L'opera di Vincenzo Spampanato, "Vita di Giordano Bruno: Con Documenti Editi e Inediti", pubblicata in due volumi nel 1921, rappresenta una pietra miliare negli studi bruniani e un esempio eccellente di erudizione storica e filologica. Spampanato (Nola, 15 gennaio 1872 – Napoli, 22 novembre 1928), storico della filosofia italiano, dedicò gran parte della sua vita allo studio di Giordano Bruno e di altri pensatori del Meridione d'Italia, tra cui Bernardino Telesio, Tommaso Campanella e Giovanni Battista Della Porta. La sua "Vita di Giordano Bruno" è considerata il suo capolavoro, un'opera che, come notò Giovanni Gentile, interessò l'autore più al "piedistallo" che alla "statua", risultando in una "costruzione massiccia, lavorata pietra sopra pietra con arte paziente e perseverante e con un entusiasmo, una abnegazione inesauribile: base salda, incrollabile, necessaria a reggere qualunque statua più viva riuscirà mai a raffigurare il grande pensatore".
Il Contesto e la Genesi dell'Opera
Spampanato, insegnante di liceo, fu un assiduo frequentatore della casa di Benedetto Croce, il quale apprezzò profondamente i suoi studi su Bruno. L'opera fu pubblicata nella collana "Studi filosofici" di Giovanni Gentile, con cui Spampanato intrattenne un ricco epistolario, testimonianza delle lunghe e faticose ricerche che portarono alla stesura dei due voluminosi tomi. Gentile stesso, dopo la prematura scomparsa di Spampanato, si occupò di far stampare un'edizione aggiornata dei documenti raccolti dall'autore, definendolo un "lavoratore onesto e appassionato, tenace nella ricerca e nella critica, scrupoloso nello studio di tutto chiarire, accertare e documentare".
Il Valore dei "Documenti Editi e Inediti"
Ciò che distingue l'opera di Spampanato è l'attenzione meticolosa alla documentazione. Il sottotitolo, "Con Documenti Editi e Inediti", non è una mera aggiunta, ma il cuore pulsante del lavoro. Spampanato si immerse negli archivi, setacciando fonti primarie per ricostruire la vita e il pensiero di Giordano Bruno con una precisione senza precedenti. Questo approccio rigorosamente documentato ha permesso di gettare nuova luce su aspetti della vita del filosofo nolano che prima erano avvolti nel mistero o basati su supposizioni. La sua ricerca ha fornito una base solida per gli studi successivi, rendendo l'opera indispensabile per chiunque voglia approfondire la figura di Bruno.
Giordano Bruno: Il Filosofo e il Suo Tempo
L'articolo di Spampanato si apre con una riflessione sulla percezione di Giordano Bruno nel corso dei secoli, a partire da Pietro Bayle nel Seicento, che lo definì un "uomo abominevole, un empio, un ateo". Spampanato si propone di andare oltre queste sentenze sommarie, analizzando la figura di Bruno nel contesto del suo tempo, un'epoca di profonde trasformazioni religiose, scientifiche e filosofiche. Giordano Bruno (Filippo Bruno, 1548-1600), nato a Nola, fu frate domenicano prima di intraprendere un percorso di pensiero radicalmente anticonformista. La sua vita fu un susseguirsi di viaggi e fughe, dettate dalla sua insofferenza verso i dogmi e le istituzioni dell'epoca. Dopo aver lasciato il convento, soggiornò in diverse città europee, tra cui Ginevra, Tolosa, Parigi, Londra e Helmstedt, cercando sempre un ambiente in cui poter esprimere liberamente le sue idee.
Le sue opere, come "Il Candelaio", "De umbris idearum", "Ars memoriae", "Cantus Circaeus" e i celebri "dialoghi londinesi" (tra cui "La Cena de le Ceneri", "De la causa, principio et uno", "De l'infinito universo et mondi", "Spaccio de la bestia trionfante", "Cabala del cavallo pegaseo" e "De gli eroici furori"), testimoniano una mente brillante e audace. Bruno fu un critico acuto dell'aristotelismo scolastico e un sostenitore di una visione dell'universo infinita e popolata da infiniti mondi, anticipando concetti che sarebbero stati sviluppati da pensatori successivi. La sua concezione della natura, intesa come manifestazione di un Dio immanente (panteismo), lo pose in aperto contrasto con le dottrine teologiche dell'epoca.
Il suo ritorno in Italia, su invito del patrizio veneziano Giovanni Mocenigo, si rivelò fatale. Denunciato all'Inquisizione come eretico, Bruno fu arrestato a Venezia nel 1592 e successivamente trasferito a Roma. Dopo un lungo processo durato sette anni, durante il quale rifiutò di abiurare le sue idee, fu condannato come "eretico, impenitente e recidivo". Il 17 febbraio 1600, Giordano Bruno fu arso vivo in Campo de' Fiori a Roma, diventando un simbolo del libero pensiero e della lotta contro l'intolleranza.
L'Eredità di Spampanato
L'opera di Spampanato non si limita a una mera cronaca degli eventi, ma si addentra nelle sfumature del pensiero di Giordano Bruno, analizzando le sue fonti, le sue influenze e le sue originalità. La sua meticolosa ricerca di documenti, sia editi che inediti, ha permesso di ricostruire con maggiore accuratezza il percorso intellettuale e le vicende personali di Bruno, fornendo un quadro più completo e sfaccettato della sua figura. La "Vita di Giordano Bruno" di Vincenzo Spampanato rimane un punto di riferimento imprescindibile per gli studiosi, un'opera che, con la sua profondità e il suo rigore metodologico, ha contribuito in modo significativo alla comprensione di uno dei più affascinanti e controversi pensatori del Rinascimento. Il suo lavoro ha dimostrato come una ricerca storica basata su una solida documentazione possa illuminare il passato e offrire nuove prospettive su figure complesse come quella di Giordano Bruno.
V. Spampanato - Vita di Giordano Bruno: Con Documenti Editi e Inediti - Vol. I
V. Spampanato - Vita di Giordano Bruno: Con Documenti Editi e Inediti - Vol. II