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Gurdjieff e Leonardo da Vinci consideravano l'acqua come il "sangue della Terra"


"Il corpo della terra, a similitudine dei corpi delli animali, è tessuto di ramificazione di vene, le quali son tutte insieme congiunte, e son costituite a nutrimento e vivificazione d'essa terra e de' sua creati. L'acqua è il sangue e la linfa del mondo."

- Leonardo da Vinci

Le "perle", figliolo, si formano in alcuni esseri unicerebrali che popolano i "saliakuriapi" del pianeta Terra, cioè le zone dette "khentralispana" che si trovano nella presenza generale di qualsiasi pianeta e servono alla realizzazione del processo del Grandissimo Trogoautoegocrate Cosmico Generale. "Khentralispana" significa "sangue del pianeta", e nella lingua dei tuoi favoriti prende il nome di "acqua".

- G. I. Gurdjieff


Gurdjieff e Leonardo da Vinci consideravano il pianeta Terra come un essere vivente. In tempi più recenti, e in ambito scientifico, abbiamo la cosiddetta "Ipotesi Gaia", una teoria formulata negli anni '70 dal chimico britannico James Lovelock e co-sviluppata dalla microbiologa Lynn Margulis. Questa ipotesi propone che la Terra, inclusi la biosfera (gli organismi viventi), l'atmosfera, gli oceani e il suolo, sia un sistema autoregolante e interconnesso che si comporta come un unico organismo vivente. In altre parole, Lovelock e Margulis suggeriscono che la vita non si è semplicemente adattata alle condizioni ambientali della Terra, ma ha attivamente modellato e mantenuto tali condizioni (come la temperatura, la composizione atmosferica e la salinità degli oceani) in un intervallo favorevole alla propria esistenza. Questo processo di autoregolazione è spesso paragonato all'omeostasi, la capacità degli organismi viventi di mantenere stabili le proprie condizioni interne nonostante i cambiamenti esterni. L'ipotesi di Gaia ha suscitato un ampio dibattito nella comunità scientifica, evolvendosi nel tempo. Inizialmente, alcune formulazioni più "forti" dell'ipotesi, che suggerivano una sorta di finalismo o intenzione da parte del sistema Terra, sono state criticate per la loro mancanza di verificabilità scientifica. Tuttavia, versioni più "deboli" o "coevoluzionarie" dell'ipotesi, che enfatizzano la stretta interazione e coevoluzione tra la vita e l'ambiente fisico-chimico, hanno guadagnato maggiore accettazione. Un esempio spesso utilizzato per illustrare i principi di Gaia è il modello "Daisyworld" (mondo delle margherite), un esperimento mentale che dimostra come un sistema semplice, composto da margherite bianche e nere, possa regolare la temperatura di un pianeta. Nonostante le controversie, l'Ipotesi Gaia ha contribuito a promuovere una visione più olistica del nostro pianeta e ha influenzato lo sviluppo della "Scienza del Sistema Terra", che studia le interazioni complesse tra i componenti del sistema terrestre. Ha inoltre messo in evidenza l'importanza del ruolo della vita nel mantenimento dell'abitabilità della Terra e le potenziali conseguenze delle attività umane su questo delicato equilibrio. Nell'antichità si possono rintracciare concezioni che, pur non essendo scientificamente formulate come l'Ipotesi Gaia, mostrano sorprendenti somiglianze per quanto riguarda una visione olistica e interconnessa della natura e della vita.

Ecco alcuni esempi:

1. La Physis Greca: Uno dei concetti più vicini all'idea di un sistema autoregolante si trova nella filosofia greca antica, in particolare nel concetto di Physis (φύσις). La Physis non era semplicemente la "natura" come la intendiamo oggi, ma un principio primordiale, un'entità dinamica che racchiudeva in sé il principio di crescita, movimento e sviluppo di tutte le cose. Per i filosofi presocratici, come Talete (che vedeva nell'acqua il principio di tutto), Anassimandro (con il suo "apeiron" come principio infinito e indeterminato da cui tutto ha origine) o Eraclito (con il suo "logos" come principio ordinatore del cosmo), la natura era un sistema vivente, in costante divenire, ma intrinsecamente ordinato e con una propria armonia interna. Non era un meccanismo passivo, ma un'entità dotata di una forza intrinseca.

2. Le Cosmologie Antiche e le Divinità della Terra: Molte culture antiche veneravano la Terra come una divinità madre, spesso personificata come Grande Madre o Dea Madre. Ad esempio, nella mitologia greca, Gea (Γαῖα), da cui deriva il nome "Gaia", era la personificazione della Terra stessa, la madre di tutti gli dei e di tutte le creature viventi. Questo concetto rifletteva una profonda consapevolezza della dipendenza umana dalla Terra e della sua capacità di generare e sostenere la vita. Similmente, in altre culture, c'erano divinità legate alla fertilità, al raccolto, al ciclo della vita e della morte, tutte espressioni di una profonda connessione con la vitalità del pianeta.

3. Visioni Circolari e Cicliche della Vita: Numerose cosmologie antiche, specialmente quelle orientali (ma anche in parte quelle occidentali), concepivano la vita e l'universo in termini di cicli, equilibrio e interdipendenza. Il concetto di rinascita, di armonia tra gli elementi (terra, acqua, aria, fuoco), e l'idea che ogni parte del cosmo fosse legata alle altre, sono principi fondamentali in molte tradizioni spirituali e filosofiche antiche. Non c'era una netta separazione tra l'uomo e la natura, ma una profonda integrazione.

4. L'Animismo e il Panteismo: In molte credenze animiste e panteiste, comuni in diverse culture antiche e indigene, si attribuiva una coscienza o uno spirito a tutti gli elementi della natura, inclusi fiumi, montagne, alberi e animali. Questa visione implicava che la Terra stessa fosse viva e che tutto fosse interconnesso attraverso una rete di energie e spiriti. Sebbene non fosse una teoria scientifica, esprimeva un profondo rispetto e una consapevolezza dell'interdipendenza tra la vita umana e l'ambiente naturale.

Leonardo da Vinci viene anche citato da Gurdjieff nel suo libro "I racconti di Belzebù a suo nipote". Secondo Gurdjieff è un artista che possiamo considerare "oggettivo", in quanto riuscì a decifrare alcuni legamonismi presenti in alcune opere d'arte antica.

Gurdjieff afferma:

"Sullo stesso continente d'Europa succedeva ogni tanto che qualche spirito curioso osservasse, nelle opere dei vari rami dell'arte pervenuti loro dall'antichità, qualche inesattezza legittima; ma appena scoperta la chiave che apriva loro la comprensione di quelle inesattezze, la loro esistenza giungeva alla fine. Un altro essere del continente d'Europa, avendo notato le medesime inesattezze, se ne interessò a fondo finché riuscì con fatica e perseveranza a decifrare perfettamente le opere di quasi tutti i rami dell'arte. Questo saggio terrestre tricerebrale si chiamava Leonardo da Vinci".

Dobbiamo presumere che Gurdjieff, per fare simili affermazioni, deve aver studiato l'arte di Leonardo da Vinci e trovato in essa evidenti messaggi inequivocabili del sapere esoterico antico. Dubitiamo che gli studiosi moderni, senza conoscere le due leggi fondamentali, saranno in grado di decifrare l'arte di Leonardo da Vinci, sebbene in molti ormai si sono accorti che potrebbe celare certi messaggi e simbologie. Molti dei fenomeni che avvengono sulla Terra non sono compresi da coloro che Gurdjieff definisce "scienziati della malora", né dalle persone comuni che, ormai incapaci di un ragionamento attivo indipendente, e abituate come sono alla pigrizia di tutti i centri e al "gioco facile", si limitano ad accettare, secondo un vero e proprio "atto di fede religioso", la versione che il cardinale di turno della scienza ha enunciato dall'alto del tempio chiamato "televisione". La scienza ignora molte delle materie che costituiscono l'universo reale, quindi non immagina minimamente che, oltre la forza di gravità, le atmosfere dei pianeti composte dai soliti gas già noti e i campi elettromagnetici, esistano materie più sottili che si estendono molto oltre i limiti di un corpo celeste. Tuttavia, questo è più facilmente osservabile in relazione al Sole, tant'è che potremmo dire che i pianeti non esistono esternamente al Sole, ma immersi nella sua eliosfera, o "vento solare", una vera e propria "bolla" che avvolge l'intero sistema solare e si estende ben oltre l'orbita di Plutone. Anche i pianeti hanno atmosfere la cui estensione va ben oltre la magnetosfera, e che in diversi punti del sistema solare si incontrano, si fondono e si respingono conformemente alla loro affinità di vibrazioni. Se potessimo osservare l'immagine reale del sistema solare, vedremmo che i pianeti sono tutti collegati tra loro da vari filamenti, come in una ragnatela. In realtà vediamo tutti i pianeti come entità separate solo perché stiamo osservando la parte più grossolana dell'intera architettura energetica del sistema solare. Ogni pianeta è un vortice all'interno del medesimo corso d'acqua. Ed è un vortice perché in quel punto le varie forze che giungono da tutte le parti dell'universo interagiscono tra loro, entrano in contatto. Ovviamente queste interazioni sono dinamiche, quindi i punti di contatto delle atmosfere si spostano continuamente nello spazio interplanetario. Ora risulta evidente che è del tutto inutile cercare la base delle influenze planetarie in forze e materie già note alla scienza, come la gravità, il magnetismo, e così via, in quanto sono coinvolte materie ed energie molto più sottili e ancora ignote agli scienziati. Gli effetti secondari e visibili di questi scambi di materie tra tutti i corpi celesti si manifestano nell'atmosfera terrestre sotto forma di vortici. Questi "vortici" sono noti come "cicloni".

Ecco cosa dice Gurdjieff in merito:

"Un uomo in possesso del proprio "Io" entra in una corrente del fiume della vita, mentre chi ne è sprovvisto entra nell’altra. Il destino di ogni goccia del fiume è determinato, al momento della "divisione delle acque", dal ramo stesso in cui ciascuna s'inoltra. Ciò accade, come ho già detto, perché il primo ramo finisce nell'oceano, cioè in quella sfera della Natura in cui avvengono frequenti "scambi" tra varie grandi concentrazioni cosmiche per mezzo del processo detto "Pokhdalissdjancha", di cui del resto i nostri contemporanei conoscono l'aspetto frammentario chiamato "ciclone"; di conseguenza una goccia d'acqua acquisisce la possibilità di evolvere come tale fino alla concentrazione superiore seguente".

Qui Gurdjieff ne sta parlando in relazione al destino differente che attende un essere in evoluzione rispetto a un essere che involve. E il riferimento alla "divisione delle acque" sembra suggerire la possibilità di un'interpretazione allegorica ed esoterica della famosa vicenda biblica che coinvolge Mosé e gli ebrei durante l'esodo verso la "Terra Promessa". Stiamo parlando della "divisione delle acque" del Mar Rosso, che alcuni recentemente hanno reinterpretato chiamando in causa l'intervento tecnologico di extraterrestri. Tornando al nostro discorso, i cicloni sono l'effetto secondario e visibile dei grandi scambi di materie che i pianeti hanno tra loro reciprocamente. Ad ogni modo, vi consiglio di non dire una cosa simile ai meteorologi. In generale, un ciclone è un'area di bassa pressione attorno alla quale l'aria ruota a spirale. La pressione atmosferica è bassa perché le materie stanno fuoriuscendo dalla Terra, mentre nelle zone in entrata, quelle anticicloniche, le materie sono in entrata, quindi "comprimono", per così dire, l'atmosfera che risulta quindi avere una pressione maggiore. Cicloni e anticicloni riguardano i grandi scambi di materie, ma avvengono continuamente anche scambi minori in tutte le zone della terra, che possono essere definiti solo analizzando la pressione atmosferica. Ad esempio, se in una certa piccola zona del pianeta è presenta una condizione di bassa pressione, allora significa che in quella zona della terra le materie stanno fuoriuscendo dal pianeta. E non è un caso che la bassa pressione sia associata al maltempo, poiché durante questi momenti molte cristallizzazioni presenti nell'atmosfera vengono disgregate, quindi l'energia rilasciata può fuoriuscire dalla terra. Gurdjieff diceva che il sangue ha proprietà speciali e "magiche". Quindi ci aspettiamo che l'acqua, essendo il sangue della Terra, possieda proprietà analoghe a quelle del sangue dei corpi fisici biologici. In questo caso cambia solo la scala, il fenomeno è il medesimo, quindi dovrebbe presentare le stesse proprietà. Sappiamo che l'acqua può essere "magnetizzata", ossia saturata con il magnetismo animale, con usi anche terapeutici, come dimostrato dagli esperimenti di Mesmer, Gurdjieff e molti altri. Per "memoria" dell'acqua s'intende proprio questo, la proprietà dell'acqua di essere permeata da materie più sottili e anche di ordine psichico. Gurdjieff disse anche che il magnetismo animale non era altro che il sangue del corpo astrale. Oltre ai pianeti, ogni cosa esistente ha un'atmosfera attorno a sé, che nel caso degli umani è nota come "aura". Quest'atmosfera, dice Gurdjieff, è determinata da tre tipi fondamentali di vibrazioni che si fondono assieme, e che provengono dai centri, o cervelli, che non sono altro che corpi celesti in miniatura.




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