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La Torre di Babele del Risveglio: Le Molteplici Voci sul Secondo Shock Cosciente di Gurdjieff


L'insegnamento di George Ivanovich Gurdjieff, noto come la "Quarta Via", è un sistema complesso e pratico volto al risveglio della coscienza e allo sviluppo armonico dell'essere umano. Al centro di questo insegnamento vi sono i concetti di "shock coscienti", momenti cruciali che permettono all'individuo di superare gli ostacoli naturali nel percorso di evoluzione. Se il "primo shock cosciente" è generalmente associato al "ricordo di sé" – l'atto di essere presenti a se stessi nel momento presente – il "secondo shock cosciente" rimane un'area di grande mistero e, di conseguenza, di molteplici interpretazioni tra gli studenti e gli studiosi del suo lavoro. Come una moderna Torre di Babele, le voci su cosa esso significhi realmente si sovrappongono, creando un mosaico di comprensioni che, se da un lato arricchiscono il dibattito, dall'altro possono generare confusione.


Il Cuore dell'Insegnamento di Gurdjieff: La Legge delle Ottave e gli Shock

Per comprendere il secondo shock, è fondamentale richiamare la "Legge delle Ottave" di Gurdjieff. Questa legge descrive il modo in cui l'energia si sviluppa nell'universo, non in modo lineare e continuo, ma attraverso una serie di intervalli in cui il processo tende a rallentare o a deviare. Per superare questi intervalli e permettere al processo di continuare la sua ascesa, è necessario un "shock addizionale" o "cosciente", un impulso esterno o uno sforzo intenzionale. L'uomo, nella sua condizione "addormentata" e meccanica, è soggetto a queste interruzioni nel suo sviluppo interiore. Il secondo shock cosciente si inserisce proprio in questo contesto, come un catalizzatore per un'ulteriore trasformazione. Gurdjieff stesso lo legava profondamente al concetto di "sofferenza intenzionale" e alla "trasformazione delle impressioni". Non si tratta di una sofferenza passiva o subita, ma di uno sforzo consapevole e volontario per affrontare e superare le proprie reazioni automatiche, le illusioni e le resistenze interiori. L'obiettivo è "digerire" le impressioni e le esperienze in un modo nuovo, trasformandole in energie superiori per la propria evoluzione, agendo in particolare sui centri emozionale e motorio.


Le Diverse Voci della Torre: Interpretazioni del Secondo Shock Cosciente

Dato il carattere esoterico e spesso non sistematico della trasmissione di Gurdjieff, è naturale che siano emerse diverse prospettive sul secondo shock:

  1. La Trasformazione delle Emozioni Negative (P.D. Ouspensky): Una delle interpretazioni più diffuse, derivante in gran parte dagli scritti di P.D. Ouspensky (in particolare "Frammenti di un insegnamento sconosciuto" e "La Quarta Via"), pone l'accento sulla trasformazione delle emozioni negative in energie positive. Secondo questa visione, il secondo shock è il processo attraverso il quale l'individuo impara a non identificarsi con la rabbia, la paura, l'invidia o altre emozioni distruttive, ma a utilizzarne l'energia intrinseca per uno scopo costruttivo e per nutrire i centri superiori. Non si tratta di sopprimere le emozioni, ma di osservarle senza giudizio e di reindirizzare la loro forza.

  2. La Sofferenza Intenzionale vs. Sofferenza Inevitabile (J.G. Bennett): J.G. Bennett, un altro allievo di Gurdjieff, ha approfondito il concetto di sofferenza, distinguendo tra sofferenza volontaria (auto-imposta) e sofferenza intenzionale. Per Bennett, la "sofferenza intenzionale" non è solo quella che ci si infligge volontariamente, ma soprattutto la capacità di accettare e "sopportare" consapevolmente la sofferenza inevitabile che la vita presenta (malattie, perdite, difficoltà interpersonali), senza reagire meccanicamente. Questo tipo di sofferenza, affrontata con presenza e distacco, diventa un potente strumento di trasformazione e di crescita dell'essere.

  3. La "Pillola dell'Uomo Furbissimo" e l'Equazione Sacra: Alcune interpretazioni più esoteriche collegano il secondo shock cosciente a concetti come la "Pillola dell'Uomo Furbissimo" menzionata da Gurdjieff in "Racconti di Belzebù a suo nipote". Questa "pillola" sarebbe una sorta di formula o metodo segreto per la trasformazione energetica, basata sulle leggi cosmiche fondamentali (la Legge del Tre e la Legge del Sette), che permette di superare le inerzie naturali e di cristallizzare nuove qualità nell'essere. Questa visione suggerisce un aspetto quasi alchemico del processo.

  4. L'Approfondimento del Ricordo di Sé e la Presenza Costante: Sebbene il ricordo di sé sia il fondamento del primo shock, alcune prospettive suggeriscono che il secondo shock elevi questa pratica a un livello più profondo e costante. Non è più solo un atto intermittente di consapevolezza, ma una presenza radicata e ininterrotta che permea ogni aspetto dell'essere, permettendo una vera "digestione" delle impressioni e una separazione dalle false personalità.

  5. Lo Sforzo Cosciente Contro la Meccanicità Quotidiana: Un'interpretazione più pratica e meno mistica vede il secondo shock come la somma di sforzi coscienti quotidiani per andare contro le proprie abitudini meccaniche, le auto-giustificazioni e le reazioni automatiche. Ogni volta che si sceglie di non reagire impulsivamente, di non lamentarsi, di non identificarsi con pensieri o emozioni negative, si sta applicando un "piccolo shock" che contribuisce al grande secondo shock.


Confronto con l'Insegnamento Esatto di Gurdjieff

L'insegnamento di Gurdjieff, per sua natura, non era un sistema dogmatico da imparare a memoria, ma una via pratica da sperimentare. Gurdjieff stesso spesso adattava le sue spiegazioni alle capacità e al livello di comprensione dei suoi allievi. Questo ha portato a una ricchezza di prospettive, ma anche a potenziali malintesi quando le sfumature orali e contestuali sono andate perdute nella trasmissione scritta. Tuttavia, un filo conduttore emerge chiaramente: il secondo shock cosciente è sempre legato a un sostanziale e intenzionale sforzo interiore che va oltre il semplice "ricordo di sé" iniziale. È un lavoro di trasformazione profonda che coinvolge il centro emozionale e che mira a cristallizzare un "corpo superiore" o una "vera individualità". La "sofferenza intenzionale" e la "trasformazione delle impressioni" sono concetti centrali e inequivocabili nel suo insegnamento, indipendentemente dalle diverse angolazioni con cui vengono poi interpretati. 




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