Per secoli, l'uomo ha lottato per comprendere il proprio posto nell'universo, la natura della propria coscienza e lo scopo delle proprie facoltà più elevate. Tra queste, la ragione spicca come la più distintiva e potente. Eppure, un paradigma persistente e insidioso ha avvelenato la nostra percezione di questa facoltà divina: l'idea che la ragione sia stata data all'uomo per il solo scopo della sopravvivenza.
L'Assurdità del Paradigma della Sopravvivenza
Se lo scopo primario della ragione fosse stata la mera sopravvivenza, la natura avrebbe dotato l'uomo di strumenti ben più efficaci per affrontare le sfide del mondo fisico. Gli animali, privi di una ragione complessa come la nostra, sono equipaggiati con una forza fisica superiore, armi naturali affilate (artigli, zanne, corna) e un'astuzia istintiva che li rende predatori o prede eccezionalmente adattate. L'uomo, al contrario, nasce fisicamente vulnerabile, privo di difese naturali significative. La sua "superiorità" non risiede nella muscolatura o nell'aggressività istintiva, ma nella capacità di pensare, analizzare, creare e trascendere le immediate necessità biologiche. Le capacità della ragione umana – la capacità di astrarre, di riflettere su concetti metafisici, di creare arte e musica, di formulare teorie scientifiche complesse che vanno ben oltre la necessità di trovare cibo o riparo, di interrogarsi sul senso della vita e della morte – dimostrano inconfutabilmente che essa è immensamente oltre ciò che serve alla mera sopravvivenza. Un cervello capace di concepire l'infinito, di esplorare le profondità dell'universo e le complessità del subatomico, non può essere stato progettato unicamente per sfuggire a un predatore o per procacciare il pasto successivo. È come usare un telescopio spaziale per guardare il proprio giardino.
La Caduta: Come siamo arrivati a Credere a questa Menzogna
Il processo storico e filosofico che ci ha condotto al paradigma che giustifica la presenza della ragione al solo scopo della sopravvivenza è complesso e affonda le radici in diverse epoche. Con l'avvento dell'Illuminismo e la crescente enfasi sulla scienza empirica e sul materialismo, si è assistito a una progressiva desacralizzazione della natura e dell'uomo stesso. La ragione, da strumento di contemplazione del divino e di perfezionamento interiore, è stata ridotta a un mero strumento per manipolare l'ambiente e per dominare la natura. La rivoluzione scientifica, pur portando a progressi innegabili, ha spesso alimentato una visione meccanicistica del mondo, dove tutto è riducibile a leggi fisiche e chimiche. In questo contesto, l'uomo è stato visto come un organismo biologico sofisticato, e la sua ragione come il mezzo più efficace per competere per le risorse, per affermare il proprio dominio sugli altri e sull'ambiente. Le guerre, la competizione economica sfrenata, lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali sono tutte manifestazioni di questa tendenza a usare il "divino dono della ragione" per scopi grossolani e materialistici, dettati da una visione distorta della sopravvivenza. La psicologia moderna, in particolare le correnti che esplorano le dinamiche dell'inconscio e le motivazioni profonde, suggerisce che questa deviazione sia stata alimentata da paure ancestrali, dall'insicurezza esistenziale e da un senso di separazione. L'uomo, sentendosi vulnerabile e isolato in un universo percepito come indifferente, ha cercato nel controllo esterno e nella dominazione una falsa sicurezza, proiettando la propria ansia sulla natura e sugli altri. La ragione, anziché essere uno strumento per superare queste paure attraverso la comprensione di sé, è diventata un'arma per difendersi da un mondo percepito come ostile.
La Ragione come Strumento di Autoperfezionamento: La Voce dei Saggi
Contro questa deriva materialistica, si erge la voce di numerosi filosofi e religiosi che hanno sempre visto la ragione sotto la luce di uno strumento per l'autoperfezionamento e per scopi spirituali, dimostrando che la ragione umana non è in contrasto o antitesi con il mondo spirituale, ma ne è piuttosto una porta d'accesso.
Platone, con la sua teoria delle Idee, sosteneva che la ragione ci permette di accedere a una realtà superiore, trascendente, e che la vera conoscenza è reminiscenza di queste forme eterne. La filosofia, per Platone, era un processo di purificazione dell'anima attraverso la ragione, per elevarsi dal mondo sensibile a quello intelligibile.
Nelle tradizioni mistiche e spirituali di ogni tempo e luogo, dalla filosofia vedica all'ermetismo, dalla gnosi al sufismo, la ragione (spesso intesa come una facoltà superiore della mente, non solo quella analitica) è vista come il mezzo attraverso cui l'individuo può risvegliarsi alla propria vera natura divina e raggiungere l'illuminazione.
San Tommaso d'Aquino, pur nella sua teologia scolastica, riconosceva alla ragione un ruolo fondamentale nella comprensione delle verità rivelate e nell'elevazione dell'anima verso Dio.
Immanuel Kant, con la sua etica della ragione pratica, sottolineava come la ragione non sia solo uno strumento di conoscenza, ma anche una guida morale che ci spinge verso il dovere e l'universale, superando gli impulsi egoistici.
Gurdjieff e il Vero Scopo della Ragione
Tra le voci più potenti e radicali a confutare il paradigma della sopravvivenza, spicca quella di George Ivanovich Gurdjieff. Per Gurdjieff, la ragione umana, nel suo stato ordinario, è "addormentata" o "meccanica", usata per scopi banali e reattivi. Egli sosteneva che l'uomo possiede un potenziale latente, un "essere" superiore che è il vero scopo della sua esistenza. La ragione, lungi dall'essere un mero strumento di adattamento biologico, è stata data all'uomo per scopi fondamentalmente e principalmente spirituali: per il suo autoperfezionamento e per l'evoluzione interiore. Gurdjieff insegnava che l'uomo "non nasce con un'anima", ma ha il potenziale per svilupparne una attraverso un lavoro cosciente e una sofferenza intenzionale. La ragione, in questo contesto, non è solo la capacità di pensare logicamente, ma una facoltà superiore che, se risvegliata e correttamente utilizzata, permette all'individuo di osservare le proprie meccanicità, di comprendere le proprie illusioni e di dirigere la propria energia verso la crescita interiore. Senza questo lavoro, la ragione rimane schiava degli istinti e delle emozioni inferiori, servendo unicamente la "personalità" effimera anziché il "vero sé". Secondo Gurdjieff, la tendenza a dominare la natura, a essere in competizione e in guerra, e a usare la ragione per scopi grossolani, deriva proprio da questa condizione di "sonno" e dalla mancata comprensione del vero scopo della ragione. L'uomo, non riconoscendo il proprio potenziale spirituale, si identifica con la sua parte animale e materiale, e la ragione, anziché elevarsi, si abbassa a servire questi impulsi inferiori.
Lo Scenario Futuro e la Via dell'Evoluzione Interiore
Se continuiamo su questa strada sbagliata, in cui il sapere scientifico e tecnologico avanza a passi da gigante senza un corrispondente sviluppo dell'essere, ci aspetta uno scenario potenzialmente catastrofico. La linea di sviluppo del sapere ha superato di gran lunga la linea di sviluppo dell'essere, e questo squilibrio rende il nostro sapere una potenziale minaccia per l'autodistruzione. Abbiamo armi nucleari, tecnologie di manipolazione genetica e intelligenze artificiali sempre più potenti, ma la nostra saggezza, la nostra capacità di gestire questi strumenti con responsabilità e compassione, è rimasta stagnante o addirittura regredita. Il modo pratico per utilizzare la ragione per lo scopo per cui ci è stata data – l'evoluzione interiore – implica un radicale cambiamento di prospettiva. Non si tratta di negare lo sviluppo di scienza e tecnologia, ma di integrarle e bilanciarle con un altrettanto vigoroso sviluppo psicologico e spirituale dell'uomo. Questo significa:
Auto-osservazione e Consapevolezza: Usare la ragione per osservare obiettivamente i propri pensieri, emozioni e azioni, senza giudizio, per comprendere le proprie meccanicità e abitudini distruttive.
Lavoro su di Sé: Impegnarsi in pratiche che favoriscano la crescita interiore, come la meditazione, la contemplazione, lo studio di testi spirituali, e l'applicazione cosciente di principi etici nella vita quotidiana.
Ricerca di Significato: Utilizzare la ragione per interrogarsi sul senso più profondo della vita, oltre la mera gratificazione dei desideri materiali.
Sviluppo dell'Amore e della Compassione: Riconoscere che la vera evoluzione non è solo intellettuale, ma anche emotiva e spirituale, e che la ragione può guidarci a superare l'egoismo e a connetterci con gli altri e con il tutto.
La ragione umana è un faro potente, non una torcia per cercare vermi nel fango. È il dono più prezioso che ci è stato dato per navigare non solo nel mondo esterno, ma soprattutto nelle profondità del nostro essere, per risvegliare il nostro potenziale divino e contribuire all'evoluzione cosciente di noi stessi e dell'umanità. È tempo di reclamare il vero scopo della nostra ragione e di usarla per costruire un futuro non solo tecnologicamente avanzato, ma profondamente umano e spiritualmente evoluto.