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L'Armonia Segreta dell'Universo: Dal Lü Cinese alla Legge dell'Ottava tra Pitagora, Egizi e Sufi


La musica, da sempre, è stata molto più di un semplice susseguirsi di suoni per l'orecchio umano. In molte culture antiche, essa rappresentava un ponte tra il mondo materiale e quello spirituale, un linguaggio universale che rivelava le leggi nascoste dell'universo. Dalla Cina millenaria all'antica Grecia, dall'Egitto dei faraoni alle tradizioni mistiche Sufi, il concetto di armonia cosmica e la legge dell'ottava hanno plasmato la comprensione umana del suono e della realtà. Prima di Gurdjieff, diverse tradizioni antiche hanno mostrato un profondo legame tra il numero sette, l'universo e la musica, con concetti che richiamano la "legge dell'ottava". Le tradizioni in cui si rintraccia maggiormente questa connessione sono:
  • Pitagorismo: I Pitagorici nell'antica Grecia sono forse la tradizione più celebre per aver associato matematica, musica e cosmo. Essi scoprirono le leggi armoniche del suono studiando le vibrazioni di una corda tesa, notando che dimezzando la lunghezza di una corda si produceva un suono con un rapporto di 2:1 rispetto all'originale, ovvero l'ottava. Per i Pitagorici, l'universo stesso era una "musica delle sfere", un'armonia cosmica basata su rapporti numerici, inclusi quelli derivanti dall'ottava musicale e dalle sue sette note. Il tetracordo, ad esempio, descritto da Filolao di Crotone (discepolo di Pitagora), era fondamentale per generare le sette note della scala pitagorica.

  • Antico Egitto: Gli antichi Egizi avevano una profonda comprensione dell'armonia universale, intesa in senso astronomico-musicale. Esiste un intimo rapporto tra la musica e il cosmo nella loro visione del mondo. La dea Hathor, per esempio, era associata alle "Sette Hathor" e al "Maestra di canto e danza", e queste rappresentazioni simboleggiavano l'intimità della musica e della danza con i sette pianeti più vicini alla Terra. La relazione tra i sette giorni della settimana e i suoni armonici naturali della scala diatonica fu stabilita dagli Egizi, come conseguenza della musica celeste dei sette pianeti.

  • Tradizioni Sufi (Islamiche): Anche se successive ad alcune delle altre tradizioni menzionate, le tradizioni Sufi presentano un forte legame con il suono e la musica come vie per la conoscenza spirituale e l'armonia universale. La creazione dell'universo è spesso vista come scaturita da un "suono" (come il "Kun" islamico). Sebbene non sempre esplicitamente formulata come "legge dell'ottava" nel modo gurdjieffiano, la musica e il numero sette rivestono un ruolo significativo in molteplici aspetti simbolici e pratiche, come si può notare anche nella composizione di Franco Battiato "Sette Sufi" che evoca temi di ricerca spirituale e ascensione.

  • Cabala Ebraica: Nella Cabala, il numero sette è un numero sacro e fondamentale, associato a diverse dimensioni dell'universo e alla creazione. Sebbene la connessione diretta con la "legge dell'ottava" in termini musicali come descritta da Gurdjieff potrebbe non essere esplicita, il numero sette è intrinsecamente legato a concetti di perfezione, ciclo cosmico e manifestazioni divine, che possono essere interpretati come schemi di sviluppo e trasformazione che richiamano dinamiche ottaviche.

  • Tradizioni Indiane: La musica indiana ha radici antichissime, risalenti a millenni fa. Anche qui, la base comune a tutte le scale è l'ottava, suddivisa, come nel sistema occidentale, in sette tra toni e semitoni (o, nel sistema indiano più complesso, in srutis, che sono 22, ma che organizzano sempre le sette note fondamentali). La presenza di sette note è attestata nella tradizione musicale vedica, con una sequenza e nomi diversi da quelli della musica profana, indicando un profondo radicamento del numero sette nella struttura musicale e cosmologica.

Queste tradizioni, seppur con linguaggi e simbologie diverse, riconoscevano il numero sette come una chiave per comprendere l'ordine del cosmo e la sua manifestazione attraverso le vibrazioni e la musica. Il "Sistema del Lü" (o Shi'er lü, 十二律) è un sistema musicale fondamentale nell'antica Cina, e rappresenta un esempio significativo di come culture diverse abbiano esplorato le relazioni tra numeri, musica e cosmo, con elementi che richiamano la "legge dell'ottava". Ecco come si connette:

  • Dodici toni all'interno dell'ottava: Il Sistema del Lü è un sistema di dodici altezze fondamentali, che si collocano all'interno di un'ottava. Questi dodici "lü" erano generati da una serie di tubi di bambù di lunghezza graduata, chiusi a un'estremità. Anche se non è una scala cromatica perfetta nel senso occidentale moderno, è una successione di dodici toni che copre un'ottava.

  • Generazione delle altezze: La generazione dei dodici Lü era basata su rapporti numerici precisi, spesso derivati da un ciclo di quinte. Partendo da un tono fondamentale (chiamato huangzhong, "campana gialla"), le altezze successive venivano generate applicando rapporti di 3:2 (per una quinta ascendente) e 3:4 (per una quarta discendente). Questo processo generava i dodici toni, anche se, in pratica, il sistema non produceva un'ottava "perfetta" (rapporto 2:1) dopo dodici passaggi, ma un'altezza molto vicina. Questa "imperfezione" matematica era una sfida ben nota agli antichi musicologi cinesi.

  • Connessione cosmologica: Per gli antichi Cinesi, il Sistema del Lü non era solo un metodo per organizzare le altezze musicali, ma aveva profonde implicazioni cosmologiche. Era considerato una manifestazione dell'armonia universale, legata all'ordine del cosmo, ai cinque elementi e allo yin e yang. La musica "corretta" (yayue) era vista come uno strumento per portare armonia alla natura e alla società. Il numero dodici, e la sua relazione con il sette (attraverso le scale pentatoniche e le possibili selezioni di sette note da questo sistema di dodici), era intrinsecamente legato a cicli astronomici e a principi filosofici.

  • Riferimenti all'ottava: Sebbene non si parli esplicitamente di una "legge dell'ottava" nel senso gurdjieffiano con i suoi intervalli di deviazione, il concetto di un ciclo di dodici toni che si risolve in un'ottava superiore (o una sua approssimazione) è chiaramente presente. L'idea di un percorso che si sviluppa attraverso una serie di passi e che ritorna a un punto "simile" ma su un livello diverso, è un'eco del principio ottavico.

In sintesi, il Sistema del Lü cinese dimostra come una tradizione antica abbia sviluppato un complesso sistema musicale basato su principi matematici e con forti connessioni cosmologiche, utilizzando il numero dodici (che include la dinamica delle sette note della scala e la risoluzione nell'ottava) per rappresentare l'ordine e l'armonia dell'universo. Il Sistema del Lü ha radici molto antiche nella storia cinese. Non c'è una data precisa di "invenzione" come per una macchina moderna, ma piuttosto uno sviluppo e una codificazione che risalgono a migliaia di anni fa. Si ritiene che i principi fondamentali del Lü siano stati stabiliti già durante le prime dinastie cinesi, come la dinastia Xia (circa 2070-1600 a.C.) o Shang (circa 1600-1046 a.C.), e certamente erano ben sviluppati e codificati durante la dinastia Zhou (1046-256 a.C.). Testi classici come il "Libro dei Riti" (Liji), che risale al periodo Zhou, contengono già dettagliate descrizioni del sistema musicale e della sua importanza cosmologica. Il sistema è stato poi perfezionato e studiato per secoli da vari musicologi e studiosi cinesi. Quindi, per riassumere, il Sistema del Lü non risale a un singolo momento, ma è il frutto di un'evoluzione millenaria, con le sue origini che affondano nelle antiche tradizioni musicali e cosmologiche della Cina pre-imperiale, risalendo almeno al II millennio a.C.


Il Sistema del Lü 

L'Armonia Cosmica dell'Antica Musica Cinese e la Legge dell'Ottava

L'antica Cina, culla di una civiltà millenaria, non è stata solo la patria di grandi filosofi, inventori e strateghi, ma anche di un sofisticato sistema musicale che rifletteva una profonda comprensione delle relazioni tra suono, matematica e cosmo. Al centro di questa concezione vi era il Sistema del Lü (十二律, Shi'er lü), un insieme di dodici altezze fondamentali che, pur essendo un prodotto unico della cultura cinese, presenta affascinanti risonanze con concetti universali come la "legge dell'ottava".


Le Origini Millenarie del Lü

Le radici del Sistema del Lü affondano in un passato remoto, ben prima dell'era comune. Non si tratta di un'invenzione attribuibile a un singolo individuo o a una data precisa, ma piuttosto il risultato di un'evoluzione e codificazione progressiva che ha avuto inizio nelle primissime dinastie cinesi. Già durante la dinastia Xia (circa 2070-1600 a.C.) e la dinastia Shang (circa 1600-1046 a.C.), si possono intravedere i primi segni di una consapevolezza delle relazioni acustiche. Tuttavia, è con la dinastia Zhou (1046-256 a.C.) che il sistema del Lü si sviluppa e si codifica in modo più strutturato. Testi classici come il "Libro dei Riti" (Liji), risalente a questo periodo, descrivono dettagliatamente l'importanza e la struttura di questo sistema musicale, sottolineandone le implicazioni non solo artistiche ma anche filosofiche e politiche. La leggenda attribuisce l'invenzione a Ling Lun, un ministro dell'Imperatore Giallo (Huangdi), che avrebbe creato i tubi di bambù sintonizzandoli sui suoni degli uccelli fenghuang, simbolo di armonia.


La Struttura e la Generazione delle Altezze

Il cuore del Sistema del Lü è costituito da dodici altezze fondamentali che coprono l'estensione di un'ottava. Queste altezze venivano generate tradizionalmente utilizzando dodici tubi di bambù (lü pipes), ognuno tagliato a una lunghezza specifica e chiuso a un'estremità. Soffiando attraverso l'estremità aperta, i tubi producevano i dodici Lü. Il metodo per generare queste altezze era basato su precisi rapporti matematici, spesso derivati da un ciclo di quinte. Partendo da un tono di riferimento, il huangzhong ("campana gialla"), le altezze successive venivano calcolate applicando alternativamente due rapporti principali:

  • Rapporto 3:2: per generare un tono una quinta perfetta più alta (ad esempio, da Do a Sol).

  • Rapporto 3:4: per generare un tono una quarta perfetta più bassa (ad esempio, da Sol a Re).

Questo processo, noto come "serie delle quinte sovrabbondanti", continuava, salendo di una quinta e scendendo di una quarta, fino a generare tutte le dodici altezze. Un aspetto interessante e problematico di questo sistema era che, dopo dodici passaggi, l'ottava "perfetta" (un rapporto di 2:1) non veniva mai raggiunta con precisione assoluta, ma solo approssimata. Questa discrepanza matematica era ben nota agli antichi musicologi cinesi e rappresentava una sfida teorica.


Il Lü e la "Legge dell'Ottava"

Sebbene il concetto di "legge dell'ottava" sia spesso associato a filosofie esoteriche occidentali (come quelle di Gurdjieff), che descrivono un processo di sviluppo attraverso sette fasi con "intervalli" o "shock" necessari per proseguire, il Sistema del Lü presenta delle risonanze affascinanti con questa idea. La musica occidentale si basa su sette note che si ripetono ciclicamente in un'ottava (Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si, Do). Il Sistema del Lü, pur avendo dodici toni, permetteva la derivazione di diverse scale, tra cui le fondamentali scale pentatoniche (a cinque note) e, per estensione, scale e modi con sette note. L'idea di un ciclo che si sviluppa attraverso una serie di passi e che ritorna a un punto "simile" ma su un livello superiore (l'ottava) è intrinseca a entrambi i sistemi. Nell'antica Cina, il sistema musicale non era solo un'organizzazione di suoni, ma un microcosmo che rifletteva l'ordine del macrocosmo. La progressione delle altezze, le loro relazioni e le loro "imperfezioni" erano viste come manifestazioni dell'equilibrio dinamico dell'universo. Sebbene non si parlasse di "shock" come nel senso gurdjieffiano, la necessità di "aggiustare" le altezze per farle rientrare nell'ottava, o la consapevolezza della loro leggera deviazione, può essere interpretata come una forma di "intervento" o "adattamento" per mantenere l'armonia complessiva.


Implicazioni Cosmologiche e Filosofiche

Per gli antichi Cinesi, il Sistema del Lü trascendeva la mera teoria musicale per abbracciare profonde implicazioni cosmologiche e filosofiche. La musica "corretta" (yayue) era considerata un potente strumento per mantenere l'armonia tra cielo, terra e uomo. Le altezze del Lü erano associate ai cinque elementi (legno, fuoco, terra, metallo, acqua), alle stagioni, alle direzioni cardinali e persino agli organi del corpo umano. Il numero dodici, in particolare, era di grande importanza, riflettendo i dodici mesi dell'anno, i dodici rami terrestri del calendario cinese e altri cicli naturali. La musica, attraverso il Lü, era vista come un riflesso dell'ordine divino e un mezzo per il sovrano per governare in armonia con il cosmo. Un'esecuzione musicale "sbagliata" poteva indicare un disordine cosmico o politico.


Eredità e Rilevanza

Il Sistema del Lü ha influenzato profondamente lo sviluppo della musica cinese per millenni, fornendo la base teorica per la costruzione di strumenti, la composizione di melodie e l'esecuzione di rituali. Anche se le pratiche musicali si sono evolute nel tempo, i principi fondamentali del Lü hanno continuato a informare la comprensione cinese dell'armonia e della struttura sonora. In conclusione, il Sistema del Lü non è solo un capitolo affascinante della storia della musica, ma un esempio eloquente di come una civiltà antica abbia cercato di comprendere e riprodurre l'armonia dell'universo attraverso il suono. Le sue connessioni con la "legge dell'ottava" e altri concetti universali sottolineano la ricerca umana di un ordine sottostante nel caos apparente, un'armonia che risuona tanto nelle sfere celesti quanto nelle più intime vibrazioni musicali. Ciò che emerge da queste diverse tradizioni è un filo conduttore comune: la convinzione che la musica non sia un'arte isolata, ma una manifestazione delle leggi che governano l'universo. Il Sistema del Lü, con i suoi dodici toni e le sue scale derivate (spesso pentatoniche, ma con la possibilità di sette note), rifletteva l'ordine cosmico e la relazione tra cielo, terra e uomo. La sua "imperfezione" matematica, lungi dall'essere un difetto, era parte integrante della sua ricchezza, rappresentando la dinamica e la complessità dell'esistenza. La "legge dell'ottava", in un senso più ampio, può essere vista come un principio universale che descrive come i processi si sviluppano attraverso fasi discrete, con momenti di transizione che richiedono un "impulso" o un "adattamento" per continuare il loro percorso ascendente. Questo si manifesta nella progressione delle note musicali, nei cicli naturali, nei processi di crescita e persino nello sviluppo spirituale. In definitiva, il Sistema del Lü, le teorie pitagoriche, le pratiche egizie e le tradizioni Sufi sono tutte testimonianze della ricerca umana di un'armonia profonda. Esse ci ricordano che il suono, la matematica e il cosmo sono intrinsecamente legati, e che la musica può essere una chiave per svelare i segreti più reconditi dell'universo e della nostra stessa esistenza.



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