La lingua materna della Bibbia non conosce alcuna formazione dei tempi del verbo nel senso delle lingue indo-europee, ma possiede solo due forme di stato che caratterizzano un'azione come già conclusa e compiuta o come ancora in corso o in divenire. Perciò, la concezione ebraica del tempo non conosce né la grossolana ripartizione in passato, presente e futuro, né le sei forme temporali della lingua tedesca. L'ebreo sperimenta il tempo come un flusso che avanza eternamente e mai si arresta. "Dio creò" dev'essere inteso quindi nel senso della preghiera quotidiana della sinagoga, nella quale si dice:
«Credo con piena convinzione che il Creatore, sia lodato il suo Nome, ha creato tutte le creature e che egli solo ha compiuto, compie e compirà l'opera della creazione».
Questo non solo esprime il concetto fondamentale di un'evoluzione che procede in avanti e verso l'alto, ma comprende anche la salvezza come una realizzazione piena alla fine dei tempi. Qui passato, presente e futuro sono strettamente congiunti in una continuità ininterrotta, poiché nella concezione dell'antico Israele la creazione non è un atto salvifico di Dio compiuto una volta per tutte, ma un atto ricco di benedizione che si compie ogni giorno. "Egli rinnova ogni giorno l'opera della sua creazione": ecco una riflessione di fondo della letteratura rabbinica, basata sulle intraducibili parole di apertura della Bibbia.
"In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: Sia la luce! E la luce fu". (Gen 1,1-3).
Questa traduzione della Einheitsubersetzung (1980) dà l'impressione di una sequenza temporale, nella quale il "creare", l'"aleggiare", il "parlare" e l'"essere luce" costituiscono un percorso. Ma nel testo originale le cose non stanno in questo modo. Esso collega l'azione con cinque «C», sottolineando così la stretta relazione temporale esistente fra queste cinque righe. In base al contenuto, si dovrebbe tradurre:
«Quando Dio si mise a creare cielo e terra - allora l'universo era (ancora) informe e deserto, con le tenebre sull'abisso e lo spirito di Dio che aleggiava sulle acque - Dio disse: Sia la luce! E la luce fu».