L'uomo tocca la Terra con i suoi piedi fisici, ma tocca la vita con i suoi piedi psicologici. Gran parte del suo livello psicologico esteriore è sensuale, riguarda la sensazione, una questione sensoriale. Il suo pensiero ed il suo sentimento nascono da ciò che percepisce attraverso i sensi. Questo livello rappresenta i piedi del suo essere psicologico, distinto dai piedi del suo essere fisico, e il tipo di scarpe che coprono i suoi piedi rappresentano le sue opinioni ed atteggiamenti particolari che indossa o usa nel suo approccio alla vita data dai sensi. Senza i vostri cinque sensi, la vita esteriore non esisterebbe per voi.
In che modo un uomo cammina sulla Terra?
Intendiamo qui “psicologicamente”.
Come si relaziona la sua psicologia esteriore alla vita esterna?
Ora un uomo che capisce la vita solo attraverso l'evidenza dei suoi sensi non è un uomo psicologico. È un uomo sensuale. La sua mente si basa sui sensi. Ciò è chiamato “la mente della carne” [ ό vovs της σαρκός (Col. 2:18)]. In tal caso, egli pensa dai suoi piedi - è privo di testa. Più precisamente, egli pensa dalle “scarpe” che coprono i suoi piedi. Questa è la sua forma di verità, differente nei diversi casi, ma dello stesso ordine o livello. Egli è ancora lontano dall'essere un Uomo. Egli pensa letteralmente. Prende, diciamo, una parabola letteralmente. Ma, per diventare un Uomo, bisogna cominciare a pensare oltre il senso letterale. Ciò che è significativo per chiunque desideri lo sviluppo interiore, è il pensare psicologicamente. Perché, per esempio, si dice così spesso nella letteratura esoterica, come nelle Scritture, che un uomo deve togliersi le scarpe prima di entrare in un luogo sacro? Significa che la mente sensuale non può comprendere la verità psicologica, quindi gli viene detto di togliersi le scarpe - cioè, la sua verità basata sui sensi - perché la mente basata sui sensi, e la verità formata dalle loro evidenze, non è capace di comprendere un ordine o un livello di verità superiore – cioè di verità psicologica. Per dirla in altri termini: l'uomo fisico non può comprendere l'uomo spirituale. Quindi, quando si dice che è necessario togliersi le scarpe prima di entrare in un luogo sacro, o santo, significa che ciò che è sensuale non può comprendere ciò che è spirituale. Il pensiero sensuale non può toccare un livello al di sopra di se stesso. È richiesto un altro tipo di pensiero. La mente funziona a diversi livelli, e il livello più basso non può comprendere un lavoro di livello superiore. Comprendere la verità psicologica con il livello più basso, più esterno, della mente, è impossibile. Quindi, quelle scarpe devono essere rimosse quando si entra nella sfera al di sopra della conoscenza dei sensi. Trascinare la comprensione psicologica fino al livello della comprensione sensuale, significa distruggere tutto ciò che nell'uomo può condurre al suo sviluppo interiore. Le persone cercano di capire "Dio" e il "Divino" con la loro mente sensuale. Cercano di capire con le loro scarpe, non con la loro testa.
Quando l'angelo apparve a Mosè nel roveto ardente, disse a Mosè:
“Non avvicinarti, togli le scarpe dai tuoi piedi, poiché il luogo in cui stai è Terra Santa” (Esodo 3:5 A.V.). E quando l'angelo con la spada sguainata stava di fronte a Giosuè, appena arrivato a Gerico, disse a Giosuè: “Allenta la scarpa dal tuo piede; perché il luogo su cui sei, è Santo” (Giosuè 5:15 A.V.).
I discepoli di Cristo mandati a predicare il Vangelo dovevano andare senza scarpe.
“Provvedete... senza scarpe”.
(Matteo 10:10 A.V.).
Un uomo ha un corpo fisico organizzato che gli è stato dato. A quel punto rientra nell'organizzazione della civiltà a cui apparteniamo.
Questa organizzazione sociale è gestita attraverso leggi. Un uomo commette un omicidio. Le leggi del suo paese lo condannano. Ma l'uomo non ha un corpo psicologico. Non ha un'organizzazione all'interno di sé. Obbedisce alle leggi per paura e per evitare lo scandalo. Se tutte le restrizioni fossero abolite, ucciderebbe tutti quelli che odia. L'odio è un fattore profondo. In un certo senso, è possibile dire che ci odiamo tutti l'un l'altro. Ci viene detto: “Non commettete alcun omicidio” (Esodo 20:13). Preso letteralmente, questo comandamento è rispettato a causa della paura delle conseguenze. Psicologicamente significa che non si deve commettere omicidio nei propri pensieri o sentimenti. È proprio in questa sfera interna che lo sviluppo interiore può avvenire. È il significato psicologico del comando.
I PIEDI E LA TESTA
L'uomo psicologico è costantemente il tema della visione, della parabola e del sogno. In questi casi è diviso in modo differente, ossia in parte esterna ed interna. Tuttavia, questo ha lo stesso significato dei livelli più bassi e più alti. La testa rappresenta la parte più alta, o più intima, dell'uomo psicologico. Mescolare il pensiero dei piedi (le scarpe) con quello della testa, significa confondere due livelli diversi. Il pensiero dei piedi sono le scarpe, ed è sensuale, quindi riguarda gli oggetti esterni. Il pensiero della testa è psicologico, riguarda perciò il significato interiore delle cose. Questi due ordini di verità non sono contraddittori, ma diventano tali se concepiti come opposti. Essi non sono opposti, ma facenti parte di livelli diversi. Ci sono, quindi, diverse forme di verità, a diversi livelli. Ma se un uomo pensa solo dai suoi piedi, non riuscirà a comprendere l'idea dei livelli. Pensa solo da un livello, e così trasformerà le cose in opposti che non sono opposti. Così succede che quando le persone perdono la comprensione dei livelli – di quello più alto e del più basso - il mondo si trasforma in opposti e violenza.
L'UOMO NUDO
Nel linguaggio psicologico - vestiti, coperture, indumenti - denotano cosa indossa l'uomo psicologico, cioè quale verità segue. L' uomo nudo, quindi, è l'uomo nudo psicologicamente, privo di vestiti mentali. È l'uomo senza una psicologia, senza qualsiasi tipo di verità. In Apocalisse si dice:
“Beato colui che osserva e mantiene le sue vesti, per non camminare nudo, e senza che gli altri vedano la sua vergogna”. (Apocalisse 16:15 A.V.)
Il significato è psicologico, non fisico. Ma cosa deve essere vestito?
Altrove è detto che il Re era nudo:
“Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi (Matteo 25:31-36 R.V). Il Re, quindi, è inteso come un riferimento a qualcosa che è in se stessi. Molti presumono di seguire la verità. Ma cosa in loro? La domanda apparentemente è: il Re all'interno di se stessi è vestito? Sembra che il Re sia già lì, e tutta la questione stia nel fatto di essere o meno vestito. Il Re è all'interno di se stessi – nudo o vestito. Inoltre, le persone fanno il bene senza saperlo. La parabola continua dicendo:
“Allora i giusti gli risponderanno: "Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare? O assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto? O nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto ammalato o in prigione e siamo venuti a trovarti?" E il re risponderà loro: "In verità vi dico che in quanto lo avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, l'avete fatto a me”. (Matteo 25:37-40 R.V.)
Comprendiamo che l'uomo fisico è composto da carne, sangue e ossa visibili. Non capiamo che l'uomo psicologico è composto da pensieri, sentimenti e desideri invisibili. La qualità dell'uomo psicologico è determinata da ciò che pensa e desidera, ma mentre il corpo fisico è dato, ed è già ordinato, e in grado di lavorare armoniosamente, il corpo psicologico non è dato, e non è affatto ordinato. Un uomo può pensare una cosa, sentirne un'altra e desiderarne una terza. Da questo punto di vista, il compito dell'uomo è di realizzare l'ordine nel suo corpo psicologico, che è in disordine. Per questa ragione, esiste sempre una letteratura, sotto diverse forme, che non si riferisce all'uomo fisico, ma all'uomo psicologico - come, ad esempio, i frammenti dell'insegnamento conservato nei Vangeli, e molti altri frammenti. Ma ancora una volta stiamo sbagliando, perché quest'uomo psicologico è, in qualche modo, già lì, in noi - noi dobbiamo soltanto vestirlo. Dobbiamo, quindi, dire che è nudo, o vestito in modo sbagliato, e che il compito è di coprirlo dai piedi alla testa con gli indumenti giusti. Ricordate che, a quanto pare, il Re è già lì – nudo o vestito - e nei casi in cui viene lasciato nudo, la persona fallisce, mentre nei casi in cui viene vestito, una persona non fallisce.
LAVARE I PIEDI IN ACQUA IN UN CATINO
La purificazione del pensiero, il cambiamento della mente, è simboleggiato dal lavaggio con acqua; indica la purificazione della mente dai sensi. Il catino è il recipiente ricettivo per trattenere l'acqua; per concentrarla. I piedi sono la mente più bassa a contatto con il mondo esterno.
Questo cambiamento deve essere attuato in questa vita.
“Poi mise dell’acqua nel bacino, e cominciò a lavare i piedi ai discepoli, e ad asciugarli con l’asciugatoio del quale era cinto. Venne dunque a Simon Pietro, il quale gli disse: Tu, Signore, lavare i piedi a me? Gesù gli rispose: Tu non sai ora quello che io faccio, ma lo capirai dopo.
Pietro gli disse: Tu non mi laverai mai i piedi! Gesù gli rispose: Se non ti lavo, non hai parte alcuna con me. E Simon Pietro: Signore, non soltanto i piedi, ma anche le mani e il capo! Gesù gli disse: Chi è già lavato non ha bisogno di lavarsi altro che i piedi. È completamente puro. Anche voi siete puri, ma non tutti”. (Giovanni 13:5-10 A.V.)
Nei primi cinque libri dell'Antico Testamento, chiamati Pentateuco, e attribuiti a Mosè, si trovano un gran numero di storie straordinarie, che di solito vengono considerate dal punto di vista storico. Ad esempio, c'è la storia del Faraone, del maggiordomo e del fornaio, che si ritrova in Genesi XL, che apparentemente non ha un significato particolare, e così com'è sembra abbastanza banale. Tuttavia, è suscettibile di essere compresa, poiché possiede un significato interiore. O ancora, c'è la grande storia di Mosè che portò i figli di Israele fuori dall'Egitto, liberandoli dal potere del Faraone (Esodo). Questo, senza dubbio, può essere di nuovo preso storicamente - cioè, nel senso che Egitto significa Egitto, Faraone significa Faraone, e proprio come nell'esempio precedente, il maggiordomo può essere preso per vero maggiordomo, e il panettiere come fosse realmente il fornaio. Consideriamo, invece, l'evento dei bambini d'Israele condotti fuori dall'Egitto e il loro viaggio verso la Terra Promessa, non letteralmente, ma come una Parabola che ha un significato psicologico al di là di qualsiasi significato storico. Prendiamolo, in altre parole, come un riferimento all'uomo che si allontana da un certo potere indicato dal Faraone e dall'Egitto, e che si sta dirigendo verso un nuovo stato di se stesso. Tutto l'insegnamento esoterico riguarda un livello inferiore e superiore, e l'essenza dell'esoterismo consiste nel fatto che l'uomo è in grado di subire una trasformazione e raggiungere un nuovo livello di se stesso. L'uomo deve fuggire dal potere del Faraone e dell'Egitto, spostarsi prima in un'altra direzione indicata come Deserto, ed infine arrivare alla Terra Promessa. Nell'allegoria si può vedere quanto sia difficile, in quanto è mostrato come il Faraone non lascerà i figli di Israele andare via dall'Egitto, sebbene una pestilenza dopo l'altra si abbatta sul suo regno. L'uomo incollato ai sensi, alla realtà visibile, alla vita esterna, può solo muoversi con grande difficoltà verso un livello di comprensione che giace oltre i fatti sensoriali, e il potere che hanno sull'uomo. Questo è il primo problema dell'insegnamento esoterico, e nella parabola l'accento è posto sul tentativo di Mosé di superare il potere del Faraone. Il Faraone rappresenta il potere del livello inferiore, e Mosè il potere di livello superiore, essendo stato Dio ad ordinare a Mosé di far uscire i figli di Israele dall'Egitto, Egitto che rappresenta lo stato psicologico dell'umanità. I tanti lati diversi di un uomo che possono crescere in un nuovo sviluppo interiore sono fortemente impediti dal Faraone: vale a dire dal potere di comprensione di livello inferiore acquisito esclusivamente attraverso il mondo così come appare ai sensi, e alla comprensione che otteniamo da questa prima fonte di significato. Questo livello di interpretazione è l'Egitto, mentre il Faraone è il potere concentrato di questo livello. Può essere paragonato al “Sovrano della Festa” nella parabola del Matrimonio di Cana. Prendiamo ora in considerazione alcune definizioni presenti nell'Antico Testamento riguardanti il significato dell' Egitto. Nello straordinario libro intitolato Isaia, che è pieno d'interpretazione psicologica, e offre quasi una chiave ai libri precedenti dell'Antico Testamento, è scritto:
“Or gli Egiziani son uomini, e non Dio; i loro cavalli son carne, e non spirito”. (Isaia 31:3)
Da ciò possiamo vedere che se consideriamo la narrazione dell'emancipazione dei figli di Israele secondo un significato psicologico, essa riguarda il passaggio da uno stato di "carne" a uno stato di "spirito", corrisponde a una trasformazione mentale. In una delle Epistole del Nuovo Testamento, Paolo parla della mente della carne, o mente carnale (Colossesi 2:18). “Nessuno v'impedisca di conseguire il premio, compiacendosi in pratiche di poco conto e nella venerazione degli angeli, seguendo le proprie pretese visioni, gonfio di vano orgoglio nella sua mente carnale”. Pertanto, se applichiamo alla storia dei figli di Israele e dell'Egitto un'interpretazione al di sopra di qualsiasi significato storico letterale, possiamo iniziare a capire che si tratta dell'emancipazione di un uomo incollato all'evidenza dei suoi sensi - l'uomo dei fatti sensibili - e del suo sviluppo in un nuovo stato di comprensione basato su principi e significati provenienti da un altro livello di intuizione, cioè un passaggio da "carne" a "spirito". Il cavallo, che è ciò su cui un uomo cavalca, rappresenta nell'antica lingua delle parabole, di cui esistono molte tracce nell'antica mitologia greca, l'intelletto o la mente. Quando Isaia dice che i cavalli dell'Egitto sono carne e non spirito, fornisce un indizio sull'intero significato dell'esodo dall'Egitto. Ci consente di comprendere psicologicamente l'intera faccenda. Il faraone è "carne" - Mosè è "spirito". Siamo noi stessi che dobbiamo portare i nostri figli di Israele fuori dall'Egitto. Dato che nella psicologia esoterica ogni cosa riguarda l'uomo stesso e le sue possibilità, possiamo renderci conto che le grandi parabole non sono in grado di fornire una spiegazione soddisfacente, né, in effetti, sono comprensibili, se non in piccola misura, a seconda del nostro stato di comprensione del significato psicologico, a parte il significato letterale. Dietro le parole usate, c'è un senso interiore. Ma questo senso interiore non si adatta facilmente alla nostra mente ordinaria. Dobbiamo pensare in un modo nuovo e vedere connessioni che, sebbene psicologiche, non sono logiche se prese alla lettera. In questo caso, per cercar di comprendere il significato interiore della storia del Faraone, del suo maggiordomo e del fornaio, dobbiamo considerare il Faraone come un uomo che vive basandosi sui suoi sensi, ma che inizia a subire un cambiamento nella sua comprensione. È, per così dire, il vostro Faraone che sta saldamente nei sensi e nelle loro prove. Il maggiordomo e il fornaio rappresentano due lati di se stessi, uno dei quali deve essere impiccato, mentre l'altro riscattato. In questa storia, vediamo che l'Egitto si trasforma grazie all'influenza di Giuseppe, che alla fine diventa il controllore dell'Egitto. È la medesima storia come quella relativa all'esodo dei bambini di Israele dall'Egitto, ma raccontata in un altro modo. L'idea psicologica è la stessa ma, in questo caso, l'Egitto è sottoposto ad una nuova padronanza. Quando capiamo che tutte queste parabole si riferiscono all'uomo stesso, e non hanno davvero alcun significato storico, e che devono essere separate dal loro significato letterale, allora non è difficile capire che stanno realmente parlando della stessa cosa: l'emancipazione dell'uomo da un livello inferiore e la sua trasformazione in un essere di livello superiore, sebbene l'utilizzo delle immagini sia diverso.