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Gurdjieff e la proprietà della Legge del Tre che permette la possibilità di "Libertà Interiore"


L'azione delle due leggi cosmiche fondamentali - la legge del sette e la legge del tre - è presente in tutte le scale cosmiche - dal mondo subatomico fino all'immensa rete cosmica - perciò queste due leggi manifestano le medesime proprietà anche in fenomeni che appaiono esteriormente molto distanti tra loro e senza alcuna connessione. Il termine "cosmico" è riferito proprio a quest'azione delle due leggi in tutte le scale. L'appellativo "fondamentale" indica che queste due leggi cosmiche sono causa principale e primaria di tutti i fenomeni successivi. Esse sono l'Archè (dal greco ἀρχή, archē"essere all'inizio", "essere a capo", "comandare" o "iniziare") di tutti i fenomeni che possiamo osservare e conoscere. Lo studio di queste due leggi è per Gurdjieff tra i pressupposti fondamentali per lo sviluppo della Ragione Oggettiva e dell'Imparzialità. E l'imparzialità permette di essere conformi alla giustizia cosmica, la giustizia oggettiva. La proprietà della legge del tre che prenderemo in considerazione in questo breve articolo è messa chiaramente in risalto nel capitolo del "Belzebù" intitolato "Arci-Fantastico". Poco fa abbiamo accennato alle proprietà identiche mostrate dalle due leggi fondamentali in fenomeni che apparentemente sono molto diversi tra loro. Al riguardo, quindi, prenderemo in considerazione i "gas nobili" della Tavola Periodica degli Elementi in relazione ai tre centri nell'essere umano: centro istintivo/motorio, centro emozionale e centro intellettuale. A prima vista, i gas nobili sembrano non avere nulla a che vedere con i cervelli dell'essere umano. Ma da un punto di vista della loro struttura di realizzazione interiore manifestano le stesse identiche proprietà determinate dalle due leggi fondamentali. I gas nobili (Elio, Neon, Argon, Kripton, Xeno e Radon) sono chimicamente inerti a causa della loro particolare configurazione elettronica. In chimica, un elemento o un composto è definito inerte quando manifesta una scarsa o nulla tendenza a reagire chimicamente con altre sostanze in condizioni normali di temperatura e pressione. In altre parole, non formano facilmente legami chimici con altri atomi o molecole, giustificando il termine "inerti" per la loro scarsissima tendenza a reagire. I gas nobili, in altre parole, non reagiscono alle influenze esterne come fa l'essere umano meccanico, perché le tre forze all'interno della loro struttura sono tutte sviluppate allo stesso livello. Queste proprietà riguardano il principio delle proporzioni della legge del tre. Nei gas nobili, protoni, neutroni ed elettroni si trovano in numero uguale, e siccome ogni particella incarna una delle tre forze della legge del tre (attiva, passiva, neutralizzante), le tre forze qui risultano avere una massa di concentrazione identica ed equilibrata. Questo equilibrio interno delle tre forze impedisce che nell'ulteriore flusso di entrata delle tre forze dall'esterno esse entrino nella concentrazione in forma sbilanciata. Cosa che innescherebbe immediatamente una reazione unilaterale alle forze esterne, ossia una reazione proveniente dalla forza che proporzionalmente possiede una massa di concentrazione maggiore rispetto alle altre. Un comportamento completamente diverso si osserva invece negli elementi elettropositivi ed elettronegativi, la cui facilità a reagire alle forze esterne è molto spiccata. Un'osservazione della loro configurazione elettronica spiega immediatamente il perché. Anche nell'essere umano, quando i suoi cervelli sono sviluppati armoniosamente allo stesso livello, egli non riceve più le impressioni esterne con uno solo dei suoi cervelli dando origine così a una reazione automatica di quel cervello. Sappiamo anche attraverso l'ipnotismo che un cervello quando funziona isolato obbedisce e crede a tutto ciò che gli viene suggerito, quindi un cervello isolato nel suo funzionamento è privo di critica e di attenzione cosciente. Reagisce obbedendo a qualsiasi forza esterna casuale. In altre parole, non va da nessuna parte, senza alcuno scopo e reale significato. Serve solo la natura come un perfetto schiavo nel processo del trogoautoegocrate universale. Il discorso presentato in questo piccolo articolo dimostra la validità del principio enunciato da Gurdjieff, ossia che molte cose è più facile notarle studiando l'universo, i fenomeni esterni, e poi diventano traslabili al mondo umano, mentre altre cose è più semplice osservarle nel mondo interiore, e queste poi svelano qualcosa sull'universo reale. Risalta anche l'importanza di compiere sforzi al fine di comprendere sempre più l'essenza di queste due leggi cosmiche fondamentali, sia all'interno di sé e sia quando si osservano i fenomeni del mondo esterno. Nel suo capitolo "Arci-Fantastico", Gurdjieff mostra questa proprietà della legge del tre utilizzando ugualmente fenomeni molto diversi tra loro. Da un lato il processo di involuzione indotto incrementando artificialmente la massa della forza passiva all'interno di un pezzo di oro, e dall'altro ciò che avviene quando gli umani si autodistruggono a vicenda. E sappiamo che gli esseri umani, vivendo sottomessi al principio passivo costituito dal corpo fisico, sono analoghi alla piastra di oro nella quale la forza passiva è stata incrementata artificialmente. Gurdjieff dice che se osservassimo al microscopio ciò che avviene nella piastra di oro quando involve in rame rosso, sarebbe la stessa immagine che vedremmo se ci trovassimo dall'alto ad osservare la piazza di una città mentre le persone si autodistruggono a vicenda. Come dice Gurdjieff, le leggi sono ovunque le stesse, solo che si manifestano in modi diversi in base alla scala. Anche se i fenomeni appaiono esteriormente molto diversi, eppure la loro struttura interna mostrerà le medesime proprietà stabilite dalle due leggi fondamentali. Il principio della legge del tre che abbiamo messo in evidenza in questo articolo può essere sintetizzato nel seguente modo: se in una qualsiasi concentrazione cosmica una delle tre forze ha una massa proporzionalmente maggiore rispetto alla massa delle altre due forze, il flusso di entrata ulteriore delle tre forze indurrà un processo involutivo o evolutivo. Se la massa della forza passiva è maggiore s'innescherà un processo involutivo, se è maggiore la forza attiva, un processo evolutivo, se le tre forze sono equilibrate non si avrà alcuna reazione automatica alle forze esterne. In chimica, le materie che presentano questo equilibrio interno tra le tre forze manifestano proprietà isolanti. L'ambra è una di queste materie isolanti. Infatti se un insetto resta intrappolato nell'ambra il suo corpo si conserva intatto, non subisce il processo di involuzione ed evoluzione. Ma esistono moltissime altre sostanze isolanti. I materiali isolanti elettricamente, noti anche come dielettrici, sono fondamentali in ogni applicazione elettrica ed elettronica per impedire il passaggio di corrente e garantire sicurezza e corretto funzionamento. Potrebbe essere questa la necessità e la funzione dei materiali isolanti in natura, ovvero un fattore equilibrante tra gli sviluppi opposti dei due processi, involutivo ed evolutivo. L'utilizzo di questa proprietà della legge del tre era nota anche ai sacerdoti egiziani che la applicavano sperimentalmente nella loro mummificazione. 





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