Sebbene il linguaggio di Gurdjieff non fosse sempre dei più educati, presento qui l’estratto di un incontro tenutosi a Parigi l’8 aprile del 1943, in cui si tratta dell’argomento in oggetto. In risposta alla domanda “perché la maggior parte delle associazioni che interferiscono con il mio lavoro proviene da associazioni sessuali?”. La sua risposta fu, in una traduzione approssimativa, la seguente:
“Questa domanda è soggettiva, non è la stessa cosa per tutti. Si tratta di un’anormalità che è il risultato della masturbazione infantile. Ogni uomo contiene in sé tre merde che si producono e devono essere eliminate. La prima è il risultato del cibo ordinario e viene eliminata naturalmente. Ciò deve avvenire ogni giorno altrimenti si è soggetti ad ogni sorta di malattie. Nello stesso modo in cui andate in bagno per eliminare il cibo, dovete anche andare in bagno per eliminare la seconda, che si trasforma in rifiuti nella funzione sessuale. È necessario per la salute e per l’equilibrio del corpo. Per molti è necessario ogni giorno, per altri ogni settimana, per altri ancora ogni mese o ogni sei mesi. È soggettivo. Per questa funzione, dovete scegliere un buon gabinetto pulito; che vi vada bene. Una terza merda è prodotta nella testa. È il rifiuto del terzo cibo: le impressioni. Questi rifiuti si accumulano nel cervelletto. Ciò è collegato alla piandjoèhary. La medicina non ne sa nulla, così come la medicina non sa nulla dell’importante ruolo dell’appendice nella digestione. Quest’eliminazione avviene attraverso il corretto impiego della respirazione”. [...]
L’energia sessuale può essere distruttiva. È possibile passare dal desiderio di dominare alla sollecitazione a distruggere. Ciò avviene non solo fra un uomo ed una donna, ma nella nostra relazione con il mondo in senso lato: la guerra ed il sesso hanno una forte affinità. In tutti le epoche, il soldato è stato preso come simbolo sessuale. La ragione non è affatto manifesta; la possiamo comprendere se osserviamo come il sesso degenera nella sollecitazione a distruggere. Nella mitologia indù, Shiva e Shakti, il potere creativo maschile e femminile, simboleggiano questi due aspetti del sesso: Shiva è il Dio del Sesso, sia il Dio della Creazione sia il Dio della Distruzione; mentre Shakti è sia la Grande Madre, amante e compassionevole per tutte le creature ed anche Durga, la Dea vendicativa e distruttrice. La degenerazione distruttiva del sesso è riscontrata anche in molte condizioni patologiche e conduce addirittura all’auto-distruzione. Lo spreco e la degenerazione del sesso è dovuta soprattutto al potere dell’immaginazione in noi. Il potere dell’immaginazione è associato ad una certa energia che Gurdjieff chiamava ‘piandjoehary’, che è la quinta gradazione del cibo che entra in bocca. Essa sorge in noi, come altre gradazioni, per effetto del miscelarsi delle energie derivate dal cibo con energie già presenti in noi. Le prime fasi di evoluzione sono dirette, nel senso che sono conosciute in termini di chimica della digestione, fino alle concentrazioni speciali che si realizzano nel fegato in cui il sangue si rinnova. Ciò che viene dopo, nelle fasi di evoluzione, dipende dall’azione che proviene dall’assimilazione dell’aria, il secondo nutrimento esserico, e dalla sua propria evoluzione. Si giunge ad un punto in cui si produce un’energia di associazioni ed emozioni, la “tetartoehary”, da cui evolve la piandjoehary. Ciò che sì miscela con l’energia delle associazioni è energia sessuale. Piandjoehary ci consente di vedere, in modo diretto, senza razionalizzazioni. È la vera sostanza della visualizzazioni, ovvero la creazione di immagini mentali che non sono meramente figure interne, ma forme che possono avere un effetto reale su noi stessi e sugli avvenimenti. Nella sua espressione più elevata, quest’energia di immaginazione è il potere della visione. È mediante ciò che possiamo essere ispirati a lavorare ed a servire, nonché a fare esperienza di un collegamento positivo e reale con il futuro prossimo. Sì tratta però di una lama a doppio taglio. L’immaginazione deve essere impiegata nel modo corretto per la creazione intenzionale di immagini mentali, non per indulgere in fantasie sessuali o d’altro genere. Se vi è fantasia, l’energia degrada in eccitazione emozionale, rabbia, “posture interiori” soggettive ed auto-adulazione. Il risultato finale può essere violenza insensata. Una volta che si è fatta l’esperienza di un corretto contatto con l’essenza, non è così difficile incominciare a lavorare all’eliminazione dell’egoismo e dell’immaginazione nel sesso.
Fonte: Il Divino Sessuale - J. G. Bennett
