Origini e Natura degli Apkallu
Gli Apkallu sono descritti come esseri speciali, a metà tra il divino e l'umano, che emersero dalle acque primordiali dell'Apsu, l'oceano sotterraneo di acqua dolce, dimora di Enki. Le loro rappresentazioni iconografiche variano, ma le più celebri li raffigurano con un corpo ibrido:
Uomini-pesce: La rappresentazione più comune li mostra con la parte superiore del corpo umana (testa, braccia) e la parte inferiore di pesce, o indossando una specie di "mantello di pesce" che ne copre il corpo umano. Questa forma sottolinea la loro origine acquatica e il loro legame con Enki.
Uomini-uccello: In alcune raffigurazioni, specialmente nel periodo neo-assiro, appaiono con teste di uccello e corpi umani, a volte alati.
Forma umana: Occasionalmente, possono essere raffigurati anche in una forma completamente antropomorfa.
Queste diverse raffigurazioni potrebbero indicare evoluzioni del mito nel tempo o diverse funzioni rituali ad essi associate.
La Missione Civilizzatrice
Il ruolo principale degli Apkallu era quello di educare l'umanità, ritenuta inizialmente incapace di gestire autonomamente la propria esistenza e di adempiere ai compiti assegnati dagli dèi (come la coltivazione della terra e l'offerta di sacrifici). Gli Apkallu furono i "maestri dell'umanità", portando la conoscenza e le arti essenziali per la costruzione di una società organizzata:
Agricoltura: Insegnarono agli uomini a coltivare la terra, a irrigare i campi e a raccogliere i frutti, trasformando le comunità da cacciatori-raccoglitori nomadi a insediamenti stabili.
Costruzione: Diedero le basi per l'architettura, la costruzione di città e la fondazione di templi, elementi cruciali per la vita urbana mesopotamica. Nell'Epopea di Gilgamesh, per esempio, gli Apkallu sono menzionati come i costruttori delle mura di Uruk.
Legge e Organizzazione Sociale: Introdussero codici morali, leggi e sistemi di governo, essenziali per la giustizia e l'ordine sociale.
Scrittura, Matematica e Astronomia: Donarono all'umanità la capacità di leggere e scrivere, di fare calcoli matematici e di comprendere i movimenti celesti, conoscenze fondamentali per lo sviluppo intellettuale e pratico.
Arti e Mestieri: Il loro insegnamento spaziava anche alle varie arti e mestieri, contribuendo alla ricchezza culturale delle civiltà mesopotamiche.
I Sette Apkallu e i Re Antediluviani
La tradizione mesopotamica, in particolare quella riportata dallo storico babilonese Berosso, associa ognuno dei sette Apkallu a uno dei sette re antidiluviani, che regnarono prima del Diluvio Universale. Ogni Apkallu fungeva da consigliere o saggio per un re specifico, guidandolo nella fondazione e gestione della civiltà. I nomi degli Apkallu, sebbene possano variare leggermente nelle diverse fonti cuneiformi, sono generalmente:
Uanna (o Oannes): È il più famoso e significativo. Viene descritto come il primo e il più influente. Berosso racconta che emerse dal Mar Rosso e insegnò agli uomini la scrittura, la scienza, la tecnologia, la fondazione delle città, la costruzione dei templi, la giurisprudenza, la geometria e l'agricoltura. Si dice anche che abbia rivelato agli uomini il mito della creazione del mondo.
Uannedugga: "Colui che era dotato di intelligenza onnicomprensiva."
Enmedugga: "Colui a cui fu destinato un buon fato."
Enmegalamma: "Colui che nacque in una casa."
Enmebulugga: "Colui che crebbe nel pascolo."
An-Enlilda: "L'esorcista della città di Eridu."
Utuabzu: "Colui che ascese al cielo."
Questi saggi, spesso associati alla città di Eridu, il centro di culto di Enki e una delle prime città della Mesopotamia, rappresentavano l'età dell'oro della conoscenza e della saggezza primordiale.
Dopo il Diluvio
Dopo il Grande Diluvio, la natura degli Apkallu cambia. Mentre i saggi antidiluviani erano figure semi-divine, quelli che seguirono il Diluvio (e di cui si contano generalmente quattro) erano considerati solo parzialmente divini e più simili a studiosi (ummanu). Non erano più esseri venuti direttamente dagli dèi, ma piuttosto custodi e trasmettitori della conoscenza rivelata dagli Apkallu originali. Questo passaggio riflette una transizione dalla rivelazione divina diretta alla trasmissione e conservazione della conoscenza attraverso figure umane.
Il Loro Impatto Culturale e Rituale
La venerazione degli Apkallu andava oltre il mito. Le loro figure erano spesso utilizzate in pratiche apotropaiche, ovvero per allontanare il male. Statuette o rilievi degli Apkallu (spesso in forma di uomini-pesce o uomini-uccello) venivano seppelliti sotto le soglie delle case o dei templi, o posti agli angoli delle stanze, per proteggere gli abitanti dagli spiriti maligni e dagli incantesimi. Questo dimostra la profonda integrazione di queste figure nella vita religiosa e quotidiana dei Mesopotamici. Il concetto dei sette saggi antidiluviani ha avuto un'eco duratura e si ritiene abbia influenzato altre tradizioni culturali, come la concezione dei "sette pilastri della saggezza" nel Libro dei Proverbi biblici o, per alcuni studiosi, l'idea dei "Vigilanti" nel Libro di Enoch. In sintesi, gli Apkallu rappresentano il veicolo attraverso cui la civiltà e la conoscenza furono donate all'umanità, un dono divino che permise agli uomini di prosperare e di stabilire le complesse società che caratterizzarono la Mesopotamia antica. Sono custodi di una saggezza primordiale che ha gettato le basi per tutto ciò che è venuto dopo. Il mito degli esseri civilizzatori venuti "dall'alto" o da un'altra dimensione per insegnare all'umanità è un archetipo culturale incredibilmente diffuso e trasversale a moltissime civiltà in tutto il mondo. Sebbene i dettagli e le figure specifiche varino, il nucleo della storia rimane lo stesso: un'umanità inizialmente primitiva che riceve doni fondamentali (agricoltura, leggi, arti, scrittura, ecc.) da entità superiori.
Ecco un approfondimento con esempi da diverse culture:
1. Mesoamerica (Maya, Aztechi, Toltechi)
Una delle figure più celebri è Quetzalcoatl (il "Serpente Piumato") per gli Aztechi e i Toltechi, e Kukulkan per i Maya.
Chi sono: Divinità spesso rappresentate come un serpente piumato, a volte con tratti antropomorfi.
Cosa insegnano: Sono considerati i portatori di quasi ogni aspetto della civiltà. Hanno insegnato l'agricoltura (in particolare la coltivazione del mais, fondamentale per queste civiltà), la scrittura (geroglifica), l'astronomia, la matematica, la creazione del calendario preciso (come il calendario Maya), l'architettura, le arti, la metallurgia e l'etica. Si narra che Quetzalcoatl fosse anche un re saggio che governò in pace, e che promise di tornare.
Provenienza: Spesso associati al cielo o a un lontano luogo oltre l'oceano, con un ritorno atteso da est.
2. Antico Egitto
Osiride: È il dio che ha insegnato agli egizi l'agricoltura (come coltivare il grano e l'orzo), la viticoltura e la birrificazione. Prima di lui, si diceva che gli egizi fossero cannibali e vivessero in uno stato selvaggio. Osiride portò anche leggi, giustizia e l'arte di fondare città. Il suo mito è centrale per la civiltà egizia.
Thot: Il dio dalla testa di ibis, scribano degli dèi, è il portatore della scrittura (geroglifica), della conoscenza, della magia, della matematica, dell'astronomia e della misurazione del tempo. È il saggio che ha donato agli uomini gli strumenti intellettuali per organizzare la loro società e registrare la loro storia.
3. Cina Antica
La mitologia cinese è ricca di imperatori leggendari e figure divine che hanno civilizzato l'umanità:
Fuxi: Uno dei "Tre Augusti" mitologici. È accreditato di aver insegnato agli uomini la pesca, la caccia, l'allevamento, la musica e l'invenzione dei trigrammi (gli otto simboli di divinazione del I Ching), che formano la base della scrittura cinese. Spesso raffigurato con un corpo di serpente o drago e una testa umana.
Shennong (l'Imperatore Contadino): L'altro dei Tre Augusti. Gli è attribuita l'invenzione dell'agricoltura (l'aratro, la coltivazione dei cinque cereali), della medicina tradizionale cinese (scoprì le erbe medicinali) e del mercato.
Huang Di (l'Imperatore Giallo): Sebbene non sia un dio in senso stretto, è una figura culturale immensa. È considerato il capostipite della civiltà cinese e l'inventore di quasi tutto: carri, barche, vestiti, ceramiche, la bussola, la medicina, la matematica, e l'inizio dell'astronomia.
4. Ande (Inca)
Viracocha: La divinità creatrice suprema del pantheon Inca. Si narra che, dopo aver creato il mondo, gli uomini e gli animali, egli abbia anche civilizzato l'umanità insegnando le arti, l'agricoltura, le leggi e l'organizzazione sociale. Viaggiò per il mondo insegnando, e poi si allontanò camminando sulle acque del Pacifico, promettendo un ritorno. Questo mito ebbe un impatto significativo all'arrivo degli Spagnoli, poiché molti inizialmente scambiarono Pizarro per il ritorno di Viracocha.
5. India (Veda e Induismo)
Manu: Non è una divinità, ma una figura primordiale, l'antenato dell'umanità e il legislatore. Secondo l'Induismo, Manu ha ricevuto le leggi divine (Dharma) e ha compilato i "Dharma Shastra" (le Leggi di Manu), un antico testo indiano sulla legge e la moralità. È un civilizzatore nel senso che ha stabilito l'ordine sociale e religioso. Sebbene non sia "venuto dall'alto" in modo simile agli Apkallu, è una figura chiave nella fondazione della società e delle sue regole.
Brahma: Come creatore dell'universo, Brahma è anche spesso associato alla trasmissione della conoscenza e dei Veda (testi sacri) agli uomini, sebbene indirettamente attraverso saggi e rishi.
6. Cultura Nordica/Germanica
Odino (o Woden): Il Padre di tutti gli dèi. Sebbene sia principalmente un dio della guerra, della magia e della saggezza, Odino è anche il portatore delle rune (il sistema di scrittura e divinazione) agli uomini, ottenendone la conoscenza attraverso un sacrificio di sé stesso (appendendosi all'albero cosmico Yggdrasil). Egli rappresenta la fonte della saggezza e della poesia, elementi cruciali per la loro cultura.
Il mito sumero degli Apkallu ha esercitato un'influenza notevole su alcune tradizioni bibliche, anche se non si tratta di una "copia" diretta, bensì di parallelismi e rielaborazioni di motivi comuni a culture vicine che hanno interagito per millenni. Ecco alcuni dei modi in cui questa influenza si manifesta:
1. I Sette Saggi Antediluviani e la Conoscenza Prima del Diluvio:
Apkallu: Gli Apkallu (o "sette saggi") erano esseri leggendari della mitologia mesopotamica, spesso descritti come metà uomini e metà pesce o uccello. Erano inviati dagli dei (in particolare dal dio Enki/Ea) per insegnare all'umanità la civiltà, le scienze, le arti e la conoscenza prima del Diluvio universale. Si diceva che avessero tramandato diverse tradizioni di saggezza dal periodo antidiluviano.
Parallelismo Biblico: Questa idea di una conoscenza primordiale e di figure sagge che la trasmettono prima di un cataclisma (il Diluvio) trova eco in alcune tradizioni bibliche, in particolare con la figura di Enoc (Genesi 5:21-24). Enoc è un patriarca antidiluviano che "camminò con Dio" e fu poi portato via da Dio, suggerendo un accesso a una conoscenza speciale o a una relazione unica con il divino. Alcuni studiosi hanno suggerito che la sua ascensione al cielo possa essere basata sul racconto del settimo Apkallu antediluviano, Utuabzu, che ascese al cielo. Inoltre, la tradizione successiva, preservata da pseudo-Filone, di Enoc che costruisce sette città, potrebbe richiamare le sette città antediluviane associate agli Apkallu.
2. I Nefilim e l'Intervento di Esseri Soprannaturali:
Apkallu e Aspetti Negativi: Sebbene gli Apkallu fossero generalmente visti come figure benevole, alcune interpretazioni del loro mito hanno anche aspetti negativi. Alcune tradizioni suggeriscono che il loro comportamento "scorretto" o l'interazione con l'umanità abbia contribuito a portare al Diluvio.
Nefilim (Genesi 6:1-4): Il racconto biblico dei Nefilim, "i potenti che furono da tempi antichi, gli uomini famosi", nati dall'unione tra "i figli di Dio" e "le figlie degli uomini", è stato messo in relazione con gli Apkallu. Alcuni studiosi propongono che la storia dei Nefilim possa essere basata su alcuni aspetti negativi della tradizione degli Apkallu o su un'interpretazione di esseri divini o semi-divini che interagiscono con l'umanità in modi che portano a disordini e al Diluvio.
3. Il Mito di Adapa e il Giardino dell'Eden:
Adapa: Adapa è un Apkallu, un saggio sacerdote del dio Ea (Enki sumero) nella città di Eridu. Il mito di Adapa racconta di come gli fu offerto il "cibo della vita" dagli dei, ma, a causa di un malinteso o di un consiglio ingannevole di Ea, rifiutò di mangiarlo, perdendo così l'opportunità di ottenere l'immortalità.
Adamo ed Eva: Esistono parallelismi notevoli tra il mito di Adapa e la storia biblica di Adamo ed Eva nel Giardino dell'Eden. In entrambi i casi:
C'è un'opportunità di immortalità legata a un "cibo" o "frutto" offerto dagli dei/Dio.
Una scelta o un'azione da parte dell'uomo (il rifiuto di Adapa, la disobbedienza di Adamo ed Eva) porta alla perdita di questa immortalità e all'introduzione della mortalità e della sofferenza per l'umanità.
In entrambi i racconti, vi è una figura divina che interagisce direttamente con l'uomo e lo mette di fronte a una scelta cruciale.