terrestri all'idea immaginaria dell'esistenza di diavoli malvagi, riguarda direttamente la "tribù" di Belzebù. Da un lato sul pianeta Terra si era diffusa l'idea errata che esiste un male esterno nell'universo, e dall'altro, quando alla tribù di Belzebù fu comandato dall'alto di abbandonare il pianeta Terra, questa scomparsa improvvisa, assieme alla loro longevità di gran lunga superiore a quella umana, indusse i terrestri a definirli e scambiarli per "diavoli".
Ecco cosa ci riferisce Gurdjieff:
"T'ho già detto altre volte che in un primo tempo molti esseri della nostra tribù si erano trovati a esistere su quel pianeta, a mescolarsi con gli antenati dei tuoi beniamini, e a intrattenere persino relazioni amichevoli con alcuni di loro. È necessario premettere che a quei tempi nulla faceva prevedere la tragicomica storia che sto per narrarti, salvo l'idea – sorta in alcuni esseri di laggiù, ma solo in quelli particolarmente ingenui, poco prima dell'esodo finale dei nostri – secondo cui gli esseri della nostra tribù erano, per così dire, "immortali". Com'è ovvio, quell'idea era sorta dal fatto che gli esseri della nostra tribù, rispetto a loro, avevano un'esistenza incomparabilmente più lunga, sicché i casi di raskuarno sacro tra noi erano così rari che forse in tutto quel periodo non se n'era verificato nessuno. A parte questo, ripeto, nel tempo in cui i nostri erano esistiti laggiù non era successo nulla di particolare. In seguito però, quando per certe ragioni era stato espresso il desiderio dall'Alto che il numero di esseri della nostra tribù esistenti su quel pianeta fosse ridotto al minimo, e quando perciò essi erano migrati in maggioranza sugli altri pianeti di quel sistema solare per cui laggiù ne erano rimasti pochissimi, proprio allora aveva preso il via la comica vicenda in cui s'erano trovati involontariamente coinvolti, e lo sono tuttora, i veri nomi di alcuni esseri della nostra tribù. Gli eventi che hanno dato origine alla singolare coincidenza per cui quegli strani esseri tricerebrali hanno messo in relazione i nomi di molti esseri della nostra tribù con l'idea assurda di cui stiamo parlando, sono stati i seguenti. Subito dopo la partenza dei nostri da quel pianeta, il primo a costruire un intero insegnamento religioso sulla base di quell'idea nefasta era stato un certo Armanaturga, un sacerdote di professione, ma considerato un "grande sacerdote sapiente", esistito all'epoca dello splendore della grande civiltà tikliamuishiana. E proprio nel suo insegnamento religioso egli per la prima volta, in mezzo a tante altre cose, aveva detto che certi spiriti invisibili presenti tra loro diffondevano il bene e il male "esteriori", costringendo così gli uomini ad assorbire e a manifestare sia il bene che il male; e che gli spiriti diffusori del bene si chiamavano "Angeli", mentre quelli diffusori del male si chiamavano "Diavoli". Ora gli "Angeli", portatori e diffusori del bene - ossia di ciò che è più elevato e divino - essendo a loro volta elevati e divini non erano visibili né percettibili agli uomini. Invece i "Diavoli", essendo d'infima origine perché provenienti dal "basso", erano visibili agli uomini. Ma non sempre gli uomini riuscivano a vedere i Diavoli perché spesso ne erano suggestionati: perciò più l'uomo si avvicina a diventare un Giusto, più il suo occhio diventa capace di vedere i Diavoli. Ebbene, dopo che quell'insegnamento religioso aveva conosciuto una larga diffusione, alcuni dei tuoi beniamini, avendo appreso dai racconti dei propri antenati che certi essere esistiti un tempo laggiù, e da loro creduti immortali, erano improvvisamente scomparsi, avevano pensato bene di spargere la voce secondo cui quegli esseri erano appunto i Diavoli che, prevedendo la comparsa di un vero insegnamento religioso e temendo perciò che la gente li individuasse, si erano resi invisibili, pur continuando tranquillamente ad esistere in mezzo a loro. È stato così che i veri nomi di molti esseri della nostra tribù, venuti casualmente all'orecchio degli esseri terrestri all'epoca di quell'insegnamento religioso, hanno acquisito un significato particolare e si sono trasmessi di generazione in generazione pervenendo infine ai tuoi beniamini contemporanei. E da allora i tuoi beniamini non hanno smesso di associare a questi nomi ogni sorta di "ruoli" fantasiosi che, nella loro immaginazione, sarebbero tipici della corporazione degli esseri Diavoli, corporazione appositamente organizzata e inviata sulla Terra dal nostro stesso Creatore in persona con la missione di farsi beffe di loro. Insomma, nell'immaginazione di quei bislacchi esseri tricerebrali del nostro Megalocosmo, i presunti Diavoli sono personaggi invisibili che esistono in mezzo a loro e dimorano su quel pianeta per ordine e per certi imperscrutabili fini del Nostro Creatore Onnireggente. E questi Diavoli suggeriscono agli esseri-uomini ogni sorta di verità e menzogne, costringendoli a manifestare a ogni passo le innumerevoli "infamie" diventate ormai proprietà della loro essenza".
Molto probabilmente questo passaggio di Gurdjieff può aiutarci a comprendere meglio l'origine delle diverse idee che s'incontrano nei testi religiosi e nella mitologia delle antiche civiltà: gli Anunnaki dei testi sumeri, i Nephilim della Bibbia, la straordinaria longevità di certi personaggi, e tante altre cose che generalmente appaiono strane e restano incomprese, o che vengono spiegate con teorie contorte e fantasiose.