Il Kebra Nagast, spesso tradotto come "La Gloria dei Re", non è solo un testo antico, ma una colonna portante della fede e dell'identità culturale dei Rastafari. Questo libro, profondamente venerato, offre una narrazione epica che collega la discendenza dei monarchi etiopi direttamente al Re Salomone e alla Regina di Saba, ponendo le basi per la dottrina rastafariana che vede l'Etiopia come la vera Sion e Haile Selassie I come un discendente divino e la reincarnazione di Cristo.
Origini e Contesto Storico
Il Kebra Nagast è un'opera letteraria etiope scritta in Ge'ez, l'antica lingua liturgica dell'Etiopia. Sebbene la sua datazione precisa sia oggetto di dibattito tra gli studiosi, si ritiene che la versione più diffusa sia stata compilata intorno al XIV secolo d.C., basandosi su testi e tradizioni orali molto più antichi. Alcuni frammenti suggeriscono l'esistenza di versioni precedenti, persino dal V o VI secolo. Il testo emerse in un periodo di grande fervore religioso e nazionalistico in Etiopia, consolidando la legittimità della dinastia salomonide che si proclamava discendente diretta di Makeda (la Regina di Saba) e Salomone. Il contesto di questo libro è cruciale: l'Etiopia cristiana ha sempre mantenuto una forte identità, spesso in isolamento rispetto al resto del mondo cristiano e circondata da regni islamici. Il Kebra Nagast serviva a rafforzare questa identità unica, fornendo una genealogia sacra per i suoi sovrani e rivendicando la conservazione dell'Arca dell'Alleanza, un elemento di inestimabile valore religioso e simbolico.
La Trama Centrale: Salomone, la Regina di Saba e l'Arca dell'Alleanza
Il cuore del Kebra Nagast è la storia d'amore e di fede tra il Re Salomone di Israele e la Regina Makeda di Saba (identificata con l'attuale Etiopia e Yemen). La narrazione inizia con il viaggio di Makeda a Gerusalemme, attratta dalla saggezza e dalla fama di Salomone. Affascinata dai suoi insegnamenti, si converte al monoteismo e trascorre un periodo a Gerusalemme.
La notte prima della sua partenza, Salomone, desideroso di avere un erede da lei, le tende una trappola che porta al concepimento del loro figlio, Menelik I. Alla sua nascita, Menelik viene inviato a Gerusalemme per essere educato da suo padre. Dopo aver appreso la saggezza di Salomone e aver ricevuto la sua benedizione, Menelik torna in Etiopia.
Il momento più significativo e audace della narrazione è il furto dell'Arca dell'Alleanza. Quando Menelik si prepara a tornare in Etiopia, un gruppo di leviti israeliti, guidati da Azariah (il figlio del Sommo Sacerdote), decide di accompagnarlo, portando con sé l'Arca dell'Alleanza, che credono essere destinata all'Etiopia. Secondo il Kebra Nagast, il trasferimento dell'Arca dall'Israele a Sion (che nel testo viene identificata con Axum, in Etiopia) è un segno del trasferimento della benedizione divina da Gerusalemme all'Etiopia.
Temi e Significato Teologico
Il Kebra Nagast è denso di significati teologici e simbolici. Tra i temi centrali troviamo:
La Scelta Divina dell'Etiopia: Il testo afferma che l'Etiopia è la nuova terra eletta da Dio, succedendo a Israele. Questo è simboleggiato dal trasferimento dell'Arca dell'Alleanza, che rappresenta la presenza divina.
La Legittimità Dinastica: Il Kebra Nagast fornisce una giustificazione sacra per la dinastia salomonide etiope, sostenendo che i suoi sovrani sono i veri eredi della linea di Davide e Salomone. Questa genealogia è fondamentale per la visione rastafariana di Haile Selassie I.
La Superiorità della Fede Ortodossa Etiope: Il libro esalta la Chiesa Ortodossa Tewahedo Etiope, presentandola come la custode della vera fede e dell'Arca.
La Seconda Venuta di Cristo: Per i Rastafari, il Kebra Nagast getta le basi per la credenza che Haile Selassie I, discendente diretto di Salomone e della Regina di Saba, sia la reincarnazione di Gesù Cristo, e che il suo regno sia l'inizio del Regno di Dio sulla terra.
Il Kebra Nagast e il Rastafarianesimo
Per i seguaci del Rastafarianesimo, il Kebra Nagast non è semplicemente un testo storico o religioso; è la Bibbia della loro fede, un libro sacro che rivela la verità sul passato, presente e futuro. Molti Rastafari lo considerano più autentico e completo della Bibbia occidentale, poiché credono che quest'ultima sia stata alterata e censurata per nascondere la verità sull'Etiopia e sulla divinità di Haile Selassie I.
I punti chiave che collegano il Kebra Nagast al Rastafarianesimo includono:
La Divinità di Haile Selassie I: Il testo fornisce la genealogia che eleva Haile Selassie I al ruolo di discendente diretto di Salomone e della Regina di Saba, e quindi, nella teologia rastafariana, alla posizione di Dio incarnato (Jah).
L'Etiopia come Sion: La narrazione del trasferimento dell'Arca e della benedizione divina all'Etiopia rafforza l'idea che l'Etiopia sia la vera Sion, la terra promessa e il luogo del ritorno per i Rastafari sparsi nel mondo (la "diaspora babilonese").
Il Rifiuto di Babilonia: Il Kebra Nagast, attraverso la sua enfasi sull'Etiopia come centro della fede, rafforza il concetto rastafariano di "Babilonia" come simbolo di oppressione, ingiustizia e materialismo occidentale, in contrapposizione alla purezza spirituale di Sion.
La Profezia e la Redenzione: Il libro è interpretato come una profezia che culmina nell'era di Haile Selassie I, portando alla redenzione e alla liberazione del popolo nero dall'oppressione coloniale e razziale.
Struttura e Contenuto Aggiuntivo
Oltre alla storia centrale di Salomone e Makeda, il Kebra Nagast contiene una vasta gamma di materiali, inclusi:
Genealogie dettagliate: Tracciano la linea dei re etiopi fino a Adamo.
Discussioni teologiche: Sulla natura di Dio, la creazione e la salvezza.
Commentari biblici: Interpretazioni di eventi e figure bibliche.
Profezie: Riguardanti il futuro dell'Etiopia e del mondo.
Poesie e inni: Espressioni di lode e devozione.
Critiche e Interpretazioni
Nonostante la sua importanza, il Kebra Nagast non è privo di critiche. Gli studiosi occidentali tendono a considerarlo un'opera pseudo-epigrafica o un'epopea nazionalistica piuttosto che un testo storicamente accurato. La storia del furto dell'Arca, in particolare, è vista come una leggenda piuttosto che un fatto storico documentato. Tuttavia, per i Rastafari, tali critiche sono irrilevanti. Per loro, la verità del Kebra Nagast risiede nella sua risonanza spirituale e nel suo potere di fornire un quadro significativo per la loro fede e la loro identità. È una verità di fede, non di storiografia nel senso accademico.
L'Eredità del Kebra Nagast
Il Kebra Nagast è molto più di un semplice libro; è un pilastro culturale e spirituale che ha plasmato non solo la storia e l'identità dell'Etiopia, ma anche il movimento Rastafari globale. La sua narrazione di discendenza divina, di un'Arca sacra custodita in Africa e di una nazione eletta ha fornito speranza e ispirazione a milioni di persone, diventando un faro per coloro che cercano la redenzione, la libertà e una connessione profonda con la loro eredità spirituale. È un promemoria potente di come le storie e le credenze possano dare forma a intere civiltà e movimenti di fede.
Anonimo - Kebra Nagast: Il Libro Sacro dei Rastafari