Nel vasto e complesso sistema cosmologico di Georges I. Gurdjieff, l'esistenza umana non è un fenomeno isolato, ma parte integrante di un disegno universale in cui le energie circolano e si trasformano. Una delle idee più sorprendenti e provocatorie del suo insegnamento riguarda il ruolo della Luna e il suo bisogno di nutrimento energetico, un nutrimento che, secondo Gurdjieff, viene fornito in gran parte dall'umanità stessa, attraverso le sue manifestazioni più meccaniche e inconsapevoli.
La Luna come "Organo" Cosmico e il Suo Nutrimento
Gurdjieff descrive la Luna non come un semplice satellite inerte, ma come un "organo" in crescita all'interno del Raggio di Creazione, che necessita di energia per la sua evoluzione. Questa energia, egli sostiene, è la "vita" che emanano gli esseri viventi sulla Terra, in particolare gli esseri umani. Quando l'uomo vive in uno stato di sonno o meccanicità, identificandosi con le sue passioni, le sue emozioni incontrollate e i suoi movimenti automatici, produce una forma di energia "grezza" che non viene trasformata per scopi superiori, ma si disperde. È proprio questa energia dissipata, questo "spreco" di potenziale cosciente, che la Luna è in grado di "raccogliere" e assimilare per la propria sussistenza. Da questa prospettiva, ogni manifestazione umana priva di consapevolezza – ogni scatto d'ira, ogni risata sguaiata, ogni movimento compulsivo, ogni identificazione totale con un'emozione o un evento esterno – diventa un contributo involontario al "banchetto" lunare.
I Baccanali: Un'Antica Offerta alla Luna
Se applichiamo questa lente interpretativa ai Baccanali dell'antica Roma (e ai culti dionisiaci greci da cui derivano), il quadro diventa illuminante. Queste feste, caratterizzate da sfrenatezza, ebbrezza, danze frenetiche, musica assordante e liberazione delle passioni più elementari, rappresentano un esempio archetipico di come l'energia umana possa essere generata e dissipata su vasta scala. I partecipanti ai Baccanali si abbandonavano a stati di estasi e possessione, perdendo il controllo di sé e delle proprie azioni. L'intensa energia emotiva (gioia, furore, desiderio), la notevole energia motoria delle danze e dei movimenti convulsi, e l'energia sessuale liberata senza freno, sarebbero state, nella visione di Gurdjieff, un'autentica manna per la Luna. L'abolizione di questi riti da parte del Senato romano nel 186 a.C., motivata dal timore di disordini sociali, cospirazioni politiche e una generale minaccia al mos maiorum, potrebbe essere vista, da un punto di vista gurdjieffiano, come un tentativo (inconsapevole) di arginare un flusso energetico che stava diventando troppo "potente" e destabilizzante per l'ordine terreno, ma che in realtà serviva a uno scopo cosmico più grande.
Connessioni tra la Luna e i Baccanali nelle Credenze Antiche:
Riti Notturni e Misterici: Molti dei riti dionisiaci e dei successivi Baccanali erano celebrati di notte. La notte è il dominio della Luna, e l'atmosfera di mistero, segretezza ed estasi associata a questi culti si legava naturalmente al fascino notturno e all'influenza lunare. Le torce accese durante le processioni notturne potevano simboleggiare una luce nel buio, un richiamo alla "illuminazione" mistica favorita dalla Luna.
La Luna e la Follia/Estasi: Nel pensiero antico, la Luna (Selene per i Greci, Luna per i Romani) era spesso associata alla follia, alla mania e agli stati alterati di coscienza. Il termine "lunatico" deriva proprio da questa credenza. Poiché i Baccanali erano caratterizzati da una forma di "follia rituale" o estasi (la mainas o mania dionisiaca), era naturale che il potere della Luna venisse percepito come un fattore che poteva indurre o amplificare tali stati. In alcune narrazioni, la dea Luna è persino descritta come capace di indurre la follia o di agire con Dioniso per punire coloro che lo offendevano.
Cicli Naturali e Fertilità: La Luna era una divinità legata ai cicli naturali, alla fertilità e, in particolare, ai cicli femminili (mestruazioni, gravidanza, parto). Dioniso/Bacco era anche un dio della fertilità, della vegetazione e della crescita. Sebbene non ci sia una connessione diretta e esplicita tra la Luna e il vino in sé, l'associazione di entrambi con la fertilità e i ritmi della natura poteva creare un terreno comune per influenze sottili. Alcuni dei festival dedicati a Dioniso, come le Dionisie Rurali, si tenevano in periodi invernali legati ai cicli agricoli, spesso in corrispondenza del plenilunio.
Ecate e Artemide/Diana: La dea Luna era spesso identificata o collegata ad altre divinità femminili notturne o connesse al mondo selvaggio e misterico, come Ecate (dea della magia, degli incroci, del mondo sotterraneo) e Artemide (dea della caccia, della natura selvaggia, spesso associata alla Luna crescente). Dioniso stesso era un dio che incarnava la selvatichezza, l'aspetto indomito della natura e l'abbandono alle forze primordiali, creando così una risonanza con le sfere d'influenza lunare e delle dee ad essa collegate.
Mentre Bacco/Dioniso era principalmente un dio ctonio (legato alla terra, alla vegetazione e al mondo sotterraneo) e solare (nel suo aspetto vitale e rigenerativo), la natura notturna e l'effetto "possessivo" dei suoi riti si allineavano bene con le percezioni antiche del potere della Luna sulla mente e sul comportamento umano. Non era una divinità centrale del pantheon bacchico, ma un'influenza atmosferica e simbolica importante. Questo scenario storico si allinea perfettamente con l'idea di Gurdjieff che riteneva la civiltà greco-romana un punto di involuzione significativa rispetto a culture precedenti come l'Antico Egitto, i Sumeri o i Babilonesi. Mentre le civiltà più antiche, secondo Gurdjieff, conservavano frammenti di una conoscenza superiore e una maggiore consapevolezza, le culture greca e romana, pur con i loro progressi filosofici e artistici, avrebbero segnato un declino nella comprensione delle leggi cosmiche e nella capacità dell'uomo di trascendere la propria meccanicità. I Baccanali, con la loro enfasi sull'abbandono ai centri inferiori, sarebbero stati una chiara manifestazione di questa involuzione, un'umanità sempre più "addormentata" e quindi più facilmente sfruttabile energeticamente.
La Luna si Nutre Ancora: Le Frenesie del Nostro Tempo
Il principio gurdjieffiano non si limita al passato. Anche oggi, la Luna continua a "mietere" le energie dissipate dall'umanità attraverso manifestazioni di massa che, sebbene socialmente accettate o addirittura celebrate, sono intrinsecamente meccaniche e prive di una direzione cosciente:
Sport negli Stadi: Immaginate l'energia che si sprigiona in uno stadio durante una partita di calcio o un evento sportivo di grande portata. La tensione emotiva dei tifosi, l'euforia per una vittoria, la rabbia per una sconfitta, il ruggito della folla, l'intensa energia motoria degli atleti – tutto questo è un gigantesco rilascio di energia. Le persone sono completamente identificate con l'evento, perdendo ogni traccia di auto-osservazione o auto-ricordo. È un banchetto energetico su scala industriale per la Luna.
Concerti Musicali di Massa: Similmente, durante un concerto rock o pop, migliaia di persone si abbandonano al ritmo, alle emozioni indotte dalla musica e dalla performance. Il ballo frenetico, il canto a squarciagola, l'identificazione con l'artista e la folla, creano un'onda di energia emotiva e fisica che si eleva e si disperde, pronta per essere assorbita.
La Notte della Taranta: Questo festival, che celebra la musica e la danza popolare salentina, la pizzica, offre un esempio affascinante di come antichi riti possano essere riproposti in chiave moderna, mantenendo una risonanza energetica.
Origini: La pizzica era originariamente legata al fenomeno del tarantismo, un complesso rituale terapeutico diffuso nel Salento fino a metà del XX secolo. Si credeva che il morso di una tarantola (o, più metaforicamente, un trauma psicologico o un'oppressione sociale) potesse indurre uno stato di malessere, apatia o isteria, curabile solo attraverso una "cura" musicale e coreutica. Il "tarantato" o "tarantata" si abbandonava a danze convulse e frenetiche, spesso per ore, accompagnato da musicisti che suonavano ritmi specifici, fino a raggiungere uno stato di trance e catarsi, liberando le energie bloccate.
Parallelismi Culturali: Rituali simili, che utilizzano musica e danza per indurre stati alterati di coscienza e liberare energie, si ritrovano in molte culture del mondo: dai dervisci rotanti sufi, ai riti voodoo, alle danze sciamaniche di diverse tradizioni. Tutti questi mirano a un'alterazione dello stato ordinario di coscienza attraverso l'intensa produzione e manipolazione di energia fisica ed emotiva.
Interpretazione Gurdjieffiana: La Notte della Taranta moderna, pur essendo un evento culturale e turistico, mantiene l'essenza di una massiccia produzione di energia meccanica. La folla che balla all'unisono, l'emozione collettiva, l'abbandono al ritmo travolgente, la perdita di individualità nel flusso della musica – tutto ciò genera un'enorme quantità di energia che, non essendo diretta da uno sforzo cosciente di auto-trasformazione, diventa "cibo" per la Luna.
"Masturbazione Energetica": Sprechi Quotidiani
Gurdjieff avrebbe definito molte delle nostre attività quotidiane come una forma di "masturbazione" energetica: un rilascio di energia senza un vero scopo costruttivo o una trasformazione interiore. Queste attività, pur non essendo necessariamente dannose, sono "inutili" nel senso che non contribuiscono alla crescita della propria coscienza, ma solo alla dissipazione di energie che potrebbero essere utilizzate per un lavoro interiore. Alcuni esempi:
Dipendenza dai Social Media: Lo scorrere infinito dei feed, la ricerca compulsiva di "like" e validazione esterna, le discussioni futili e i pettegolezzi online. Tutta questa attività genera una costante, ma dispersa, energia mentale ed emotiva che non porta a una vera comprensione o crescita, ma solo a una gratificazione effimera e a un senso di vuoto.
Consumismo Compulsivo: L'acquisto di beni non necessari, la ricerca di felicità negli oggetti materiali. È un ciclo di desiderio, eccitazione momentanea e successiva insoddisfazione, che brucia energia senza lasciare un segno duraturo.
Intrattenimento Passivo di Massa: Il "binge-watching" di serie TV, l'eccessivo consumo di reality show o videogiochi senza scopo formativo. Queste attività inducono uno stato di torpore mentale, di passività, in cui l'energia viene consumata senza alcun vero sforzo di attenzione o comprensione.
Gossip e Drammi Inutili: L'energia spesa nel pettegolezzo, nell'analisi ossessiva dei problemi altrui o dei propri drammi personali senza cercare soluzioni concrete. È un circolo vizioso di identificazione con emozioni negative che non porta a nulla di costruttivo.
Lavoro Routine Senza Consapevolezza: Anche le attività lavorative o domestiche, se svolte in modo puramente automatico, senza attenzione, presenza o intenzione, diventano un modo per dissipare energia. Si è presenti fisicamente, ma assenti mentalmente ed emotivamente.
La Via della Consapevolezza
Secondo Gurdjieff, l'unico modo per "salvare" questa energia dal destino di nutrire la Luna è attraverso il lavoro su di sé e la pratica dell'auto-ricordo. Essere presenti a se stessi, osservare i propri pensieri, emozioni e movimenti senza identificarsi con essi, trasformare le reazioni meccaniche in risposte coscienti – questo è il processo che permette di "riciclare" l'energia, impedendole di disperdersi e utilizzandola per lo sviluppo di stati superiori di coscienza. In un mondo sempre più dominato da frenesie e distrazioni, la visione di Gurdjieff ci invita a riflettere sulla qualità della nostra energia e sul suo destino, suggerendo che la vera libertà risiede nella capacità di sottrarsi alla meccanicità e di dirigere consapevolmente il proprio flusso vitale.
La "Malattia" delle Civiltà: Frutti Antichi vs. Frutti Moderni (o Degenerati)
Gurdjieff, attraverso la voce di Belzebù, non lesina critiche alle civiltà post-diluviane, e in particolare a quella che lui definisce la "civiltà moderna", intendendo con ciò principalmente le culture greca e romana. Per Gurdjieff, queste non rappresentano un'evoluzione rispetto alle civiltà più antiche come l'Egitto predinastico, i Sumeri o i Babilonesi, ma piuttosto una progressiva degenerazione della psiche umana e un funzionamento sempre più unilaterale e sbilanciato dei "centri" dell'uomo. Nel sistema di Gurdjieff, l'essere umano possiede diversi centri di intelligenza e funzione:
Centro Intellettuale: Pensiero, logica, ragione.
Centro Emozionale: Sentimenti, passioni, stati d'animo.
Centro Motorio-Istintivo: Movimento, funzioni corporee, istinti.
L'ideale sarebbe un funzionamento armonico ed equilibrato di tutti e tre. Le civiltà antiche, secondo Gurdjieff, pur con i loro difetti, avrebbero mantenuto una maggiore integrità e un funzionamento più equilibrato dei centri. Le "moderne" civiltà greca e romana, invece, avrebbero coltivato una crescita eccessiva e patologica di un centro a scapito degli altri, portando a "frutti" amari e degenerati.
La Degenerazione dei Centri nella Civiltà Greca e Romana:
La Filosofia Greca: Il Trionfo Malato dell'Intelletto Gurdjieff critica aspramente la filosofia greca, non tanto per la sua esistenza, quanto per la sua preponderanza e la sua natura disconnessa dalla realtà interiore e pratica. La considera un sintomo di un intelletto che ha iniziato a funzionare in modo isolato, predominando sugli altri centri. Questo intelletto, pur producendo sistemi di pensiero complessi, era spesso sterile, teorico e incapace di tradursi in una vera comprensione dell'essere o in una trasformazione pratica. Secondo Gurdjieff, i filosofi greci si crogiolavano nella "dialettica", nel puro esercizio logico-verbale, spesso senza una base di esperienza reale o una connessione con l'intuizione o la saggezza del corpo. Questo ha portato a una "testa grossa" (un intelletto ipertrofico) che ha divorato le energie degli altri centri, sbilanciando l'intera macchina umana e creando un tipo di essere umano prevalentemente "pensante" ma disconnesso dalle sue radici emozionali e istintive più profonde.
Le Licenziosità Sessuali e i Baccanali: Il Corpo che Prevale (e si Degenera) Contemporaneamente alla degenerazione intellettuale, Gurdjieff individua nella licenziosità sessuale e in manifestazioni come i Baccanali un chiaro segno di un centro motorio-istintivo che opera senza controllo e senza scopo superiore. Non è il centro motorio in sé a essere il problema, ma la sua predominanza incontrollata. Queste pratiche orgiastiche e la generale liberalità dei costumi sessuali sarebbero, per Gurdjieff, un esempio lampante di come l'energia del corpo e degli istinti venisse sprecata e dissipata in manifestazioni puramente meccaniche e animalesche, senza alcuna intenzione di trasformazione o sublimazione. È un funzionamento che non porta a una reale gioia o comprensione, ma a un effimero sfogo di energia che la Luna è pronta a raccogliere. È l'equivalente di una "masturbazione" energetica a livello collettivo, che indebolisce l'essere umano e lo rende un mero produttore di "cibo" per le entità cosmiche inferiori.
La Tragedia Greca: La "Drammaturgite" e la Malattia Emozionale Gurdjieff conia il termine "drammaturgite" per descrivere una delle principali malattie della civiltà greca che ha colpito e degenerato il centro emozionale. Questa "malattia" si manifesta nell'eccessiva inclinazione e nella malsana predilezione per i drammi, le tragedie e le emozioni artificiali generate da spettacoli teatrali. Invece di coltivare emozioni autentiche e profonde, o di utilizzare l'energia emozionale per la crescita interiore, la tragedia greca (e per estensione l'intera cultura che la glorificava) avrebbe incoraggiato una identificazione passiva e morbosa con il dolore, la sofferenza e i conflitti esterni. Questo ha portato a una sorta di "consumo" di emozioni simulate, che ha impedito lo sviluppo di una vera intelligenza emozionale e ha reso il centro emozionale un mero ricettore e dissipatore di energia reattiva, facilmente manipolabile e incapace di generare stati superiori.
Lo Sport e i Giochi Olimpici e la "Masturbazione" motoria: Nella visione di Georges Gurdjieff, l'invenzione e l'enfatizzazione dello sport da parte della civiltà greca non è affatto un segno di progresso, ma piuttosto un'ulteriore prova della degenerazione e dello squilibrio che hanno colpito l'essere umano a partire dalle civiltà "moderne" (Greci e Romani). Per Gurdjieff, lo sport, così come veniva praticato e celebrato, rifletteva una predominanza unilaterale e nociva del centro motorio, a scapito degli altri centri (intellettuale ed emozionale) e dell'armonia complessiva dell'individuo. Con i Greci, invece, Gurdjieff vede un cambiamento radicale. L'esasperazione della competizione fisica, della forza muscolare e della velocità – che culminava nei Giochi Olimpici e in altre manifestazioni atletiche – non era finalizzata a una crescita interiore o a uno scopo trascendente. Al contrario, essa incanalava una vasta quantità di energia umana in attività che, pur apparentemente nobili o salutari, erano in realtà meccaniche e fini a se stesse, un mero sfogo di potenziale.
I "Frutti" Amari delle Civiltà Degenerate
In sintesi, Gurdjieff vede nella civiltà greca e romana non un culmine di sviluppo umano, ma un periodo in cui l'umanità ha perso la sua connessione con le leggi cosmiche superiori e ha iniziato a vivere in un modo sempre più frammentato e meccanico. I loro "frutti" non sono stati una maggiore armonia o consapevolezza, ma una crescente tendenza all'intellettualismo sterile, alla licenziosità fisica priva di scopo e a una emotività patologica basata sull'identificazione con il dramma. Tutto questo ha contribuito a rendere l'uomo un perfetto "generatore" di energia a basso potenziale, facilmente assorbibile da entità come la Luna, perpetuando il suo stato di "sonno" cosmico. Questa visione è radicalmente diversa dall'ammirazione comune per il mondo classico, invitandoci a riflettere su cosa costituisca il vero progresso e quali siano i "frutti" che le nostre civiltà stanno realmente producendo.
La Tragedia dei Centri Sbilanciati:
Consumo Accelerato e Morte Prematura
Gurdjieff sosteneva che i tre centri principali dell'uomo – intellettuale, emozionale e motorio-istintivo – sono come delle "macchine" o "rulli" che funzionano a una certa velocità. In un essere umano armonico e ben sviluppato, questi centri lavorano in equilibrio, distribuendo l'energia e l'usura in modo uniforme. Tuttavia, quando un centro viene utilizzato in modo eccessivo e unilaterale, i suoi "rulli" girano a una velocità sproporzionata, consumandosi molto più rapidamente rispetto agli altri. Questo consumo accelerato porta non solo a uno squilibrio funzionale, ma anche a un vero e proprio "esaurimento" di quel centro, che, metaforicamente parlando, può "morire" o cessare di funzionare correttamente molto prima degli altri. L'aspetto più inquietante di questa visione è che l'uomo può continuare a vivere, apparentemente integro, anche con uno o più centri già "morti" o gravemente compromessi. La sua vita diventa allora una mera esistenza, privata di una parte fondamentale della sua umanità.
Le Malattie dei Centri: Manifestazioni di Uno Squilibrio Profondo
L'uso unilaterale dei centri si traduce in una serie di patologie specifiche, che Gurdjieff interpreta come dirette conseguenze di questa usura sbilanciata:
Malattie del Centro Motorio-Istintivo: Quando il centro motorio è sovraccaricato o funziona in modo sbilanciato, spesso attraverso l'eccessiva attività fisica meccanica (come nello sport esasperato) o la repressione forzata delle sue energie, si manifestano malattie legate al corpo e ai suoi meccanismi di base.
Esempi: Morbo di Parkinson (degenerazione dei neuroni che controllano il movimento, portando a tremori e rigidità), Sclerosi Multipla (malattia degenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale, influenzando movimento e coordinazione), SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica) (una malattia progressiva dei neuroni motori che porta a paralisi e atrofia muscolare). Anche disturbi come la fibromialgia o sindromi da fatica cronica, che influiscono sulla capacità motoria e sul benessere fisico, potrebbero rientrare in questa categoria di disarmonie. L'energia motoria non usata coscientemente si auto-consuma o si ritorce contro il corpo.
Malattie del Centro Emozionale: Se il centro emozionale è continuamente sollecitato, identificato con drammi esterni o interne fluttuazioni senza un vero lavoro di trasformazione, si esaurisce. Le emozioni diventano superficiali, estreme o, al contrario, assenti.
Esempi: La psicopatia e la sociopatia sono casi emblematici: individui con un centro emozionale "morto" o gravemente atrofizzato, incapaci di empatia, rimorso o amore autentico, pur mantenendo un'intelligenza acuta e un funzionamento motorio normale. Anche le depressione cronica, i disturbi bipolari e i disturbi d'ansia generalizzati, sebbene più complessi, possono essere visti come manifestazioni di un centro emozionale logorato da un uso improprio, da continue identificazioni o repressioni non gestite. L'individuo vive in un ciclo di reazioni emotive meccaniche, che prosciugano la sua vitalità affettiva.
Malattie del Centro Intellettuale: Un eccessivo intellettualismo, la rassegnazione al "pensiero" come unica forma di esistenza, la speculazione sterile senza contatto con la realtà o l'azione, porta all'esaurimento del centro intellettuale.
Esempi: Demenza (come l'Alzheimer, dove le capacità cognitive e mnemoniche si deteriorano progressivamente), disturbi ossessivo-compulsivi (dove il pensiero si fossilizza in schemi ripetitivi e inefficaci), e forme gravi di schizofrenia (che disorganizzano il processo del pensiero e la percezione della realtà). L'uso eccessivo di un intelletto disconnesso dagli altri centri porta a un "cortocircuito" o a un esaurimento che può culminare nella perdita delle funzioni cognitive superiori.
L'Accorciamento della Vita Umana
Per Gurdjieff, l'accorciamento della vita umana – un tema ricorrente in "Belzebù" – è una diretta conseguenza di questo uso sbilanciato dei centri. Nei tempi antichi, quando l'uomo viveva in modo più armonico e i centri erano meno "maltrattati", la durata della vita era molto maggiore. Le energie che oggi vengono disperse in attività meccaniche, pensieri futili, emozioni superficiali e movimenti senza scopo, un tempo venivano conservate e trasformate, alimentando una maggiore vitalità e longevità. La vita è energia, e se questa energia viene costantemente e unilateralmente dissipata attraverso un centro, essa si esaurisce più velocemente, portando l'intera "macchina" umana a un collasso precoce. L'uomo moderno, con i suoi centri che "bruciano" a velocità diverse e si consumano a ritmi differenti, è destinato a una vita più breve e spesso più infelice, intrappolato in un ciclo di spreco e malattia. Gurdjieff non offre facili soluzioni, ma invita a una profonda auto-osservazione e a un lavoro cosciente su tutti i centri, per ristabilire l'equilibrio e permettere all'essere umano di recuperare il suo pieno potenziale e, forse, anche una maggiore longevità.