Nel corso della storia del pensiero umano, alcune idee hanno la capacità di trascendere le convenzioni, spingendo i confini dell'immaginazione e della speculazione. Tra queste spicca la nozione di una Terra Cava: un pianeta non una massa solida, ma un complesso di sfere concentriche, potenzialmente abitabili al loro interno e accessibili tramite vaste aperture polari. Questa straordinaria concezione trovò la sua espressione più celebre e sistematizzata nel XIX secolo, grazie all'instancabile opera di John Cleves Symmes Jr. e alla fondamentale divulgazione di James McBride.
John Cleves Symmes Jr.: L'Architetto di un Mondo Interno
John Cleves Symmes Jr. (1780-1829) fu un ex capitano dell'esercito americano, un uomo di profonda curiosità e fervida immaginazione, che dedicò gran parte della sua vita alla formulazione e alla promozione della sua rivoluzionaria teoria. Già nel 1818, Symmes iniziò a pubblicizzare le sue idee attraverso manifesti e lettere, dichiarando audacemente:
"Dichiaro che la Terra è Cava e aperta ai Poli; e che al suo interno vi sono diverse sfere solide e concentriche, una racchiusa nell'altra, e tutte aperte ai Poli. Di dimostrare la realtà di ciò, e di esplorare l'interno, se il Mondo lo permetterà, ho dedicato la mia vita."
Questa dichiarazione, nota come la "Circolare di Symmes", fu il punto di partenza per una crociata intellettuale. Symmes ipotizzava che il nostro pianeta fosse composto da almeno cinque sfere interne, ciascuna abitabile e separata da uno spazio atmosferico. Credeva che la luce solare potesse penetrare all'interno attraverso grandi aperture ai poli, di circa 4.000 miglia di diametro al Polo Nord e leggermente meno al Polo Sud, rendendo le superfici interne illuminate e fertili. Per Symmes, questa struttura non era peculiare solo della Terra, ma una caratteristica universale di tutti i corpi celesti, inclusi la Luna e i pianeti.
Le sue ispirazioni non erano del tutto prive di precedenti. L'astronomo inglese Edmond Halley (XVII secolo) aveva già proposto una Terra cava con strati concentrici per spiegare le anomalie del campo magnetico terrestre. Symmes, tuttavia, portò questa idea a un livello di dettaglio e audacia senza precedenti, aggiungendo l'elemento cruciale dell'abitabilità interna e delle "bocche" polari.
James McBride: Il Divulgatore della Visione di Symmes
È qui che entra in scena James McBride (1788-1859). McBride, un medico e naturalista americano, divenne il più fedele e influente sostenitore delle teorie di Symmes. Nonostante la natura complessa e talvolta disorganizzata delle idee di Symmes, McBride si impegnò a dare loro una forma strutturata e coerente. Il frutto di questa collaborazione fu il libro del 1826, "Symmes's Theory of Concentric Spheres: Demonstrating that the Earth is Hollow, Habitable Within, and Widely Open about the Poles". Questo volume, scritto sotto la stretta supervisione e con il contributo diretto di Symmes, divenne il testo canonico per tutti coloro che volevano comprendere la visione della Terra Cava.
McBride non fu un semplice trascrittore. Egli cercò di sistematizzare gli argomenti di Symmes, presentando quelle che venivano considerate "prove" e ragionamenti a supporto di questa radicale concezione del globo. Il suo lavoro fu cruciale per dare alla teoria una parvenza di formalità e per renderla accessibile a un pubblico più ampio di quello che avrebbe potuto raggiungere Symmes con le sue sole conferenze e manifesti.
Il Contesto Culturale e l'Impatto
La pubblicazione dell'opera di McBride nel 1826 avvenne in un'epoca di fervore esplorativo e di grande curiosità scientifica. Le mappe del mondo stavano ancora prendendo forma definitiva e le scoperte geografiche continuavano a svelare nuove terre. In questo clima, idee audaci come quella di Symmes trovavano terreno fertile per fiorire e stimolare il dibattito. Nonostante l'impegno di Symmes e McBride, la teoria della Terra Cava fu accolta con un misto di fascino e, da parte della scienza ufficiale, con notevole scetticismo e spesso derisione. Symmes stesso divenne una figura itinerante, tenendo conferenze in tutti gli Stati Uniti per promuovere le sue idee e tentare di raccogliere fondi per una spedizione ai poli – un sogno che non si concretizzò mai. Tuttavia, l'influenza di Symmes e McBride superò i confini della mera speculazione. La loro visione della Terra Cava permeò l'immaginario popolare, ispirando non solo dibattiti pubblici ma anche opere creative. Il romanzo del 1820, "Symzonia: A Voyage of Discovery" di "Captain Adam Seaborn" (spesso attribuito allo stesso Symmes), è un chiaro esempio di come la teoria abbia rapidamente trovato eco nella letteratura. Nel tempo, questa idea affascinante ha continuato a influenzare capolavori della letteratura d'avventura e di fantascienza, come il celebre "Viaggio al centro della Terra" (1864) di Jules Verne e le narrazioni di Edgar Allan Poe in "Le avventure di Gordon Pym", dimostrando il suo duraturo impatto culturale. L'opera di McBride, in particolare, è un documento storico prezioso che illustra non solo la natura di una teoria audace, ma anche la dinamica della sua diffusione e accettazione (o rifiuto) in un dato contesto culturale. È la storia di un'idea che, pur non essendo scientificamente convalidata, ha avuto un impatto innegabile sull'immaginario collettivo, continuando a stimolare la curiosità umana verso l'ignoto e il misterioso che si cela, o si immaginava si celasse, al di sotto della superficie terrestre.
James McBride - Teoria delle Sfere Concentriche di Symmes: La Terra è Cava