L'uomo, da sempre, guarda il cielo e si interroga. Chi siamo? Da dove veniamo? Qual è il nostro posto in questa vastità incomprensibile? Le risposte a queste domande fondamentali hanno plasmato civiltà, religioni e filosofie. Oggi, due visioni del cosmo, apparentemente inconciliabili, si fronteggiano: la cosmologia scientifica, con la sua rigorosa adesione all'empirismo, e la cosmologia di G.I. Gurdjieff, un sistema esoterico che promette una comprensione più profonda della realtà e del potenziale umano. Questo articolo esplorerà le differenze tra queste prospettive, i limiti intrinseci della visione scientifica – compresa la sua incapacità di cogliere, non solo il "perché", ma neanche il vero "come" del cosmo – e le profonde, e a volte inquietanti, conseguenze psicologiche di una cosmologia che ignora le leggi fondamentali che governano l'esistenza.
I Limiti Inevitabili della Razionalità Scientifica
Nonostante i suoi successi rivoluzionari, la cosmologia scientifica presenta dei limiti intrinseci, non solo come confini del suo campo d'indagine, ma come una fondamentale distorsione del "come" stesso dell'universo. Questo perché la scienza, nel suo approccio materialista, ignora le vere leggi cosmiche fondamentali che, secondo Gurdjieff, governano ogni manifestazione:
L'Illusione del "Come" e l'Ignoranza delle Leggi Fondamentali: La scienza descrive i fenomeni, le manifestazioni del "come", ma non il "come" profondo e causale. Non può fornire risposte oggettive perché la sua visione è intrinsecamente limitata agli effetti e non alle cause prime. Ignora l'azione sottile ma pervasiva della Legge delle Tre Forze e della Legge delle Sette Fasi (Legge dell'Ottava), le sole che possono spiegare il meccanismo reale di ogni creazione e trasformazione. Senza la comprensione di queste leggi, ogni spiegazione scientifica del "come" rimane parziale, meccanicistica e, in ultima analisi, soggettiva e illusoria, basata su percezioni limitate.
L'Origine Ultima e la Singolarità: La scienza descrive l'universo dopo il Big Bang, ma cosa c'era prima? E cosa ha causato il Big Bang stesso? La singolarità iniziale è un punto in cui le attuali leggi della fisica collassano. La scienza non può offrire risposte definitive, lasciando un vuoto che altre discipline tentano di colmare. Il "perché esiste qualcosa invece di niente?" rimane una domanda al di fuori della sua portata, ma anche il "come" stesso della singolarità sfugge alla sua comprensione senza le leggi cosmiche superiori. L'universo della scienza comincia assurdamente senza leggi.
La Natura della Coscienza e del Significato: La scienza si concentra sul "come" funzionano le cose materiali, ma non il "come" la coscienza emerga o influenzi la realtà. Non è attrezzata per indagare la coscienza, il significato esistenziale o il proposito dell'universo. Questi concetti sono considerati al di fuori del dominio dell'indagine empirica, lasciando l'essere umano a interrogarsi sul senso della propria esistenza in un universo che appare fondamentalmente indifferente.
Il Problema dell'Osservatore e la Soggettività Intrinseca: La fisica quantistica ha introdotto la scomoda nozione che l'osservazione può influenzare la realtà a livello subatomico. Questo solleva domande profonde su quanto la nostra percezione sia oggettiva e su quanto l'universo sia indipendente dalla nostra coscienza. Per Gurdjieff, l'osservatore stesso è "addormentato", rendendo ogni osservazione, anche scientifica, soggettiva e distorta dal suo stato di coscienza limitato. Come può una scienza basata sull'osservazione fornire un "come" oggettivo se l'osservatore stesso è imperfetto e inconsapevole delle leggi che lo governano?
La Fede Nascosta di Alcune Ipotesi: Concetti come il multiverso (l'idea di infiniti universi paralleli) o la vera natura dell'energia oscura e della materia oscura (che costituiscono la maggior parte della massa-energia dell'universo) sono difficilissimi, se non impossibili, da verificare direttamente. La scienza opera ai limiti della sua capacità di testare le proprie teorie, ma in questi casi si avvicina a un atto di fede intellettuale, proprio come in altri sistemi di credenze.
Il Riduzionismo e la Perdita del Tutto: Per comprendere il mondo, la scienza tende a scomporre la realtà in parti sempre più piccole. Questo approccio riduzionista, sebbene potente, rischia di far perdere di vista le proprietà emergenti e le connessioni olistiche che potrebbero essere fondamentali per una comprensione completa dell'universo come un'entità interconnessa, un organismo vivente governato da leggi invisibili agli occhi materialisti.
La Cosmologia di Gurdjieff
Il Vero "Come" e il Cosmo come Specchio dell'Anima
Completamente diversa è la cosmologia presentata da G.I. Gurdjieff (1866-1949), un maestro armeno che sviluppò un sistema di insegnamenti esoterici noto come "La Quarta Via". La sua cosmologia serve a uno scopo eminentemente pratico: spiegare la posizione dell'uomo nell'economia cosmica e indicare la via per il suo risveglio interiore. Per Gurdjieff, l'universo è un'entità organica, gerarchica e vivente, governata da leggi universali che si manifestano a tutti i livelli, dal macrocosmo al microcosmo.
I concetti chiave includono:
La Legge delle Tre Forze (Legge del Tre): Questa è la legge fondamentale della creazione. Tutto nell'universo si manifesta attraverso l'interazione dinamica di tre forze: una attiva, una passiva e una neutralizzante. Queste forze sono onnipresenti, dal movimento delle galassie alla formazione di un pensiero. La scienza, non riconoscendo la forza neutralizzante come una forza autonoma, comprende solo una parte del processo del "come" si manifestano le cose.
La Legge delle Sette Fasi (Legge dell'Ottava): Questa legge descrive il processo di sviluppo e trasformazione, indicando che i processi non sono lineari ma procedono attraverso sette gradi, con intervalli precisi ("mi-fa" e "si-do") dove è necessaria una "forza supplementare" esterna per evitare la deviazione o l'arresto del processo. È la base per comprendere come l'energia si muove e si trasforma nel cosmo e nell'uomo, e in che modo è connesso ciò che appare sconnesso. La scienza, non riconoscendo questi intervalli o la necessità di shock esterni, descrive un "come" lineare e semplificato, perdendo le sfumature e le interruzioni reali nei processi cosmici, quindi riconosce che tutto è interdipendente, ma ignora in che modo tutto ciò che esiste è interconnesso, anche se presume di saperlo.
Il Raggio di Creazione: Questo è un modello gerarchico dell'universo che parte dall'Assoluto (la fonte unica e ultima, soggetta a una sola legge), e discende attraverso livelli di densità crescente (Tutti i Mondi, Tutti i Soli, Il Nostro Sole, Pianeti, Terra, Luna), ciascuno soggetto a un numero crescente di leggi. Più un livello è lontano dall'Assoluto, più è soggetto a leggi, quindi meno è libero. L'uomo si trova sulla Terra, un luogo di grande densità e meccanicità, ma anche con un potenziale unico.
L'Uomo come Microcosmo Dormiente: Per Gurdjieff, l'uomo non è solo una parte dell'universo, ma un suo riflesso in miniatura. Tuttavia, la maggior parte degli esseri umani vive in uno stato di profondo "sonno" o "coscienza meccanica". Siamo macchine che reagiscono automaticamente agli stimoli esterni e interni, senza una vera consapevolezza di sé o un "io" unificato. Pensiamo di essere svegli e liberi, ma siamo schiavi delle nostre abitudini, delle nostre emozioni e delle influenze esterne.
Lo Scopo dell'Uomo: Lo scopo fondamentale dell'uomo non è solo la riproduzione o la sopravvivenza, ma il risveglio e l'evoluzione consapevole. Attraverso il "lavoro su di sé" (ricordo di sé, osservazione di sé, lotta contro la meccanicità), l'uomo può ascendere nella gerarchia del Raggio di Creazione, diventare un essere integrato e sviluppare una coscienza superiore, svolgendo un ruolo più significativo nell'economia cosmica.
Secondo la visione di Gurdjieff, la cosmologia scientifica, pur essendo preziosa per il suo dominio, è incompleta e superficiale perché non tiene conto della dimensione più profonda della realtà e della coscienza umana. La scienza si ferma al livello delle "macchine", non riconoscendo che l'uomo, pur funzionando come una macchina, ha il potenziale per trascendere questa meccanicità e diventare un essere consapevole e libero. Per Gurdjieff, comprendere solo il "come" senza il "perché" o il "chi" siamo veramente, è come leggere le istruzioni di un orologio senza sapere che ora è o a cosa serve. Inoltre, il suo stesso "come" è imperfetto perché ignora le forze e le leggi fondamentali che orchestrano l'intera creazione.
Conseguenze Psicologiche
Una visione del cosmo puramente scientifica, specialmente se interpretata in modo esclusivamente materialista e nichilista, e soprattutto se incapace di cogliere il vero "come" dei processi cosmici, può avere conseguenze psicologiche profonde e talvolta deleterie sull'individuo:
Senso di Insignificanza e Angoscia Esistenziale: Se l'universo è un'espansione casuale di materia ed energia, senza scopo intrinseco, e la nostra vita è un breve lampo tra due eternità di non-esistenza, può emergere un profondo senso di insignificanza. L'individuo si sente un granello di polvere infinitesimale in un'immensità indifferente, alimentando l'angoscia esistenziale e il senso di futilità. Questa visione è rafforzata da un "come" scientifico che non vede la partecipazione attiva delle leggi cosmiche nel nostro esistere.
Alienazione e Disconnessione: La focalizzazione sulla materia e sull'oggettività (illusoria) può portare a un senso di alienazione dalla propria interiorità, dalla natura e dagli altri. Se tutto è riducibile a processi biochimici e reazioni fisiche, si può perdere il senso di mistero, di connessione profonda e di un'anima che trascende il corpo. L'empatia e il senso di comunità possono essere visti come mere strategie evolutive, privandoli di un valore intrinseco più elevato.
Perdita di Meraviglia e Trascendenza: Una spiegazione puramente meccanicistica dell'universo, sebbene accurata nel suo ambito limitato, può privare l'esperienza umana di quel senso di meraviglia, di mistero e di trascendenza che ha alimentato l'arte, la religione e la spiritualità per millenni. Il sublime può essere ridotto a semplici formule, impoverendo l'esperienza emotiva e spirituale.
Materialismo e Vuoto Interiore: Se l'unica realtà è quella fisica e misurabile, si può tendere a valorizzare solo ciò che è materiale e tangibile: successo economico, beni di consumo, fama effimera. Questo può portare a un materialismo rampante, dove il valore della vita è misurato da ciò che si possiede, lasciando però un persistente vuoto interiore che nessuna gratificazione esterna può colmare.
Difficoltà con la Sofferenza e la Morte: Senza una cornice di significato più ampia, la sofferenza, il dolore e la morte possono apparire come eventi puramente casuali, ingiusti e privi di senso. Questo può rendere estremamente difficile l'accettazione e l'elaborazione del lutto, portando a disperazione e cinismo, poiché non c'è una visione che possa integrare queste esperienze nel tessuto di un'esistenza significativa.
Passività e Mancanza di Scopo: Se l'uomo è un prodotto casuale dell'evoluzione, destinato a dissolversi nell'oblio, può sorgere una passività esistenziale. "A che serve sforzarsi?" - "Qual è il punto?" - Queste domande possono portare a una mancanza di scopo e motivazione, rendendo difficile l'impegno in cause che trascendono la gratificazione immediata. Quindi lontanissimi da una predisposizione favorevole a far compiere "lavoro cosciente" e "sofferenza intenzionale".
La Proposta di Gurdjieff
In questo contesto, la cosmologia di Gurdjieff, sebbene complessa e richieda un'apertura mentale notevole, offre un antidoto a molte di queste conseguenze psicologiche. Essa restituisce all'uomo un ruolo centrale e significativo nell'economia cosmica. Non siamo solo prodotti passivi di forze cieche, ma esseri con un potenziale di evoluzione consapevole, che può essere attivato solo comprendendo e lavorando in armonia con le vere leggi del "come" e del "perché" cosmico. La sua visione suggerisce che la sofferenza e le difficoltà non sono solo casuali, ma possono essere opportunità per il risveglio, per un maggiore livello di coscienza. La morte potrebbe non essere la fine assoluta, ma una trasformazione, e la nostra vita acquisisce un significato profondo se dedicata al "lavoro su di sé" per trascendere il proprio stato di "sonno". L'universo di Gurdjieff non è indifferente; è un sistema organico che risponde alla coscienza, e l'uomo ha la responsabilità di contribuire consapevolmente alla sua evoluzione, una possibilità preclusa finché la scienza rimane cieca al vero "come" e "perché" delle cose.
Conclusione
La cosmologia scientifica e quella di Gurdjieff non sono necessariamente in competizione diretta nel loro dominio, ma piuttosto operano su piani diversi della realtà. La scienza ci fornisce una mappa accurata del mondo fisico, essenziale per la nostra sopravvivenza e progresso materiale. Ma Gurdjieff ci offre una mappa per il mondo interiore, per la nostra evoluzione spirituale e per la comprensione del nostro posto in un universo che non è solo materia, ma anche coscienza e scopo. Ignorare i limiti della scienza in campo esistenziale, e soprattutto la sua cecità riguardo alle leggi cosmiche fondamentali, può portare a un impoverimento psicologico e spirituale. Ignorare la scienza in campo fisico sarebbe un ritorno all'oscurantismo. Forse la vera saggezza risiede nell'integrazione: apprezzare i progressi scientifici per ciò che sono (descrizioni accurate di una realtà fenomenica superficiale), ma anche cercare risposte alle domande più profonde dell'esistenza in sistemi che offrono un significato, uno scopo e una via per il risveglio dell'anima umana in un cosmo che è, in ultima analisi, molto più misterioso e sorprendente di quanto i nostri soli sensi possano percepire. Un cosmo il cui vero "come" è celato a chi non vede oltre le apparenze. Cosa sceglieremo di essere: polvere di stelle destinata al nulla e ignara delle vere forze che la muovono, o esseri coscienti capaci di plasmare il proprio destino nel grande disegno cosmico?