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Göbekli Tepe: Un Messaggio riguardante un Antico Cataclisma avvenuto intorno al 10.950 a.C.


A Göbekli Tepe ci sono teorie che suggeriscono una correlazione tra le raffigurazioni animali sulle stele e le costellazioni. In particolare, la cosiddetta "Stele dell'Avvoltoio" (Pillar 43) è al centro di queste interpretazioni.



Stele dell'Avvoltoio

(Photo: DAI, Göbekli Tepe Archive, Lee Clare)


Alcuni ricercatori, come Martin Sweatman e Dimitrios Tsikritsis dell'Università di Edimburgo, hanno proposto che gli animali scolpiti su questa e altre stele possano rappresentare asterismi (gruppi di stelle) o costellazioni. Essi hanno utilizzato software per confrontare la posizione degli animali sulla stele con le posizioni delle stelle nel cielo in periodi specifici del passato. Secondo questa teoria, la "Stele dell'Avvoltoio" potrebbe essere una sorta di "data stamp" per un evento catastrofico, come l'impatto di una cometa, avvenuto intorno al 10.950 a.C., che è associato all'evento del Dryas Recente. Le figure animali sulla stele (avvoltoio, scorpione, ecc.) verrebbero interpretate come rappresentazioni simboliche di costellazioni in quel periodo. Lo studio di Martin Sweatman e Dimitrios Tsikritsis, pubblicato nel 2017 sulla rivista Mediterranean Archaeology and Archaeometry con il titolo "Decoding Göbekli Tepe with archaeoastronomy: What does the fox say?", ha proposto un'interpretazione innovativa e dibattuta delle incisioni rupestri di Göbekli Tepe, in particolare quelle presenti sulla cosiddetta "Stele dell'Avvoltoio" (Pillar 43) nel recinto D.


Le Ipotesi Principali dello Studio:

  1. Göbekli Tepe come osservatorio astronomico e "data stamp": Gli autori suggeriscono che le incisioni non siano semplici rappresentazioni artistiche o simboli religiosi generici, ma piuttosto una forma di scrittura pittografica o simbolica che registra eventi astronomici. Nello specifico, interpretano il Pilastro 43 come un "data stamp" astronomico, ovvero una rappresentazione del cielo notturno in un momento preciso del passato.

  2. La "Stele dell'Avvoltoio" e l'evento del Dryas Recente: Il fulcro della loro analisi è la Stele dell'Avvoltoio, ricca di raffigurazioni animali (avvoltoio, scorpione, volpe, anatre, un uomo senza testa, un disco e segni a "V" e a "H"). Sweatman e Tsikritsis hanno utilizzato un software planetario per simulare la posizione delle stelle nel cielo sopra Göbekli Tepe in diverse epoche. Hanno scoperto che la disposizione degli animali sulla stele, se interpretata come costellazioni, corrisponde strettamente alla configurazione del cielo notturno intorno al 10.950 a.C. (con un margine di errore di ± 250 anni).

    • Questa data è particolarmente significativa perché coincide con l'inizio del Dryas Recente, un periodo di brusco e intenso raffreddamento climatico globale durato circa 1.200 anni, la cui causa è ancora oggetto di dibattito.

    • Gli autori sostengono che le figure animali rappresentino costellazioni che erano visibili al momento di un impatto cometario, che secondo l'ipotesi del Dryas Recente (una teoria controversa) avrebbe causato questo repentino cambiamento climatico. Ad esempio, l'avvoltoio sarebbe la costellazione del Sagittario (o parte di essa), lo scorpione l'omonima costellazione, e così via.

    • La figura dell'uomo senza testa sul pilastro verrebbe interpretata come un simbolo di catastrofe e morte, in linea con un evento così distruttivo.

  3. Il "codice" simbolico: Gli autori ipotizzano che i simboli a "V" e a "H" e altri segni astratti su altre stele possano rappresentare anche eventi astronomici, come sciami meteorici (ad esempio, i Tauridi, associati a frammenti di una cometa). Suggeriscono che Göbekli Tepe fosse un sito dedicato all'osservazione di comete e sciami meteorici, e che le incisioni servissero a registrare e commemorare questi eventi.




Metodologia:

Gli studiosi hanno utilizzato:

  • Archeoastronomia: la disciplina che studia le pratiche astronomiche delle culture antiche.

  • Software di simulazione stellare: per ricostruire il cielo notturno in epoche preistoriche dalla prospettiva di Göbekli Tepe.

  • Analisi comparativa: cercando corrispondenze tra le figure animali e le costellazioni note da altre culture, per poi adattarle al contesto preistorico.

  • Statistica: per valutare la probabilità che le corrispondenze osservate fossero casuali o significative.


Implicazioni della Teoria:

Se la teoria di Sweatman e Tsikritsis fosse corretta, avrebbe implicazioni profonde:

  • Conoscenza astronomica avanzata: Indicherebbe che le popolazioni pre-agricole del Neolitico avevano una conoscenza astronomica sorprendentemente sofisticata, in grado di tracciare le posizioni stellari e registrare eventi nel tempo.

  • Origini della civiltà: Potrebbe fornire nuove intuizioni sulle origini della civiltà e sulla transizione alla rivoluzione neolitica, suggerendo che un evento traumatico come un impatto cosmico abbia spinto gli esseri umani a sviluppare nuove forme di organizzazione sociale e culturale, inclusa la costruzione di complessi monumentali.

  • Conferma dell'ipotesi dell'impatto del Dryas Recente: Rafforzerebbe l'ipotesi, già dibattuta, che un impatto cometario abbia scatenato il Dryas Recente.

Nonostante le critiche, lo studio di Sweatman e Tsikritsis ha acceso i riflettori su un aspetto potenzialmente rivoluzionario di Göbekli Tepe e ha stimolato ulteriori ricerche e dibattiti sulla complessità delle conoscenze e delle credenze delle società preistoriche. L'idea che Göbekli Tepe possa essere collegato ad Atlantide rientra nel campo delle teorie alternative. Tuttavia, è una connessione che viene spesso evocata da autori e appassionati di teorie sulle civiltà perdute, soprattutto a causa di alcuni fattori:
  1. Antichità straordinaria: Göbekli Tepe risale a circa 12.000 anni fa (Neolitico pre-ceramico), rendendolo il più antico complesso monumentale conosciuto. Questa datazione incredibilmente remota, che precede di millenni la nascita delle prime civiltà tradizionalmente riconosciute (Mesopotamia, Egitto), sfida le nostre conoscenze sulla capacità costruttiva e organizzativa dei cacciatori-raccoglitori e ha portato alcuni a cercare spiegazioni al di fuori del paradigma accettato.

  2. Tecniche costruttive avanzate: La capacità di estrarre, trasportare e scolpire monoliti di decine di tonnellate, come i pilastri a T, da parte di una cultura che si credeva fosse ancora in uno stadio "primitivo" di sviluppo, alimenta l'idea di una conoscenza o tecnologia "perduta" ereditata da una civiltà più avanzata.

  3. Coincidenza cronologica (per alcuni): Platone, nel Crizia e nel Timeo, colloca la distruzione di Atlantide circa 9.000 anni prima del suo tempo (che era il IV secolo a.C.), il che la farebbe risalire a circa 9.400 a.C. Questa datazione, sebbene approssimativa, si avvicina all'epoca di Göbekli Tepe e all'evento del Dryas Recente, che è spesso associato all'ipotesi dell'impatto cometario di cui abbiamo parlato prima. Alcuni sostenitori delle teorie alternative, come Graham Hancock, suggeriscono che questo evento climatico globale possa essere collegato alla distruzione di una civiltà avanzata, come Atlantide, e che Göbekli Tepe potrebbe essere stato costruito dai "sopravvissuti" o come un "memoriale" di quell'evento.

  4. Mistero sull'interramento intenzionale: Un altro aspetto intrigante è il fatto che Göbekli Tepe fu deliberatamente interrato e abbandonato dopo un lungo periodo di utilizzo. Questo atto inspiegabile per gli archeologi tradizionali, per alcuni teorici, potrebbe essere un tentativo di preservare la conoscenza o i manufatti di una civiltà morente o in fuga.




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