Esistono alcune frasi di Gurdjieff riguardanti Dio che si prestano facilmente a essere fraintese. Cominciamo dalla sua affermazione secondo cui l'evoluzione interiore dell'uomo sarebbe una "via contro Dio". Per comprendere questa frase è necessario il contesto. Se la frase viene estrapolata dal contesto può condurre solo a incomprensioni e fraintendimenti. Vediamo in che contesto l'evoluzione interiore può essere correttamente considerata come una "via contro Dio". Dal punto di vista della funzione cosmica che riveste tale evoluzione, quest'idea non si applica. La funzione cosmica, ossia il "perché" esiste la possibilità di rivestirsi di corpi superiori e di realizzare l'immortalità nel Sole Assoluto, è in una necessità che coinvolge Dio stesso nell'amministrazione e manutenzione dell'universo. L'azione di Dio può manifestarsi direttamente solo nella scala di "Tutti i Mondi", oltre quella scala contigua al Sole Assoluto, l'azione di Dio può manifestarsi solo indirettamente tramite intermediari, ossia grazie all'aiuto di altre intelligenze evolute. Infatti Gurdjieff riferisce che tutte le anime evolute fino al massimo grado di ragione, e che abitano il Sole Assoluto, sono analoghe ai neuroni del cervello nel corpo fisico umano. Da qui possiamo anche presumere che il Sole Assoluto sia il cervello per l'intero "corpo" dell'universo, analogamente al nostro cervello rispetto al nostro corpo fisico. Questi "neuroni", o anime, sul Sole Assoluto sono anche tutti gli inviati dall'alto che aiutano Dio nella manutenzione dell'universo: Ashyata Sheyimash, Buddha, Gesù, Maometto, ecc. Questo spiega anche perché Gurdjieff definisce "aiuto a Dio" il lavoro di formazione del proprio corpo dell'anima con il relativo sviluppo del grado di ragione corrispondente. Si tratta di un aiuto per assolvere una funzione cosmica di manutenzione e amministrazione che Dio non può svolgere direttamente nelle scale cosmiche oltre la scala di "Tutti i Mondi", o "Mondo 3".
UNO TRA GLI INFINITI RAGGI DI CREAZIONE
DELL'OTTAVA COSMICA FONDAMENTALE
DO (Assoluto) - Mondo 1
SI (Tutti i Mondi) - Mondo 3 leggi
- tutti gli ammassi di galassie dell'intera rete cosmica
LA (Tutti i Soli) - Mondo 6 leggi
- tutte le stelle della nostra galassia, la Via Lattea.
SOL (Sole) - Mondo 12 leggi
- la stella del nostro sistema solare
FA (Tutti i Pianeti) - Mondo 24 leggi
- tutti i pianeti del nostro sistema solare
— (intervallo che viene colmato dalla vita organica)
MI (Terra) - Mondo 48 leggi
- il nostro pianeta Terra
RE (Luna) - Mondo 96 leggi
- il nostro satellite
L'azione diretta di Dio è possibile solo verso la nota SI (Tutti i Mondi), ossia la prima scala che crea dalla sua stessa emanazione. La medesima azione diretta di creazione permette un'azione diretta anche nell'amministrazione e manutenzione. Dio può agire da sé solo se la sua azione coinvolge contemporaneamente tutti gli ammassi di galassie, nello stesso modo in cui la sua azione diretta crea questi mondi. Per comprendere questa impossibilità di Dio di rivolgere un'azione diretta verso le scale più piccole, è sufficiente prendere l'analogia tra un essere tricerebrale e l'universo. Prendiamo, ad esempio, un singolo uomo. In che proporzione sta rispetto al Sole Assoluto? Se il cervello del nostro corpo è analogo al Sole Assoluto del grande universo, allora un singolo uomo avrebbe dimensioni inferiori a quelli di un quark, ossia una particella infinitesimale nota alla scienza. Ora il nostro cervello può forse agire direttamente su un quark, su un singolo elettrone di una sola molecola di sodio presente nel corpo umano? Ovvio che no. Anzi, se un elettrone di una molecola del nostro corpo avesse un qualche tipo di disarmonia, noi non ne sapremmo mai nulla, tanto è infinitesimale l'effetto rispetto alle nostre proporzioni. Il cervello può avvertire qualcosa solo se la disarmonia riguarda una scala più grande, ossia un insieme di molecole che forma un piccolo tessuto in una parte del corpo, cioè una ferita, oppure se la disarmonia interessa una parte del corpo fondamentale, quindi un fattore che può mettere a repentaglio la vita stessa di quell'universo in miniatura che è il corpo umano. Molti diventano atei ed escludono l'esistenza di Dio sulle basi dell'ignoranza di queste leggi, e dicono: "Se Dio esistesse davvero, non avremmo un mondo così pieno di sofferenza. Lo stato del mondo quindi è la prova dell'inesistenza di Dio". Questi, ovviamente, non hanno la più pallida idea dell'universo reale, e tutto ciò che conoscono è il "Dio Fantoccio" che le religioni snaturate hanno confezionato per dominare, sfruttare, ma anche amministrare la meccanicità e follia generale dei popoli. Quindi rispetto al "perché" non si può applicare l'idea che l'evoluzione interiore sia una "via contro Dio", perché il contesto esatto di questa frase riguarda il "come". Ossia in che modo funziona l'universo già creato. L'azione creativa di Dio è un'ottava discendente, un processo involutivo nel quale la materialità della materia diviene sempre più densa, e la frequenza di vibrazione sempre più lenta. L'evoluzione interiore consiste al contrario nella raffinazione della materia più densa, un aumento della frequenza di vibrazione. Mentre il processo involutivo procede verso il basso, l'essere umano che tenta di evolversi interiormente deve procedere verso l'alto, in opposizione quindi al "corso del fiume" del processo involutivo/creativo di Dio. Un percorso faticoso e difficile perché in salita. Questo è il vero significato dell'espressione una "via contro Dio" in relazione all'evoluzione umana. Un'altra frase di Gurdjieff che richiede di essere commentata è: "Anche Dio è parassita... parassita unico". Per capire, quantomeno intellettualmente, qualsiasi frase di Gurdjieff, senza fraintenderla, è necessario conoscere molto bene la cosmologia e la cosmogonia del suo insegnamento, nonché le due leggi fondamentali che governano l'universo. Dio, al fine di neutralizzare l'azione di Heropass, il Tempo, azione che provocava una contrazione del Sole Assoluto, creò l'universo, così da poter ricevere dall'esterno la materia/energia per contrastare l'aumento di Entropia. Quindi nell'universo ogni cosa ne mangia un'altra per poter rallentare la propria entropia, e Dio "mangia tutti", per così dire, perché è in cima alla "catena alimentare universale", per queste ragioni Gurdjieff lo definisce "parassita unico" in un universo dove tutti sono parassiti. Per essere più precisi dobbiamo dire che Dio mangia tutti indirettamente, ma il risultato finale dell'evoluzione delle materie, il quale si concentra alla nota SI dell'ottava cosmica, lo mangia direttamente. Se Dio avesse avuto la possibilità di nutrirsi direttamente dell'eternokrilno che costituisce la materia dello spazio infinito all'esterno del Sole Assoluto, allora non ci sarebbe stata la necessità creare sottosistemi e sottoscale, sarebbe stato sufficiente modificare la legge dell'ottava, al fine da farla dipendere da forze esterne, ma solo per il Sole Assoluto. Sarebbe stato sufficiente aprire il sistema, inizialmente chiuso, del Sole Assoluto per assorbire l'eternokrilno esterno. Tuttavia, questa materia risulta inerte, priva del potere di vivificazione. Quindi Dio ha creato delle macchine trasformatrici di sostanze (galassie, stelle, pianeti, vita organica, particelle, ecc.) affinché gli riportino indietro l'eternokrilno da Dio stesso modificato - ma che nel processo involutivo perde il grado di vivificazione - al suo massimo grado di vivificazione, in tal modo questa materia può essere nutrimento per Dio, e questo cibo per Dio è letteralmente "un'acqua della vita, dell'immortalità", perché con il suo moto perpetuo l'azione del tempo non è più diretta sul Sole Assoluto, quindi Dio realizza sia l'eternità assoluta, e sia la piena trascendenza, la quale è possibile solo dopo aver realizzato la piena immanenza, ossia la creazione dell'universo. Non può esistere alcun Dio trascendente senza l'immanenza, in primo luogo, perché se qualcosa è trascendente significa che è oltre qualcosa che non è trascendente, altrimenti non ci sarebbe nulla da trascendere, e in secondo luogo, sappiamo che lo stato iniziale di Dio e del Sole Assoluto, prima della creazione dell'universo, non è lo stato di un Dio trascendente, infinito, immortale, onnipotente, considerando che l'azione del tempo che si risolve nella contrazione del Sole Assoluto, non è altro che Dio che sta morendo, Dio che scopre di essere mortale, e deve trovare una soluzione per evitare questa morte. Nell'ambito della fisica moderna, l'entropia viene considerata come causa della "freccia del tempo", della direzione del tempo. Con la modifica delle due leggi e la creazione dell'universo, Dio ha generato un'inversione della freccia del Tempo che si oppone alla direzione che coinvolge il Sole Assoluto, un processo che potremmo definire di "Sintropia", opposto all'Entropia. Una freccia opposta, in quanto egli non può annientare la freccia iniziale del tempo, ma solo crearne un'altra in opposizione alla direzione iniziale. Questa opposizione tra due direzioni opposte del tempo, assieme alla discontinuità della legge dell'ottava, causano una vera e propria curvatura della freccia del tempo. Il tempo si riavvolge su se stesso, diventa ciclico, e questi cicli si svolgono nell'eternità. Il Sole Assoluto è invece al di là del tempo e dello spazio, sebbene mantenga sempre la sua concentrazione del Sole Assoluto come luogo nello spaziotempo dell'intero universo. Questo perché abbiamo già spiegato che non potrebbe essere trascendente senza essere immanente, non potrebbe essere al di là dello spaziotempo senza essere nello spaziotempo. Nella scala dell'assoluto la verità apparirà sempre contraddittoria, ma non lo è davvero, è necessario comprendere le leggi cosmiche.