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Franz Brentano e "L'Origine della Conoscenza del Bene e del Male"


Franz Brentano (1838-1917), filosofo e psicologo tedesco, è una figura cardine nella storia del pensiero, spesso riconosciuto come il padre della psicologia descrittiva e un precursore della fenomenologia. La sua opera ha avuto un impatto profondo su pensatori come Husserl, Stumpf, Meinong e Freud. Tra le sue molteplici contribuzioni, il saggio del 1889, "L'Origine della Conoscenza del Bene e del Male" (Origin of the Knowledge of Right and Wrong), si distingue come un testo fondamentale per comprendere la sua etica e la sua concezione della conoscenza morale.


Contesto Filosofico e Il Progetto di Brentano

Brentano si colloca in un periodo di intenso dibattito filosofico, caratterizzato da una reazione al materialismo e al positivismo imperanti. Il suo approccio è contrassegnato da un rigoroso empirismo interno, che pone l'accento sull'esperienza cosciente e intenzionale. Per Brentano, la filosofia deve basarsi sull'osservazione dei fenomeni psichici, intesi come atti intenzionali, ovvero diretti verso un oggetto. In "L'Origine della Conoscenza del Bene e del Male", Brentano si propone di affrontare una questione etica fondamentale: come giungiamo a distinguere il bene dal male? La sua risposta si discosta sia dalle posizioni che riducono il valore morale a mere convenzioni sociali o a sentimenti soggettivi, sia da quelle che lo fondano su imperativi trascendenti o metafisici. Brentano cerca una via di mezzo, radicando la conoscenza morale in un'esperienza psichica peculiare.


L'Evidenza e l'Amore/Odio come Fondamento Morale

Il cuore della tesi di Brentano risiede nell'idea che la conoscenza del bene e del male non deriva da un'inferenza logica o da un calcolo razionale, ma da un'esperienza immediata e indubitabile, un'intuizione di valore. Questa intuizione si manifesta attraverso atti psichici specifici: gli atti di "amare" (Liebe) e "odiare" (Hass), intesi in un senso molto ampio che include l'approvazione e la disapprovazione, il piacere e il dispiacere, la preferenza e l'avversione. Per Brentano, non tutti gli atti di amore o odio sono moralmente significativi. Esiste una categoria particolare di questi atti che sono "giusti" o "corretti" (richtig). Questi atti sono caratterizzati da una peculiare "evidenza" (Evidenz). Non si tratta di un'evidenza logica nel senso di chiarezza e distinzione di un'idea, ma di un'evidenza "emozionale" o "valutativa". Quando amiamo qualcosa con evidenza, percepiamo intrinsecamente il suo valore positivo; quando odiamo qualcosa con evidenza, percepiamo intrinsecamente il suo valore negativo. L'evidenza, in questo contesto, è la garanzia dell'oggettività del valore. Non è semplicemente ciò che ci piace, ma ciò che dovrebbe piacerci, ciò che è intrinsecamente degno di amore o odio. È in questi atti di amore e odio evidenti che Brentano rintraccia l'origine della conoscenza morale. Il bene è ciò che è amato con evidenza; il male è ciò che è odiato con evidenza.


Implicazioni e Eredità

La teoria di Brentano ha diverse implicazioni significative:

  • Oggettività del Valore: Pur partendo dall'esperienza soggettiva, Brentano mira a fondare un'oggettività dei valori. L'evidenza garantisce che la conoscenza morale non sia arbitraria, ma radicata in una struttura intrinseca della nostra coscienza.

  • Centralità delle Emozioni: Contrariamente a molte filosofie che marginalizzano le emozioni in ambito etico, Brentano le pone al centro della conoscenza morale, elevando certi tipi di emozioni a fonti privilegiate di verità.

  • Anti-Riduzionismo: La sua posizione si oppone a tentativi di ridurre l'etica a leggi naturali, a principi divini imposti o a mere utilità. L'etica ha un suo proprio fondamento fenomenologico.

  • Influenza sulla Fenomenologia: La sua enfasi sull'intenzionalità e sull'esperienza vissuta ha aperto la strada alla fenomenologia di Husserl, che ha ulteriormente sviluppato l'idea di atti intenzionali e di intuizione delle essenze.

Nonostante le critiche che si possono muovere alla sua teoria (ad esempio, riguardo alla difficoltà di distinguere tra un amore "evidente" e un mero sentimento), l'opera di Brentano "L'Origine della Conoscenza del Bene e del Male" rimane un contributo essenziale. Essa ha stimolato un profondo ripensamento sulla natura della conoscenza morale, spostando l'attenzione verso l'esperienza vissuta e l'intuizione del valore, e gettando le basi per molte delle discussioni etiche e metaetiche che sarebbero seguite nel XX secolo. La sua ricerca di un fondamento intrinseco per l'etica continua a risuonare nella filosofia contemporanea.


Franz Brentano - L'origine della conoscenza del bene e del male





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