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Sarkis, il ragazzo armeno: un aneddoto su Gurdjieff (Cecil Lewis)


Un giorno il signor Gurdjieff stava pranzando da solo in un piccolo ristorante di Parigi. La sua attenzione fu richiamata da un tavolo vicino dove vide una coppia, chiaramente molto preoccupata per il ragazzo seduto con loro. Sembrava quasi un animale che mangiava avidamente il cibo che aveva davanti. Era grasso, molto grasso, molto sovrappeso. Mangiava come un animale. Il signor Gurdjieff aveva sentito una o due osservazioni che la coppia aveva fatto, e sapeva che stavano parlando armeno. Gurdjieff aveva un grande debole per gli armeni. Disse che erano un popolo meraviglioso di grande antichità. Non avevano lasciato che il loro paese fosse invaso dalla civiltà occidentale. Avevano mantenuto le loro vecchie usanze, in particolare le radici della loro lingua, che era piena di vecchi detti, vecchie usanze del passato, e questo manteneva la loro gente pulita e incontaminata dalla melma dell'Occidente. Quando il signor Gurdjieff parlò loro in armeno, furono chiaramente sorpresi e deliziati. Cominciarono a conversare, si unì al loro tavolo, e, naturalmente, essendo il signor Gurdjieff, non passò molto tempo prima che lo trattassero come un vecchio amico. Solo il figlio continuò a mangiare, senza badare. Il signor Gurdjieff disse di essere un medico russo, uno specialista infantile, ma ovviamente sconosciuto a Parigi, dove si stava ancora facendo una reputazione. Si accordarono per incontrarsi di nuovo e il signor G. riuscì a ottenere la loro fiducia e sentire di più la loro profonda ansia per il figlio. Disse loro che, secondo lui, era stato il loro amore a rovinare il ragazzo. La sua condizione era diventata una malattia. Era abbastanza noto in Russia, dove i genitori erano spesso troppo indulgenti con i loro figli. Era davvero la paura della fame. Avevano conosciuto giorni terribili di carestia. I loro figli non dovevano mai saperlo, quindi li incoraggiavano a mangiare e mangiare bene, con il risultato che alcuni di loro non riuscivano a smettere e la cosa diventava compulsiva, seria... Era molto impegnato, disse loro, ed era solo perché aveva un debole per gli armeni che... beh, avrebbe fatto loro un'offerta: 

"Date a me vostro figlio. Lo curerò. Ci vorranno circa tre mesi. Ma ci sono delle condizioni. Non dovete vederlo, scrivergli o avvicinarvi a lui durante questo periodo. La vostra assenza fa parte della cura". 

Erano un po' dubbiosi su questo, adoravano il loro figlio e non si erano mai separati da lui. 

"Inoltre, tre mesi.. è tanto tempo... quanto costerà?"

Gurdjieff mise da parte tutto questo, dicendo: 

"Costerà quel che costerà. Qualunque cosa costi, dovete promettermi di pagarlo senza fare domande. La vostra fiducia in me fa parte della cura di vostro figlio..."

Bene... alla fine furono d'accordo. Probabilmente fu solo perché il signor Gurdjieff era quello che era, che fu possibile un accordo così straordinario. La prima cosa era guadagnarsi la fiducia di Sarkis - questo era il nome del ragazzo - la sua fiducia e il suo affetto, quello era fondamentale e non difficile. Aveva una natura aperta e affettuosa. Gurdjieff iniziò dipingendo un'immagine pietosa del proprio stato. Era successa una cosa terribile. 

"Proprio oggi! Proprio quando stavo per partire in vacanza con te!", egli disse, "Sono stato derubato! Negli affari". 

L'uomo sarebbe stato catturato, ovviamente. Sarebbe tornato ricco, ma per il momento non aveva niente. Avrebbero avuto poco da mangiare. Ma presto tutto sarebbe andato meglio! (Continuava a inventare queste storie di "sfortuna"). Ma questo "domani" non arrivava mai, avevano pochissimo da mangiare, ma ora che si fidavano l'uno dell'altro, condividevano tutto, e sarebbe andato tutto bene. Ebbene, Sarkis gli credette e iniziò ad adorarlo e nelle settimane successive, abituandosi a morire di fame senza accorgersene, divenne un giovane sano, pronto a fare qualsiasi cosa e tutto ciò che Gurdjieff gli chiedeva. I soldi non arrivavano mai ed erano sempre molto poveri, dovevano lavorare, dovevano lottare per sbarcare il lunario, ma insieme ce l'avrebbero fatta. Questo regime andò avanti per settimane, Gurdjieff caricò sempre più lavoro sulle spalle di Sarkis, con la scusa che lui stesso stava diventando più debole, più vecchio. Alla fine di una lunga giornata in cui avevano salito tutte le scale fino all'ultimo appartamento dove vivevano, il signor G. inciampò "accidentalmente" contro il bidone della spazzatura e l'intero bidone - era pieno - precipitò giù per le scale sottostanti. Sarkis cominciò subito a raccogliere tutto il disordine, pezzo dopo pezzo, e a rimetterlo nella spazzatura, senza il minimo segno di biasimo o irritazione per la negligenza del signor G.; questo fu il culmine. Il ragazzo era guarito, sia nel corpo che nella mente. Gurdjieff gli gettò le braccia al collo. Era finito! Al ricongiungimento familiare, i genitori, felicissimi per loro figlio, ormai un giovanotto atletico e normale, quasi timidamente chiesero il conto al signor G. Il signor G. mostrò loro il resoconto dettagliato che Sarkis e lui avevano fatto assieme di quanto avevano speso. Era mostrato ogni dettaglio. Il totale era così piccolo da sembrare ridicolo.





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