Oltre il Fisicalismo Riduzionista: Le Leggi Universali di Gurdjieff per una Teoria Unificata della Realtà
G. I. Gurdjieff, nel suo sistema di pensiero conosciuto come la Quarta Via o "il Lavoro", insegnava che tutto nell'universo è materia, inclusa ciò che noi percepiamo come "spirito" o "Dio". La differenza fondamentale, secondo Gurdjieff, non è tra materia e non-materia, ma piuttosto tra diversi gradi di materialità o densità di vibrazione. Secondo questa visione, l'universo è strutturato gerarchicamente in base alla frequenza delle vibrazioni della materia. Dalla materia più grossolana (come quella dei corpi fisici) a quella più fine e rarefatta (che costituisce i regni superiori e, in ultima analisi, il "Sole Assoluto" o Dio), si passa attraverso una serie di "ottava" o livelli.
In questa cosmologia:
La materia non è solo ciò che è solido e tangibile, ma esiste in una gamma vastissima di densità e raffinatezze.
Ogni livello di realtà, dal più denso al più sottile, è governato da un numero decrescente di leggi. Più la materia è fine, meno leggi la condizionano.
Dio, o il "Sole Assoluto", rappresenta la materia più fine e meno condizionata, l'origine di tutte le cose, ma è comunque "materia" nel senso più ampio del termine, sebbene di una densità e vibrazione inimmaginabili per la nostra percezione ordinaria.
Anche la coscienza e la spiritualità sono considerate manifestazioni di materia più fine e organizzata. L'obiettivo del Lavoro di Gurdjieff era proprio quello di permettere all'individuo di raffinare la propria "materia" interna per raggiungere stati di coscienza più elevati.
In sintesi, Gurdjieff non vedeva una dicotomia tra materia e spirito, ma piuttosto un continuum di materialità, dove ciò che chiamiamo "spirito" è semplicemente una forma di materia con una frequenza vibratoria estremamente alta e una maggiore libertà dalle leggi della materialità più densa. La visione di Gurdjieff sulla materia e il suo continuum vibratorio si distingue in modo significativo dal paradigma del "materialismo riduzionista" o "fisicalismo", pur condividendo un punto di partenza comune. Vediamo le affinità, le contraddizioni e l'ampiezza della sua prospettiva:
Punti di Affinità (Superficiali):
Tutto è "materia": Entrambe le visioni affermano che non esiste un regno "non-materiale" separato. Per il fisicalismo, tutto è riducibile alla materia e all'energia come definite dalla fisica. Per Gurdjieff, tutto è materia, ma con gradi di raffinatezza diversi. In questo senso, entrambi negano un dualismo ontologico tra materia e spirito come entità completamente separate e irriducibili.
Ordine e Leggi: Sia il fisicalismo che la cosmologia di Gurdjieff implicano che l'universo è governato da leggi. Nel fisicalismo, queste sono le leggi della fisica. Per Gurdjieff, ci sono leggi che governano i diversi livelli di materialità, e il numero di leggi diminuisce man mano che la materia diventa più fine.
Punti di Contraddizione Fondamentali:
Natura della Materia:
Fisicalismo/Materialismo Riduzionista: La materia è intesa principalmente come le particelle elementari, campi e forze studiate dalla fisica. La coscienza, la mente e i fenomeni mentali sono considerati epifenomeni o stati emergenti completamente riducibili ai processi neurofisiologici del cervello. La "qualità" dell'esperienza (i qualia) è spesso vista come un problema irrisolto o negata nella sua irriducibilità.
Gurdjieff: La materia ha gradi di densità e vibrazione. La "materia" di Gurdjieff include aspetti che il fisicalismo tradizionale non considererebbe materiali, come la coscienza stessa, le emozioni e le funzioni superiori. Non si tratta di una riduzione di tutto alla materia fisica come la intendiamo noi, ma di un'estensione del concetto di materia per includere ciò che vibra a frequenze diverse e più sottili. La coscienza non è un mero sottoprodotto di processi cerebrali, ma una manifestazione di una materia più fine che può essere sviluppata.
Riduzionismo vs. Gerarchia e Potenziale:
Fisicalismo Riduzionista: L'approccio è "dal basso verso l'alto". La spiegazione ultima di ogni fenomeno, inclusa la coscienza, deve essere trovata nelle sue componenti più piccole e nelle leggi che le governano. Non c'è un'essenza o un potenziale intrinseco che vada oltre queste interazioni fondamentali.
Gurdjieff: La sua visione è gerarchica e non riduzionista nel senso del fisicalismo. Sebbene tutto sia materia, l'esistenza di "materie" più fini implica livelli di realtà distinti con proprietà e leggi proprie. La coscienza umana, come la conosciamo ordinariamente, è considerata "addormentata" e "meccanica", una forma di materialità grezza. Esiste un potenziale per sviluppare una coscienza superiore, per raffinare la propria materia interna, che non è semplicemente un'attività cerebrale complessa ma una vera trasformazione ontologica. Il "fare" (l'azione consapevole e intenzionale) per Gurdjieff è la capacità di attingere a materie più fini e agire in modi non meccanici.
Teleologia e Scopo:
Fisicalismo/Materialismo Riduzionista: L'universo è spesso visto come privo di un fine ultimo o di uno scopo intrinseco. I processi sono governati da leggi cieche di causa ed effetto.
Gurdjieff: La sua cosmologia, pur essendo "materiale", implica una teleologia e uno scopo per l'esistenza umana. L'uomo è un "trasformatore" di energie nell'universo. L'evoluzione della coscienza umana, il "Lavoro", ha uno scopo preciso nell'economia cosmica. Questo contrasta con l'idea di un universo senza direzione intrinseca.
Gurdjieff: Una Visione Più Ampia (o Diversa)?
La visione di Gurdjieff è certamente più ampia del fisicalismo riduzionista, in quanto estende il concetto di materia per includere fenomeni che il fisicalismo fatica a spiegare o a cui riduce drasticamente (come la coscienza, la volontà, gli stati superiori dell'essere). Gurdjieff propone una metafisica che, pur aderendo a una forma di monismo materiale, introduce una complessità e una profondità nei gradi di materialità che superano la semplicistica riduzione a ciò che è misurabile con gli strumenti della scienza fisica attuale. Invece di ridurre tutto a un comune denominatore fisico, Gurdjieff suggerisce che ci sono molteplici livelli di realtà materiale, ciascuno con le sue proprietà emergenti e le sue leggi, e che l'essere umano ha il potenziale di ascendere a stati di materialità più raffinata e, di conseguenza, a stati di coscienza più elevati e meno condizionati. Questo lo rende una forma di "materialismo" molto particolare, difficile da catalogare nelle categorie filosofiche occidentali tradizionali, e decisamente non riduzionista nel senso stretto del termine.