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La Luna è il Vostro Padrone: Perché le Vostre Ideologie non Contano Nulla e Siete Solo Cibo Cosmico


Siamo convinti di essere liberi, artefici del nostro destino, pensatori illuminati che plasmano il mondo attraverso le loro ideologie, le loro lotte politiche, i loro sogni di progresso. Ci affanniamo in dibattiti, ci schieriamo, ci battiamo per "verità" che riteniamo assolute, pronti a sacrificare tutto per un'idea. Ma se tutto questo fosse solo un'illusione? E se, in realtà, la nostra intera esistenza, le nostre passioni, persino i nostri conflitti più sanguinosi, fossero orchestrati da un'esigenza cosmica che ci trascende, di cui siamo inconsapevoli servitori? Questa è la sconvolgente prospettiva offerta dall'insegnamento di G. I. Gurdjieff, un maestro armeno del XX secolo, che getta una luce impietosa sulla nostra pretesa sovranità. Al centro della sua cosmologia vi è un'idea radicale: la Luna non è un inerte satellite, ma un'entità vivente in evoluzione, un gigantesco "laboratorio" che si nutre dell'energia prodotta dalla vita sulla Terra. Questa energia, che Gurdjieff chiama askokin, è la moneta universale di un'economia cosmica di cui l'umanità è parte integrante, ma passiva e spesso ignara.


Askokin: Il Cibo della Luna e il Nostro Ruolo Inevitabile

Secondo Gurdjieff, la vita organica sul nostro pianeta è stata creata e mantenuta principalmente per uno scopo: generare askokin. Ogni essere vivente, dal più piccolo insetto all'essere umano, è una fabbrica potenziale di questa energia sottile. Ma come viene prodotta? La via più comune e massiva di produzione di askokin è attraverso la morte del corpo fisico. Quando un organismo muore, l'energia vitale che lo animava si disperde, e gran parte di essa viene raccolta e assorbita dalla Luna. Per Gurdjieff, la natura è un sistema impeccabile ed estremamente efficiente: nulla va sprecato. La morte, lungi dall'essere un mero evento finale, è un processo di trasmutazione energetica cruciale per il mantenimento dell'equilibrio cosmico e per la crescita della Luna stessa. Questo ci porta a una conclusione scomoda: l'umanità, nella sua condizione ordinaria di "sonno" e di meccanicità, non è altro che un vasto gregge destinato a pascolare e, infine, a servire da nutrimento. Le nostre vite, le nostre nascite e le nostre morti sono intrinsecamente legate a questo ciclo di produzione di askokin.


La Cruda Verità: Le Nostre Illusioni e la Necessità Lunare

Se la Luna ha bisogno di askokin, e la morte è il metodo più efficiente per ottenerlo, allora tutti i fenomeni terrestri, comprese le dinamiche sociali e storiche umane, possono essere letti attraverso questa lente. Tutte le ideologie politiche, i nazionalismi, le religioni, le mode culturali, le grandi narrazioni che muovono i popoli e scatenano guerre e rivoluzioni, non sarebbero altro che pretesti, illusioni, stratagemmi cosmici. La democrazia, il comunismo, il fascismo, il capitalismo, le crociate o le jihad – tutte queste "grandi idee" che ci infiammano e ci spingono a uccidere e a morire, sarebbero semplicemente dei meccanismi per generare la quantità di morte e di sofferenza (e quindi di askokin) necessaria alla Luna. Pensateci: quando l'odio etnico raggiunge il culmine, quando le nazioni si scontrano in conflitti devastanti, quando milioni di persone si immolano per una bandiera o un ideale, la quantità di energia che si libera al momento della morte è immensa. Gurdjieff suggeriva che l'uomo, nella sua condizione di "macchina biologica", è un mero giocattolo nelle mani di forze superiori, mosso da fili invisibili. Ci illudiamo di "decidere", di "fare", di "cambiare il mondo", mentre in realtà stiamo solo obbedendo a imperativi cosmici di cui siamo completamente ignari. Le nostre discussioni politiche, i nostri voti, le nostre proteste – sono tutte un'elaborata coreografia che, alla fine, serve a un solo scopo: mantenere il flusso di askokin verso la Luna.


C'è una Via d'Uscita? Il Lavoro Interiore Cosciente

Eppure, Gurdjieff non si limitava a una visione così desolante. Offriva una speranza, una possibilità di trascendere questa funzione puramente "nutritiva". Se l'uomo non lavora interiormente per essere più cosciente, la Luna è costretta a ricavare gli askokin dalla morte delle creature. È la via di minore resistenza, il "default" del sistema. Ma esiste un'alternativa: la produzione di askokin attraverso il lavoro interiore cosciente. Quando un essere umano si impegna seriamente nel "lavoro su di sé" – attraverso l'auto-osservazione implacabile, il superamento degli automatismi, la lotta contro le identificazioni, lo sviluppo di una volontà cosciente e la trasmutazione delle proprie energie inferiori – genera l'askokin. Questo askokin serve a nutrire la Luna, ma anche a formare il corpo astrale dell'individuo stesso, permettendogli di evolvere, di "risvegliarsi" e di sottrarsi al ciclo meccanico di nascita-morte-nutrimento. Il vero scopo della vita umana, quindi, non sarebbe quello di morire per la Luna, ma di utilizzare l'opportunità dell'esistenza per sviluppare una coscienza superiore, per diventare un essere "reale" invece di una semplice "macchina". Questo percorso è arduo, richiede un impegno totale e una disillusione radicale riguardo a tutto ciò che il mondo ci presenta come importante.


La Sfida

La visione di Gurdjieff è sconvolgente perché mina le fondamenta della nostra autopercezione. Ci costringe a chiederci: siamo davvero i capitani della nostra vita, o siamo solo pedine in un gioco cosmico di cui ignoriamo le regole? Le nostre passioni, le nostre convinzioni più profonde, sono il frutto della nostra libertà o sono solo impulsi indotti per servire un bisogno superiore? La prossima volta che vi sentirete ardere per un'ideologia, che vi schiererete in una discussione politica, che vi identificherete con una nazione o una causa, provate a fermarvi. Guardate la Luna nel cielo notturno. È un mero corpo celeste o un gigantesco stomaco cosmico che attende il suo pasto? La risposta potrebbe non piacervi, ma forse è il primo passo per uscire dall'illusione e intraprendere il vero, unico, rivoluzionario "lavoro" che conta.



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