Di Mosè, quando discese dal monte Sinai dopo il suo incontro con Dio, si dice: "Ed egli non sapeva che il suo volto (CEI: la pelle del suo viso era diventata raggiante, poiché aveva conversato con Dio") (Es 34,30). Poiché in ebraico il verbo «irraggiare, emettere raggi» è identico al sostantivo che indica le "corna", le quali viste controluce appaiono come raggi luminosi, già Girolamo ha tradotto erroneamente: "Et facies sua cornutus erat" (Il suo volto era cornuto). Circa mille anni dopo Michelangelo ha preso Girolamo alla lettera. E così si è giunti a quella statua famosa in tutto il mondo che si trova a Roma e davanti alla quale nessun italiano riesce a trattenere un risolino. Oggi, infatti, il termine «cornuto», che non ha nulla a che vedere con la Bibbia, ha molto a che vedere con l'infedeltà coniugale. Nella maggior parte delle versioni tedesche della Bibbia questo errore di traduzione è stato corretto già da molto tempo. Ma non meno sconcertante del fraintendimento della parola è stata, ed è, anche la rappresentazione a volte tendenziosa di avvenimenti della storia della salvezza dell'uno e dell'altro Testamento nelle immagini, nelle sculture, nelle opere teatrali e nella musica. Per molti secoli, in tutta Europa, il racconto biblico tradotto in "pietra e vetro" ha rappresentato l'unico accesso alla parola di Dio per le masse analfabete. Si resta comunque colpiti dalla contrapposizione che si osserva abitualmente: da un lato, figure giganti bionde, con gli occhi azzurri, inserite in un bel paesaggio fiammingo, possibilmente coperto di neve e, dall'altro. figure di commercianti gobbe, con il naso adunco, deprimenti, ambientate in vicoli stretti e tortuosi. Come meravigliarsi allora che tanti spettatori ne abbiano tratto delle concezioni anti-ebraiche? E ciò nonostante le lodevoli eccezioni di Rembrandt e di altri che hanno sempre combattuto contro tale cattiva abitudine. Quanto sembra facile, con un po' di buona volontà, correggere le traduzioni errate di parole che comportano delle conseguenze negative, altrettanto sembra difficile trovare una soluzione al problema delle arti figurative. Senza alcuna tendenza censoria proporrei di rinviare nell'educazione artistica, nelle esposizioni e nelle pubblicazioni artistiche al Sitz im Leben degli artisti, non per sminuire l'amore per la loro opera, ma per relativizzare l'astiosità e la malignità nei riguardi degli ebrei e dell'ebraismo.
Fonte: Bibbia Tradotta, Bibbia Tradita (Pinchas Lapide)