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Charles Gould e il suo Mondo di Mostri Mitologici


Nel panorama scientifico e culturale del tardo XIX secolo, un'opera si distinse per la sua audacia nel collegare il mondo della scienza con le arcane narrazioni del folklore e della mitologia: "Mythical Monsters" di Charles Gould. Pubblicato nel 1886, questo libro non era un semplice catalogo di creature fantastiche, ma un tentativo pionieristico di esplorare le radici scientifiche, geologiche e storiche dietro i miti di draghi, unicorni, serpenti marini e altre bestie leggendarie.


Chi era Charles Gould?

Charles Gould (1834-1893) fu un geologo e naturalista britannico con una profonda passione per l'esplorazione e la conoscenza. Figlio del celebre ornitologo John Gould, Charles ereditò dal padre non solo l'amore per la natura, ma anche una spiccata curiosità scientifica e una meticolosa capacità di osservazione. La sua carriera lo portò lontano, in particolare in Tasmania, dove ricoprì il ruolo di Geologo Governativo dal 1859 al 1874. Durante questo periodo, si dedicò allo studio delle formazioni geologiche dell'isola, contribuendo in modo significativo alla mappatura e alla comprensione delle sue risorse minerarie. Tuttavia, Gould non si limitò alla geologia "ufficiale". La sua mente era costantemente alla ricerca di connessioni, di schemi nascosti nella natura e nella storia umana. Fu proprio questa curiosità onnivora a spingerlo verso il campo della criptozoologia ante litteram, un interesse che culminò nella stesura di "Mythical Monsters".


"Mythical Monsters": Un Ponte tra Scienza e Mito

Il cuore del lavoro di Gould risiede nella sua tesi fondamentale: molte delle creature fantastiche che popolano i miti e le leggende di culture diverse potrebbero non essere pure invenzioni, ma piuttosto interpretazioni distorte o esagerate di animali realmente esistiti o di fenomeni naturali. In un'epoca in cui la teoria dell'evoluzione di Darwin aveva scosso le fondamenta delle credenze tradizionali, Gould si avventurò in un territorio ancora più speculativo, suggerendo che i ricordi di creature preistoriche o di animali rari e sconosciuti potessero aver plasmato l'immaginario collettivo. Il libro è diviso in capitoli tematici, ciascuno dedicato a una specifica categoria di "mostri":

  • Draghi: Gould dedica ampio spazio ai draghi, analizzando le loro rappresentazioni in varie culture, dall'Asia all'Europa. Suggerisce che la loro figura possa essere stata ispirata da avvistamenti di grandi rettili, come coccodrilli o serpenti giganti, o addirittura da ritrovamenti di fossili di dinosauri, che all'epoca stavano iniziando ad essere scoperti e studiati. L'idea che gli antichi potessero aver interpretato ossa di dinosauri come resti di draghi era all'epoca una speculazione affascinante.

  • Unicorni: Per l'unicorno, Gould esplora le testimonianze storiche e le descrizioni, ipotizzando che l'animale alla base del mito potesse essere una specie di rinoceronte, una narvalo (con il suo dente a spirale scambiato per un corno) o, più speculativamente, un qualche animale estinto con una singola protuberanza cranica.

  • Sirene e Uomini Pesce: Le figure ibride come sirene e tritoni vengono esaminate in relazione agli avvistamenti di lamantini o dugonghi, animali marini che in certe condizioni di luce e distanza possono assomigliare a figure umane con una coda. Gould considera anche la possibilità di testimonianze di deformità o malattie genetiche che potessero aver dato origine a tali leggende.

  • Serpenti Marini: Particolare attenzione è data ai serpenti marini giganti, un tema ricorrente nella navigazione e nel folklore costiero. Gould analizza i resoconti di avvistamenti, cercando di distinguerli tra pura fantasia e possibili incontri con animali marini sconosciuti o rari, come calamari giganti o pesci nastro.

  • Grifoni e Arpie: Anche creature meno realistiche come grifoni (leoni con testa e ali d'aquila) e arpie (donne con ali e artigli) vengono discusse, cercando di trovare possibili ispirazioni in animali reali o in combinazioni di caratteristiche di diverse specie.

Ciò che rende "Mythical Monsters" un'opera significativa non è tanto la correttezza di ogni singola ipotesi di Gould, quanto il suo approccio metodologico. Gould non si limita a narrare miti, ma cerca di applicare un pensiero scientifico, analizzando le prove disponibili (seppur spesso aneddotiche), confrontando le descrizioni tra diverse culture e cercando spiegazioni razionali, per quanto speculative.


Il Contesto Storico e Scientifico

L'opera di Gould deve essere compresa nel suo contesto storico. La seconda metà del XIX secolo fu un periodo di straordinaria effervescenza intellettuale:

  • L'Età delle Scoperte: Le esplorazioni geografiche continuavano a portare alla luce nuove specie animali e vegetali, alimentando l'idea che il mondo nascondesse ancora molte meraviglie sconosciute.

  • Paleontologia in Crescita: La paleontologia era una scienza in rapida evoluzione. Le scoperte di fossili di dinosauri e di altri animali preistorici stavano rivoluzionando la comprensione della storia della vita sulla Terra. L'idea che creature mostruose avessero un tempo abitato il pianeta era ormai scientificamente accettata.

  • Interesse per l'Antropologia e il Folklore: C'era un crescente interesse per lo studio delle culture primitive, del folklore e delle tradizioni orali. Gli studiosi cercavano di capire come le diverse società avessero interpretato il mondo circostante.

In questo clima, il lavoro di Gould si inseriva perfettamente. Egli tentava di conciliare la scienza emergente con le antiche narrazioni, suggerendo che la saggezza popolare potesse contenere frammenti di verità scientifiche dimenticate. Era un approccio che anticipava, in un certo senso, la criptozoologia, ovvero lo studio di animali la cui esistenza non è provata scientificamente ma che compaiono in leggende e testimonianze.


L'Eredità di "Mythical Monsters"

Sebbene alcune delle teorie di Gould possano oggi apparire fantasiose o superate dalla conoscenza scientifica moderna, "Mythical Monsters" rimane un testo di notevole importanza per diverse ragioni:

  1. Pionierismo: Fu uno dei primi tentativi sistematici di applicare un approccio scientifico allo studio delle creature mitologiche.

  2. Stimolo alla Riflessione: Ha spinto i lettori a interrogarsi sulle origini dei miti e sulla loro potenziale base di realtà, incoraggiando un pensiero critico anche su argomenti che sembrano puramente frutto dell'immaginazione.

  3. Fonte di Ispirazione: Il libro ha influenzato e continua a influenzare scrittori, ricercatori e appassionati di folklore e criptozoologia, offrendo una prospettiva unica sulla relazione tra natura, scienza e cultura.

  4. Documento Storico: Rappresenta una preziosa testimonianza del pensiero scientifico e culturale del XIX secolo, mostrando come gli studiosi dell'epoca cercassero di dare un senso al mondo attraverso nuove lenti.

Charles Gould, con la sua opera "Mythical Monsters", non solo ha catalogato e descritto le creature fantastiche che popolano l'immaginario umano, ma ha anche aperto una finestra su un modo di pensare che cerca la logica nel fantastico, la scienza nel mito. Il suo lavoro ci ricorda che i confini tra ciò che è reale e ciò che è leggenda sono spesso più sfumati di quanto non sembri, e che la curiosità umana è un motore inesauribile di scoperta, sia essa rivolta al mondo fisico che a quello dell'immaginazione.


Charles Gould - Mostri Mitologici





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