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La Morte dell'Illusionismo Filosofico: Gurdjieff come Chirurgo di Ontologia, Epistemologia e Gnoseologia


Il sistema di Gurdjieff offre una prospettiva radicalmente diversa sulla natura della realtà (ontologia), sulla conoscenza (epistemologia) e sui processi attraverso cui acquisiamo tale conoscenza (gnoseologia) rispetto a come queste discipline sono generalmente intese in Occidente. Gurdjieff sosteneva che la nostra percezione ordinaria e il nostro modo di pensare sono limitati e spesso fuorvianti, impedendoci di accedere a una comprensione più profonda e veritiera di noi stessi e dell'universo.


Gurdjieff e le Discipline Filosofiche: Una Prospettiva Radicale


1. Ontologia (La Natura dell'Essere/Realtà)

  • Come intesa in Occidente: L'ontologia occidentale, in molte delle sue correnti principali (dal realismo al materialismo, dall'idealismo al dualismo), tende a postulare una realtà oggettiva o soggettiva che può essere compresa attraverso la ragione, l'esperienza sensoriale o la speculazione metafisica. Si cerca di definire l'essere in termini di sostanze, attributi, categorie, o come prodotto della mente. Si assume spesso che l'uomo, in quanto essere pensante, possa, con gli strumenti adeguati, cogliere la verità ultima sull'esistenza.

  • Come dovrebbe essere intesa secondo Gurdjieff: Per Gurdjieff, la realtà come la percepiamo comunemente è largamente un'illusione, un "sonno" della coscienza. La vera ontologia non riguarda la comprensione di un mondo esterno statico e oggettivo, ma piuttosto la comprensione della vera natura dell'uomo e del suo posto in un universo dinamico e vivente.

    • L'uomo come essere incompiuto: L'uomo ordinario non è "uomo" nel senso pieno, ma una "macchina" condizionata da influenze esterne, abitudini e identificazioni. La sua vera essenza, il suo "essere reale", è nascosta e deve essere sviluppata attivamente. L'ontologia diventa quindi un percorso di auto-scoperta e auto-creazione.

    • L'Universo come Sistema Energetico Vivente: L'universo è un sistema gerarchico di energie che si trasformano e interagiscono. L'uomo è parte di questo sistema e la sua esistenza è intrinsecamente legata a leggi cosmiche che regolano il flusso di queste energie. Comprendere l'ontologia significa comprendere queste leggi e come influenzano la nostra vita e la nostra coscienza. Non è un'indagine statica, ma una partecipazione dinamica alla realtà.

    • Realtà "oggettiva" vs. Realtà "soggettiva" vs. Realtà "reale": Gurdjieff distinguerebbe tra una realtà esteriore percepita in modo distorto ("oggettiva" solo nella nostra illusione), una realtà interiore caotica e frammentata ("soggettiva"), e una realtà più profonda e "reale" che si manifesta solo a una coscienza risvegliata. La vera ontologia riguarda la comprensione di quest'ultima, che è intrinsecamente legata alla trasformazione dell'individuo.


2. Epistemologia (La Teoria della Conoscenza)

  • Come intesa in Occidente: L'epistemologia occidentale si concentra su come acquisiamo la conoscenza, sulla sua validità, sui suoi limiti e sulle sue fonti (ragione, esperienza, intuizione, fede). Si dibatte sulla distinzione tra credenza e conoscenza, sulla giustificazione delle credenze e sui metodi scientifici e filosofici per raggiungere la verità. Si assume che la mente umana sia uno strumento capace di discernere la verità se applicato correttamente.

  • Come dovrebbe essere intesa secondo Gurdjieff: Per Gurdjieff, l'epistemologia ordinaria è gravemente carente perché non tiene conto dello stato di "sonno" dell'uomo. Non possiamo ottenere vera conoscenza finché la nostra "macchina" è disfunzionale.

    • Conoscenza solo attraverso l'Essere: Gurdjieff affermava: "L'uomo può conoscere solo nella misura del suo essere." Non si tratta di acquisire più informazioni o di affinare il ragionamento logico se l'individuo stesso non è trasformato. La vera conoscenza non è accumulo intellettuale, ma una comprensione che scaturisce da un livello superiore di essere. Un individuo "addormentato" può solo acquisire pseudo-conoscenza, opinioni e illusioni.

    • Distinzione tra "Sapere" e "Comprendere": Il "sapere" (intellettuale, informazione) è superficiale e può essere facilmente acquisito e perso. Il "comprendere" (vera conoscenza) è profondo, radicato nell'essere e inseparabile da esso. Si ottiene attraverso l'esperienza diretta, la percezione raffinata e la trasformazione interiore.

    • La Conoscenza come Processo Attivo di Risveglio: L'epistemologia di Gurdjieff è un processo attivo e pratico di osservazione di sé, ricordo di sé e lavoro su di sé. La conoscenza non è passivamente ricevuta, ma attivamente creata attraverso lo sforzo cosciente. Si impara a conoscere il mondo e se stessi solo risvegliandosi e diventando più coscienti.


3. Gnoseologia (Il Processo di Acquisizione della Conoscenza)

  • Come intesa in Occidente: La gnoseologia, spesso sovrapposta all'epistemologia, si concentra sui metodi specifici e sui processi cognitivi attraverso i quali l'uomo arriva a conoscere. Include lo studio della percezione, della memoria, del ragionamento, dell'intuizione e dei linguaggi come strumenti di conoscenza. La scienza, ad esempio, è un metodo gnoseologico per eccellere in un certo tipo di conoscenza.

  • Come dovrebbe essere intesa secondo Gurdjieff: La gnoseologia ordinaria è insufficiente perché si basa su strumenti cognitivi difettosi. I nostri sensi sono limitati, la nostra mente è frammentata e le nostre emozioni ci ingannano.

    • La Necessità di Centri Funzionanti Correttamente: Gurdjieff insegnava che l'uomo ha diversi "centri" (intellettuale, emotivo, motorio, istintivo, sessuale), ognuno con la propria funzione e modo di conoscere. Nella persona ordinaria, questi centri sono scollegati, squilibrati e spesso funzionano in modo inappropriato. La vera gnoseologia implica l'armonizzazione e lo sviluppo di questi centri in modo che possano percepire e comprendere la realtà in modo integrale.

    • L'Osservazione di sé e il Ricordo di sé come Strumenti Gnoseologici Superiori: Questi non sono semplici esercizi psicologici, ma veri e propri metodi per alterare lo stato della coscienza e accedere a informazioni che sono altrimenti inaccessibili. L'osservazione di sé permette di vedere i propri meccanismi automatici e le proprie illusioni. Il ricordo di sé permette di unificare l'attenzione e di percepire se stessi come un'unità nel momento presente.

    • La Conoscenza Non-Lineare e Non-Verbale: La gnoseologia occidentale tende a privilegiare la conoscenza verbale, logica e sequenziale. Gurdjieff suggeriva l'esistenza di forme di conoscenza superiori, dirette e intuitive, che non possono essere espresse a parole e che vengono percepite solo in stati di coscienza più elevati. Queste includono la conoscenza attraverso l'esperienza diretta e la risonanza con le leggi cosmiche.


Le "Pseudo" Discipline Occidentali e la Ridefinizione

Sulla base delle idee di Gurdjieff, le discipline ontologiche, epistemologiche e gnoseologiche occidentali possono essere considerate, in larga misura, delle "pseudo" discipline o, per lo meno, delle discipline che operano su un piano limitato e distorto della realtà.

  • Pseudo-Ontologia: L'ontologia occidentale, cercando di definire l'essere senza considerare lo stato di "non-essere" (il sonno) dell'uomo, costruisce teorie su una realtà che non può essere pienamente percepita o compresa da una coscienza ordinaria. È come cercare di descrivere i colori a qualcuno che è daltonico senza prima curare il suo daltonismo. La vera ontologia è un cammino di risveglio all'essere reale.

  • Pseudo-Epistemologia: L'epistemologia occidentale si preoccupa di come la mente umana "addormentata" acquisisce conoscenza, senza mettere in discussione la fondamentale imperfezione dello strumento stesso. È come studiare l'efficienza di un computer con un software difettoso senza prima riparare il software. La vera epistemologia è inseparabile dalla trasformazione dell'essere.

  • Pseudo-Gnoseologia: I metodi gnoseologici occidentali, come la ragione logica o l'osservazione scientifica, sono potenti all'interno dei loro domini ma sono fondamentalmente limitati quando si tratta di verità più profonde, perché non indirizzano il problema centrale della frammentazione e del condizionamento della mente e dei centri umani. La vera gnoseologia è un lavoro attivo sui centri e sull'attenzione.


Possono essere ridefinite in qualche altro modo più veritiero e preciso?

Sì, Gurdjieff non proponeva semplicemente di abbandonare queste discipline, ma di integrarle in un contesto più ampio di lavoro su se stessi e di sviluppo interiore.

  • Ontologia come "Scienza dell'Essere Reale": Non più la speculazione sull'essere in generale, ma lo studio pratico di come l'uomo può passare da uno stato di "non-essere" (o essere potenziale) a uno stato di "essere reale" attraverso la trasformazione della coscienza. È una disciplina esperienziale, non solo concettuale, che implica la scoperta delle leggi che governano l'esistenza dell'uomo nell'universo.

  • Epistemologia come "Scienza della Conoscenza/Coscienza": Una disciplina che riconosce che la capacità di conoscere dipende direttamente dal livello di coscienza e di essere. Si occupa di come si può elevare il proprio livello di coscienza per accedere a nuove forme di conoscenza, distinguendo tra credenze, informazioni intellettuali e vera comprensione radicata nell'essere.

  • Gnoseologia come "Metodo di Auto-Trasformazione per la Conoscenza": Un insieme di pratiche e tecniche (osservazione di sé, ricordo di sé, lavoro con i centri, esercizi specifici) volte a risvegliare e armonizzare le facoltà umane in modo che possano percepire e comprendere la realtà in modo più completo e veritiero. Non è solo un metodo per "ottenere" conoscenza, ma per "diventare" capace di conoscere.

In sintesi, Gurdjieff vedeva queste discipline non come campi di studio accademici separati e fini a se stessi, ma come aspetti intrinsecamente legati al processo di risveglio e di sviluppo dell'essere umano. La loro vera validità emerge solo quando sono applicate nel contesto di un lavoro interiore che mira a superare le limitazioni della coscienza ordinaria. Senza questo fondamento, le loro conclusioni saranno sempre parziali, incomplete e, in ultima analisi, illusorie.



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