Secondo Gurdjieff le piramidi di Giza erano macchine tecnologiche. Da un lato fungevano da telescopi per l'"osservatorio astrologico", e in secondo luogo erano una tecnologia per il controllo locale del clima. Sapevano come controllare il djartklom e il processo di rimorso nell'atmosfera. Gurdjieff considerava le piramidi e la sfinge molto più antiche rispetto alla datazione dell'archeologia ufficiale, e riteneva che i costruttori fossero alcuni sacerdoti atlantidei che erano sopravvissuti all'inabissamento del continente. La Sfinge invece era l'emblema di questi sacerdoti, ed esprimeva sia la coscienza e sia il modo per raggiungerla.
Ecco quanto riferisce Gurdjieff nel suo "Belzebù":
"Orbene, figliolo, grazie all'artificio messo in atto allora nel futuro Egitto, per osservare le altre concentrazioni cosmiche, artificio concepito dalla ragione dei lontani discendenti dei membri della società degli Akhldanei, ciascuno dei tuoi sventurati beniamini acquisì, per quanto la loro vista fosse da poco diventata koritesnokhniana, il potere di percepire liberamente in ogni momento o, per dirla con loro, "sia di giorno sia di notte", la visibilità di tutte le concentrazioni cosmiche lontane che cadevano, nel corso del processo di movimento armonico generale, nella sfera dell'orizzonte da loro osservato. Per compensare la debolezza dei loro organi di percezione visiva, avevano inventato quanto segue. Anziché installare i loro "tesskuani" o "telescopi" - anch'essi costruiti, sia detto per inciso in base ai progetti dei loro antichi progenitori - sulla superficie del pianeta, come veniva fatto laggiù ordinariamente e ancora si fa ai giorni nostri, essi li collocarono invece a grande profondità dentro la terra, e l'osservazione delle concentrazioni cosmiche situate fuori dell'atmosfera del loro pianeta avveniva per mezzo di gallerie appositamente scavate. L'osservatorio ch'io vidi possedeva cinque gallerie di questo tipo, le quali si aprivano su diversi punti dell'orizzonte che sovrastava l'osservatorio, ma si riunivano tutte in una piccola fossa sotterranea a forma di grotta. E là gli specialisti dell'epoca, detti "astrologi", si dedicavano alle loro osservazioni, per studiare, come già t'ho detto, la presenza visibile e i risultati dell'azione reciproca di altre concentrazioni cosmiche, appartenenti sia al loro sistema solare sia ad altri sistemi del Nostro Grande Universo. Essi conducevano le loro osservazioni attraverso ora l'una ora l'altra delle cinque gallerie, orientate nelle diverse direzioni della volta celeste, secondo la momentanea posizione del loro pianeta nel processo di "movimento armonico generale" rispetto alla concentrazione cosmica osservata. Ti ripeto, caro figliolo, la particolarità principale dell'osservatorio costruito dagli esseri tricerebrali del futuro Egitto non era nuova per me, dal momento che avevo applicato lo stesso principio nel mio osservatorio su Marte, con la sola differenza che i miei sette condotti si trovavano sulla superficie del pianeta anziché al suo interno; ma tutte le loro innovazioni erano così interessanti nei particolari che, a ogni buon conto, feci uno schizzo di tutto quel che vidi e ne trassi profitto persino per il mio osservatorio. Quanto alle altre costruzioni di laggiù, te ne parlerò fra poco nei particolari; per ora mi limiterò a dirti che tutti quegli edifici indipendenti non ancora ultimati ed eretti in prossimità dell'osservatorio - come appresi quando li visitai, sempre guidato dal costruttore amico di uno dei nostri – erano anch'essi in parte destinati all'osservazione degli altri soli e pianeti del Nostro Grande Universo, e in parte a determinare e dirigere intenzionalmente le variazioni dell'atmosfera circostante al fine di ottenere il "clima" desiderato". Tutte quelle costruzioni fatte a regola d'arte occupavano una superficie assai vasta del luogo ed erano circondate da un recinto fatto di piante chiamate laggiù "zalnakatar", intrecciate in modo particolare. «Mi sembra di estremo interesse segnalarti che all'entrata principale dell'enorme recinto era stata eretta una grandissima statua di pietra – grande naturalmente in rapporto alla taglia della loro presenza generale - chiamata "Sfinge", che mi ricordava molto una statua già vista al tempo della mia prima discesa personale sul tuo pianeta nella città di Samlios, proprio di fronte all'immenso edificio che apparteneva alla società sapiente degli Akhldanei designato allora con il nome di "prima cattedrale" di quella società. La statua che aveva destato il mio interesse nella città di Samlios costituiva l'emblema della società e si chiamava "Coscienza".
Proviamo adesso a capire in che modo le piramidi avrebbero potuto funzionare come macchine per il controllo locale del clima. Esistono teorie che collegano la composizione della Grande Piramide di Giza, in particolare la presenza di quarzo nel granito, con l'effetto piezoelettrico e la possibile generazione di energia o la ionizzazione dell'atmosfera. L'effetto piezoelettrico è un fenomeno scientificamente provato per cui alcuni materiali cristallini, come il quarzo, generano una carica elettrica quando sottoposti a stress meccanico (pressione o vibrazione). Al contrario, applicando una tensione a questi cristalli, essi si deformano. Alcune teorie alternative sulla funzione delle piramidi, non supportate dall'archeologia e dalla scienza tradizionali, ipotizzano che:
Granito ricco di quarzo: La Grande Piramide contiene enormi quantità di granito, specialmente nella Camera del Re e nei condotti, e il granito è noto per contenere cristalli di quarzo.
Pressione e vibrazioni: Il peso colossale della piramide stessa, unito a possibili vibrazioni naturali della Terra o a specifiche frequenze acustiche (come suggerito per la Camera del Re), avrebbe potuto generare pressione sui blocchi di granito.
Generazione di energia: Questa pressione, agendo sul quarzo tramite l'effetto piezoelettrico, avrebbe potuto generare cariche elettriche.
Ionizzazione dell'atmosfera: In alcune di queste teorie, l'energia generata sarebbe stata sufficiente per ionizzare l'aria circostante, creando ioni negativi. Si suggerisce che questa ionizzazione potesse avere effetti sull'ambiente o persino sulla salute umana. Alcuni ipotizzano che le piramidi potessero funzionare come "generatori di ioni negativi".
Effetti degli ioni negativi a livello locale (qualità dell'aria e benessere):
Pulizia dell'aria: Gli ioni negativi sono noti per la loro capacità di legarsi a particelle sospese nell'aria, come polveri, pollini, allergeni, batteri e virus. Questa unione carica elettricamente le particelle, facendole precipitare più rapidamente o aderire alle superfici, riducendo la loro concentrazione nell'aria respirabile. Per questo motivo, gli ionizzatori sono utilizzati in purificatori d'aria e condizionatori.
Benessere umano: Alcune ricerche suggeriscono che un'alta concentrazione di ioni negativi nell'aria possa avere effetti benefici sulla salute umana, migliorando l'umore, riducendo lo stress e alleviando sintomi di allergie e problemi respiratori. Luoghi come le cascate o le foreste, dove l'aria è naturalmente ricca di ioni negativi, sono spesso associati a una sensazione di benessere.
Effetti sul clima a livello globale (formazione di nuvole e precipitazioni):
La relazione tra ioni atmosferici e processi climatici su vasta scala è un campo di ricerca più complesso e meno definito. Alcune teorie scientifiche, ancora oggetto di studio e dibattito, suggeriscono che gli ioni atmosferici possano influenzare la formazione delle nuvole e delle precipitazioni.
Nucleazione delle nuvole: Gli ioni atmosferici, sia positivi che negativi, possono agire come nuclei di condensazione, attorno ai quali il vapore acqueo si condensa per formare goccioline di nuvola. Un aumento della concentrazione di ioni potrebbe teoricamente portare a una maggiore formazione di nuclei e, di conseguenza, a più nuvole.
Raggi cosmici e nuvole: Una teoria propone che le variazioni nell'intensità dei raggi cosmici galattici che raggiungono l'atmosfera terrestre possano influenzare la produzione di ioni. Questi ioni, a loro volta, potrebbero incidere sulla formazione delle nuvole, influenzando così il bilancio energetico della Terra e, potenzialmente, il clima. Tuttavia, l'entità e la rilevanza di questo meccanismo sul clima globale sono ancora molto discusse nella comunità scientifica.
La Generazione di Ioni: Dall'Elettricità agli Ioni
Se l'effetto piezoelettrico generasse quantità significative di energia elettrica all'interno della piramide, come si tradurrebbe questo nella produzione di ioni nell'atmosfera circostante?
Scariche Corona/Effetto Punta: Quando si ha un'alta concentrazione di cariche elettriche (cioè un campo elettrico molto intenso) in prossimità di una punta o di un bordo tagliente (come la punta della piramide o, in alcune interpretazioni, le asperità dei blocchi), si può verificare un fenomeno chiamato "scarica a corona" o "effetto punta". Questo si verifica quando l'intensità del campo elettrico supera la rigidità dielettrica dell'aria (circa 3×106V/m), ionizzando l'aria circostante.
Ionizzazione dell'Aria: La ionizzazione è il processo in cui un atomo o una molecola acquista o perde elettroni, diventando un "ione" (caricato positivamente o negativamente). Le cariche elettriche generate piezoelettricamente, se sufficientemente intense, potrebbero strappare elettroni dalle molecole di ossigeno e azoto nell'aria, creando ioni negativi (O2−) o ioni positivi (N2+, O2+).
Ioni Negativi: Le teorie che menzionano il controllo climatico spesso si concentrano sugli ioni negativi (O2−), in quanto sono stati associati a una migliore qualità dell'aria e, in alcune speculazioni, all'influenzamento della formazione delle nuvole.
Il "Controllo Locale del Clima" tramite Ioni
Cosa si intende con "controllo locale del clima" in questo contesto? Non si parla di alterare temperature globali o schemi meteorologici su vasta scala, ma piuttosto di effetti più circoscritti:
Formazione di Nebbia/Nuvole (Microclima): In un ambiente molto localizzato e in condizioni di alta umidità, gli ioni possono agire come nuclei di condensazione. Se l'aria è satura di vapore acqueo, le molecole d'acqua possono condensare attorno agli ioni per formare micro-goccioline, contribuendo potenzialmente alla formazione di nebbia o piccole nuvole localizzate.
Effetti sulla Salute/Benessere: L'aria ricca di ioni negativi è spesso associata a una sensazione di "freschezza" e benessere, che può influenzare la percezione del clima locale.
In quest'ottica, il "controllo locale del clima" si riferirebbe più a una modificazione del microclima ambientale immediato piuttosto che a una manipolazione su larga scala di fenomeni meteorologici. Tornando al discorso dell'antichità di questi monumenti, esistono studi alternativi all'archeologia ufficiale che sono molto interessanti.
John Anthony West: Un egittologo indipendente che, ispirato dalle idee di Schwaller de Lubicz, ha suggerito che l'erosione presente sulla Sfinge e sulle pareti del suo recinto fosse dovuta a prolungate e intense piogge, un clima non presente in Egitto da millenni. Ha inizialmente attribuito l'erosione a periodi tra il 15.000 e il 10.000 a.C., collegandola anche al mito di Atlantide.
Robert Schoch: Geologo dell'Università di Boston, è stato coinvolto da John Anthony West per esaminare le evidenze geologiche. Schoch ha sostenuto che le tracce di erosione sulla Sfinge e sulle pareti del recinto indicano un'esposizione a significative precipitazioni, un tipo di clima che l'Egitto ha avuto in un periodo molto più antico, tra il 10.000 e il 5.000 a.C. o anche prima (fino a circa 12.000 anni fa, alla fine dell'ultima era glaciale). Le sue conclusioni si basano sull'analisi delle caratteristiche di erosione della roccia e su studi sismici condotti intorno alla base della Sfinge.
Queste teorie, in particolare quella sull'erosione da acqua, sfidano la datazione tradizionale e suggeriscono l'esistenza di una civiltà avanzata in Egitto molto prima di quanto comunemente accettato.