William Walker Atkinson (1862-1932) è stato una figura poliedrica e incredibilmente prolifica nel panorama del Nuovo Pensiero e dell'occultismo di inizio Novecento. Autore di centinaia di libri e opuscoli, spesso pubblicati sotto vari pseudonimi come Yogi Ramacharaka, Theron Q. Dumont e Swami Panchadasi, Atkinson ha avuto un impatto significativo sulla diffusione di concetti metafisici e orientali in Occidente. Tra i temi centrali della sua vasta opera spiccano la reincarnazione e la Legge del Karma, argomenti che ha esplorato con profondità e chiarezza, rendendoli accessibili a un vasto pubblico.
La Visione di Atkinson sulla Reincarnazione
Per Atkinson, la reincarnazione non era un dogma religioso da accettare ciecamente, ma una logica estensione dei principi universali di evoluzione e giustizia. Egli la presentava come un processo necessario per lo sviluppo dell'anima e per il raggiungimento di una maggiore consapevolezza spirituale. Atkinson vedeva l'anima individuale come un'entità in costante viaggio, che attraversa molteplici esistenze terrestri per acquisire esperienze, superare limiti e perfezionarsi. Ogni vita è un'opportunità di apprendimento, un gradino in una scala evolutiva che conduce verso la piena realizzazione del Sé. Non si trattava di una punizione, ma di un'opportunità di crescita. L'obiettivo ultimo non era la mera ripetizione di vite, ma il progresso continuo verso stati di coscienza superiori, fino a ricongiungersi con la fonte universale di tutta l'esistenza. Un aspetto fondamentale del pensiero di Atkinson sulla reincarnazione era la sua enfasi sulla continuità della coscienza. Sebbene il corpo fisico perisca, l'essenza dell'individuo – l'anima o spirito – persiste, portando con sé le lezioni apprese, le inclinazioni sviluppate e il bagaglio karmico accumulato. Questa continuità garantisce che nessuna esperienza vada persa e che ogni sforzo compiuto in una vita contribuisca al percorso evolutivo complessivo.
La Legge del Karma: Causa ed Effetto Spirituale
Inestricabilmente legata al concetto di reincarnazione è la Legge del Karma, che Atkinson spiegava come il principio universale di causa ed effetto applicato al piano morale e spirituale. Non una punizione divina o un destino ineluttabile, ma una legge imparziale e meccanica che governa le conseguenze delle nostre azioni, pensieri e parole. Atkinson la sintetizzava spesso con il detto "ciò che semini, raccoglierai". Ogni azione, sia essa positiva o negativa, genera una reazione equivalente che, prima o poi, tornerà a noi. Questo non significa che ogni conseguenza sia immediata o visibile nella stessa vita. Anzi, spesso le ripercussioni delle nostre azioni si manifestano in esistenze successive, spiegando così le apparenti ingiustizie o disparità che osserviamo nel mondo. Il Karma, secondo Atkinson, non era solo una questione di azioni esterne, ma anche di intenzioni. La purezza o la negatività del pensiero e del sentimento che sottostanno a un'azione sono altrettanto importanti, se non di più, delle azioni stesse. Un'intenzione malevola, anche se non si traduce in un danno fisico, genera comunque un debito karmico. Allo stesso modo, un'azione benefica compiuta con amore e altruismo genera un credito karmico significativo. Comprendere il Karma significava, per Atkinson, assumersi la piena responsabilità della propria vita. Non si potevano incolpare la fortuna, il destino o gli altri per le proprie circostanze, poiché esse erano, in ultima analisi, il risultato delle proprie azioni passate. Questa consapevolezza, lungi dall'essere opprimente, era in realtà liberatoria, in quanto conferiva all'individuo il potere di modellare il proprio futuro attraverso scelte consapevoli e virtuose nel presente.
L'Interconnessione tra Reincarnazione e Karma
Per Atkinson, reincarnazione e Karma erano due facce della stessa medaglia, principi complementari che lavorano in tandem per garantire l'evoluzione dell'anima. La reincarnazione fornisce il teatro e le opportunità per l'anima di agire e sperimentare, mentre il Karma assicura che le lezioni siano apprese e che si progredisca. Attraverso le successive incarnazioni, l'anima affronta le conseguenze delle sue azioni passate, sia per raccogliere i frutti delle buone azioni (Karma positivo) sia per risolvere i debiti derivanti da azioni meno virtuose (Karma negativo). Questo processo ciclico permette all'individuo di bilanciare il proprio Karma, di apprendere dalla propria esperienza e di raffinare il proprio carattere. Il superamento del Karma negativo, o "Karma bruciato", non avveniva tramite la sofferenza fine a se stessa, ma attraverso la comprensione, il pentimento genuino e l'azione riparatrice. Atkinson sottolineava l'importanza di agire con consapevolezza, amore e altruismo nel presente per creare un futuro migliore e per accelerare il processo evolutivo.
L'Eredità di W. W. Atkinson
Il contributo di W.W. Atkinson alla comprensione della reincarnazione e del Karma risiede nella sua capacità di demistificare questi concetti, presentandoli non come misteri esoterici incomprensibili, ma come leggi naturali e razionali. La sua prosa chiara e accessibile ha permesso a innumerevoli lettori di avvicinarsi a queste idee e di integrarle nella propria visione del mondo. Per Atkinson, la conoscenza di queste leggi universali era uno strumento di empowerment. Comprendere la reincarnazione e il Karma significava acquisire una prospettiva più ampia sulla vita, sul suo scopo e sulle proprie responsabilità. Offriva una speranza per il futuro, la certezza che nessuna esperienza è vana e che ogni sforzo verso il bene contribuisce non solo alla propria crescita, ma anche all'evoluzione collettiva dell'umanità. Ancora oggi, gli scritti di Atkinson continuano a essere una risorsa preziosa per coloro che cercano di comprendere i misteri dell'esistenza e il significato del proprio viaggio spirituale, offrendo una guida pratica per vivere una vita più consapevole e in armonia con le leggi universali.
W. W. Atkinson - Reincarnazione e la Legge del Karma