Diverse antiche civiltà presentano esseri metà uomo e metà serpente, o divinità associate ai serpenti.
Nella mitologia greca, troviamo:
Cecrope: considerato il fondatore di Atene, era metà uomo e metà serpente dalla vita in giù.
Erittonio: un altro re mitico di Atene, anch'esso raffigurato con una parte inferiore del corpo serpentina o con serpenti al posto dei piedi.
Echidna: era una creatura mostruosa, metà donna e metà serpente, madre di molti mostri della mitologia greca, come la Chimera e Cerbero.
Le Gorgoni (tra cui Medusa): erano rappresentate con ali d'oro, mani di ferro, zanne di cinghiale e serpenti al posto dei capelli.
Nelle civiltà mesoamericane, come quella azteca e maya, un'importante divinità è:
Quetzalcoatl: il "serpente piumato", dio della conoscenza, della cultura e della creazione. Sebbene principalmente un serpente con piume, in alcune versioni si dice che potesse assumere sembianze umane o che fosse un serpente piumato trasformato in umano. I Maya lo conoscevano come Kukulcan.
Anche altre culture hanno divinità o figure legate ai serpenti:
Nell'antica civiltà minoica di Creta, esisteva la "Dea dei serpenti", una figura femminile spesso raffigurata con serpenti in mano o avvolti attorno al corpo, simbolo di rinascita, protezione e potere femminile.
Nella mitologia nordica, Jormungandr è un gigantesco serpente marino, figlio di Loki, talmente grande da poter avvolgere il mondo con il suo corpo. Sebbene non sia metà uomo, è un essere serpentino di enorme importanza mitologica.
In Thailandia, i Naga sono divinità-serpente adorate, spesso associate all'acqua e alla fertilità.
Anche l'Antico Egitto e le civiltà sumere presentano figure legate ai serpenti, sebbene con sfumature diverse rispetto alle culture precedenti menzionate.
Antico Egitto
Nell'antica mitologia egizia, i serpenti rivestivano un ruolo ambivalente, potendo essere sia divinità protettive che forze distruttive e caotiche.
Apep (o Apophis): È probabilmente il serpente più famoso della mitologia egizia. Rappresentava il caos, l'oscurità e il male, ed era l'eterno nemico di Ra, il dio sole. Ogni notte, Ra nella sua barca solare doveva attraversare il Duat (l'oltretomba) e lottare contro Apep per poter sorgere nuovamente al mattino. Apep era un serpente gigantesco e spaventoso, il cui scopo era quello di impedire il ciclo cosmico e gettare il mondo nell'oscurità perpetua. Non era metà uomo, ma un serpente puro, simbolo della minaccia costante all'ordine (Ma'at).
Uadjet (o Wadjet): Al contrario di Apep, Uadjet era una dea serpente protettrice, spesso rappresentata come un cobra eretto (ureo). Era la divinità patrona del Basso Egitto e un simbolo della regalità e della sovranità. L'ureo era un simbolo potente indossato dai faraoni sulle loro corone, a indicare la loro autorità e la protezione divina.
Mertseger: Era una dea cobra, "Colei che ama il silenzio", patrona della necropoli di Tebe, in particolare della Valle dei Re. Poteva essere sia benevola che severa, punendo i trasgressori delle tombe. A volte era rappresentata come un serpente completo, altre volte con la testa di cobra e il corpo di donna, o persino con la testa di donna e il corpo di serpente, pur rimanendo principalmente una dea-serpente.
Non ci sono molte figure egizie che siano strettamente "metà uomo, metà serpente" nel senso di un ibrido fisso come Cecrope, ma le divinità serpente assumevano spesso forme parzialmente umane o erano associate a figure umane nella loro rappresentazione.
Civiltà Sumere e Mesopotamiche
Nelle antiche civiltà della Mesopotamia (Sumeri, Accadi, Babilonesi, Assiri), i serpenti e le creature serpentiformi erano anch'essi presenti nella mitologia, spesso con significati simbolici complessi.
Mušḫuššu (o Sirrush): Sebbene non sia metà uomo, il Mušḫuššu è una delle creature più iconiche della mitologia mesopotamica, raffigurato sulla Porta di Ishtar di Babilonia. È un drago con testa e corpo squamoso di serpente, zampe anteriori di leone e zampe posteriori di aquila. È associato a divinità come Marduk ed era un simbolo di potere e protezione.
Ningishzida: Era una divinità sumera il cui simbolo era un serpente attorcigliato attorno a un bastone, simile al caduceo greco, associato alla guarigione e alla magia. Sebbene fosse una divinità di forma umana, il suo legame con il serpente era molto forte e profondo, e talvolta era rappresentato con aspetti serpentini.
Apkallu: Erano saggi primordiali (spesso sette) che si credeva fossero stati inviati dagli dei per insegnare la civiltà agli uomini. Alcuni Apkallu erano rappresentati come esseri ibridi, a volte metà uomo e metà pesce (come Oannes), ma in alcune tradizioni potevano avere caratteristiche rettiliane o essere associati ai serpenti, sebbene la forma più comune fosse quella di uomo-pesce.
In generale, le culture mesopotamiche tendevano a rappresentare ibridi con più elementi animali diversi (come leoni, aquile, tori) piuttosto che specificamente "metà uomo, metà serpente", ma il serpente era comunque un animale potente e simbolico, associato a divinità ctonie, alla saggezza e alla rigenerazione. I personaggi metà uomo e metà serpente, o più in generale le figure con forti connotazioni serpentine, rivestivano significati profondi e spesso complessi nelle antiche mitologie. Non c'è un'unica interpretazione universale, poiché il loro simbolismo variava a seconda della cultura e del contesto, ma possiamo individuare alcuni temi ricorrenti:
1. Connessione con la Terra e l'Aldilà
I serpenti sono creature ctonie, ovvero legate alla terra e al sottosuolo. Per questo motivo, le figure metà uomo e metà serpente erano spesso associate a:
Il mondo sotterraneo e l'aldilà: Erano visti come guardiani di segreti nascosti, custodi di tesori o guide tra il mondo dei vivi e quello dei morti. La loro natura "terrena" li rendeva intermediari tra il regno umano e le potenze infernali.
Fertilità e abbondanza: Essendo legati alla terra, potevano anche simboleggiare la fertilità del suolo e la ricchezza che da esso proviene.
2. Rigenerazione e Immortalità
Uno dei tratti più distintivi dei serpenti è la loro capacità di muta, ovvero di liberarsi della vecchia pelle. Questo processo era visto come un potente simbolo di:
Rinascita e rigenerazione: Simboleggiava il rinnovamento, la capacità di superare la morte e di rinascere più forti.
Immortalità o lunga vita: La muta era interpretata come un ciclo continuo di vita e trasformazione, suggerendo una forma di immortalità o una vita estremamente lunga.
3. Saggezza e Conoscenza
I serpenti sono spesso percepiti come creature misteriose e silenziose, portatori di una conoscenza profonda e nascosta. Per questo, le figure ibride potevano rappresentare:
Saggezza antica e segreta: Erano visti come depositari di saperi primordiali, spesso di natura magica o divina.
Conoscenza iniziatica: La loro natura enigmatica li collegava a rivelazioni e verità accessibili solo a pochi eletti. In molte culture, i serpenti erano associati all'arte della guarigione e alla medicina (come nel simbolo del bastone di Asclepio).
4. Potere e Pericolo
Il serpente è un animale che ispira sia timore che reverenza. Questa dualità si rifletteva nel significato di queste figure:
Forza primordiale: Erano spesso potenti, con capacità sovrumane o magiche. Potevano essere sia benefiche che distruttive.
Pericolo e caos: La loro natura selvaggia e imprevedibile, unita al veleno di alcune specie, li rendeva simboli di minaccia, disordine o forze che sfuggono al controllo umano (come nel caso di Apep egizio).
5. Dualità e Ibridismo
Il concetto stesso di "metà uomo, metà serpente" incarna una dualità e un equilibrio tra opposti:
Natura umana e animale: Rappresentavano l'incontro e la fusione tra la ragione (umana) e l'istinto (animale), il conscio e l'inconscio.
Ordine e caos: Potevano essere sia forze che mantengono l'ordine cosmico (come l'Uadjet egizio) sia forze che lo minacciano (come Apep).
In sintesi, i personaggi metà uomo e metà serpente erano simboli ricchi e sfaccettati, che riflettevano le profonde riflessioni delle antiche civiltà sulla vita, la morte, la conoscenza e la natura ambivalente del divino. Erano figure potenti, in grado di connettere mondi diversi e di incarnare sia speranza che timore.
Il drago cinese, o lóng (龙), ha radici profonde nel simbolismo del serpente e può essere considerato una sua elaborazione e "evoluzione" mitologica. C'è una forte affinità e una relazione intrinseca tra i due nella cultura cinese.
Ecco alcuni punti che spiegano questa connessione:
Origini Antiche: Le prime rappresentazioni del drago in Cina risalgono a migliaia di anni fa e spesso presentavano forme più semplici, serpentiformi, simili a grandi serpenti. Si ritiene che l'archetipo del drago si sia sviluppato da figure serpentine. Ad esempio, il "Drago Maiale" (pig-dragon) delle prime culture cinesi era una creatura serpentiforme con un muso da cinghiale.
Caratteristiche Fisiche: Anche nella sua forma più elaborata, il drago cinese conserva molte caratteristiche del serpente:
Un corpo allungato e sinuoso, simile a quello di un serpente.
Spesso ha scaglie che ricordano quelle di un rettile.
La sua lingua biforcuta è tipica dei serpenti.
Manca di ali nella maggior parte delle rappresentazioni tradizionali (a differenza dei draghi occidentali), e la sua capacità di volare è legata alla sua maestria sul vento e sulle nuvole, piuttosto che alla presenza di ali fisiche.
Simbolismo Condiviso: Molti dei significati attribuiti ai serpenti, come la rigenerazione (muta della pelle), la saggezza, la connessione con l'acqua e il mondo sotterraneo, si sono evoluti e amplificati nel simbolismo del drago.
Acqua e Clima: Il drago cinese è fortemente associato all'acqua (fiumi, laghi, mari) e agli elementi atmosferici come la pioggia, i tuoni e i fulmini. Questa connessione riflette la natura "acquatica" di molti serpenti e la loro importanza per l'agricoltura e la vita.
Potere e Benevolenza: A differenza dei draghi occidentali spesso distruttivi, il lóng cinese è generalmente una creatura benevola, simbolo di potere, forza, fortuna, prosperità e saggezza. È una figura protettiva, spesso legata alla figura dell'Imperatore, considerato "Figlio del Drago".
Spiriti della Terra e del Cielo: Mentre i serpenti erano visti come spiriti ctonii, il drago ha la capacità di ascendere al cielo, unendo così la terra e il cielo, il mondo materiale e quello spirituale. Questo lo rende una figura di mediazione e armonia cosmica.
Evoluzione del Mito: Alcune leggende cinesi descrivono il drago come l'evoluzione di un serpente che ha vissuto per millenni e ha acquisito poteri e saggezza. Per esempio, il "drago senza corna" (qiūlóng) e il "drago a quattro zampe" (jiāolóng) sono considerati varianti o stadi di sviluppo del drago, con un legame esplicito al serpente.
In definitiva, sebbene il drago cinese abbia sviluppato caratteristiche distintive (corna di cervo, testa di coccodrillo/cammello, occhi di demone/coniglio, artigli di aquila/tigre, pancia di rana, ecc.), il suo nucleo morfologico e simbolico è profondamente radicato nella figura del serpente. È importante distinguere tra le antiche mitologie che abbiamo discusso e la moderna teoria del complotto sui Rettiliani. Nelle mitologie antiche, come quelle egizia, sumera, greca o cinese, esistono figure ibride uomo-serpente o divinità e creature serpentiformi (come draghi, naga, ecc.) che rappresentano concetti complessi come la saggezza, la rigenerazione, il potere sulla natura, o anche il caos primordiale. Queste figure sono parte integrante del tessuto culturale e religioso di quelle civiltà, con significati simbolici profondi e spesso benevoli o ambivalenti. Non sono concepite come alieni che controllano segretamente l'umanità. La teoria del complotto sui Rettiliani (o Rettoidi/Sauriani) è invece un fenomeno molto più recente, divenuto popolare principalmente grazie all'opera di David Icke, un complottista britannico. Questa teoria sostiene che:
Esistano degli umanoidi rettiliani mutaforma (spesso descritti come alieni provenienti da sistemi stellari come Alpha Draconis o Sirio).
Questi esseri avrebbero infiltrato la società umana e si sarebbero mescolati tra noi, assumendo sembianze umane.
Il loro scopo sarebbe quello di controllare e manipolare l'umanità attraverso il potere politico, economico e sociale. Secondo Icke, molti leader mondiali, membri di famiglie reali e figure influenti sarebbero in realtà Rettiliani o controllati da essi.
In sintesi, la connessione è puramente nominale e si basa su un'associazione superficiale della forma "rettile": David Icke ha sviluppato la sua idea dei Rettiliani attingendo a diverse fonti e concetti, mescolando elementi di narrativa fantastica, esoterismo, New Age e precedenti teorie del complotto.
Ecco le principali influenze e origini della sua teoria:
Narrativa Pulp Fiction:
Robert E. Howard: Michael Barkun, professore di scienze politiche, ipotizza che l'idea di una cospirazione rettiliana abbia avuto origine nella narrativa di Robert E. Howard, il creatore di Conan il Barbaro. Nel suo racconto "Il Regno Fantasma" (The Shadow Kingdom), pubblicato nel 1929, Howard introduce gli "uomini serpente", umanoidi con corpi simili a uomini e teste di serpente, capaci di mutare forma per infiltrarsi tra gli esseri umani e controllarli. Questi esseri abitavano in caverne sotterranee e usavano capacità di controllo mentale.
Maurice Doreal (Anni '40): L'occultista americano Maurice Doreal (Claude Doggins) scrisse un opuscolo intitolato "Misteri del Gobi" negli anni '40, descrivendo una "razza di serpenti" con corpi simili a quelli umani ma teste di serpente, anch'essi con la capacità di assumere forma umana. Si ritiene che Doreal abbia attinto direttamente alle idee di Howard.
Anche altri autori come Clark Ashton Smith e H.P. Lovecraft si sono ispirati agli "uomini serpente" di Howard, contribuendo a diffondere l'archetipo di creature rettiliane con poteri occulti.
Teosofia e Esoterismo:
Le idee di Howard attingevano a loro volta a concetti teosofici sui "mondi perduti" di Atlantide e Lemuria. In particolare, "La Dottrina Segreta" di Helena Blavatsky (1888) faceva riferimento a "uomini drago" che avrebbero avuto una potente civiltà sul continente di Lemuria.
Negli anni '40, l'occultista americano Maurice Doreal scrisse un opuscolo intitolato "Misteri del Gobi" che descriveva una "razza di serpenti" con "corpi come uomini ma teste come un grande serpente" e la capacità di assumere forma umana. Si ritiene che le idee di Doreal derivino da "Il Regno Fantasma" di Howard.
Abduzioni Aliene e UFO:
Icke ha incorporato elementi dei moderni racconti di rapimenti alieni e avvistamenti UFO. Già negli anni '60, alcuni "contattisti" e persone che riferivano di rapimenti alieni descrivevano esseri umanoidi con tratti leggermente rettiliani.
Esperienze Personali e Rivelazioni (secondo Icke):
David Icke stesso ha affermato di aver iniziato a percepire presenze e sentire "voci distinte" a partire dal 1989-1990. Queste esperienze lo avrebbero portato a visitare un cimitero pre-inca in Perù, dove avrebbe avuto una sorta di "rivelazione". Questi eventi lo hanno spinto a credere di essere destinato a uno scopo superiore e hanno formato la base per lo sviluppo della sua visione del mondo cospirazionista.
Teorie del Complotto Preesistenti:
La teoria dei Rettiliani di Icke si inserisce in un più ampio contesto di teorie del complotto che parlano di un "Nuovo Ordine Mondiale" e di una cospirazione globale. Icke ha rielaborato e connesso queste idee con la presenza dei Rettiliani, sostenendo che essi sarebbero la forza motrice dietro la "Fratellanza Babilonese" o gli "Illuminati", manipolando eventi per mantenere l'umanità in uno stato di paura e controllo. Egli ha anche fatto riferimento a testi come i "Protocolli dei Savi di Sion" (un falso storico antisemita) per sostenere le sue teorie.
In sintesi, l'idea dei Rettiliani di David Icke non è nata dal nulla, ma è una complessa fusione di elementi tratti da finzione, esoterismo, ufologia e precedenti teorie cospirazioniste, reinterpretati e sviluppati attraverso le sue presunte esperienze personali. Nella casistica ufologica esistono effettivamente segnalazioni di incontri o presunti rapimenti con alieni descritti come "rettiliani" o con tratti serpentini. Il caso di Herbert Schirmer è uno degli episodi più noti nella storia dell'ufologia legati ai presunti rapimenti alieni. Si verificò il 3 dicembre 1967 ad Ashland, Nebraska. Herbert Schirmer, all'epoca un sergente di polizia di 22 anni, era in pattuglia quando avvistò un oggetto che inizialmente scambiò per un autocarro con rimorchio (o un trattore-rimorchio) a causa delle luci rosse lampeggianti. L'oggetto, che si trovava lungo l'autostrada 63, si rivelò poi essere un veicolo di forma discoidale e metallico. Schirmer dichiarò di aver perso circa 20 minuti di tempo durante l'incontro, un fenomeno spesso associato ai presunti rapimenti alieni. A seguito dell'incidente e dei sintomi che ne derivarono, Schirmer fu esaminato sotto ipnosi dal dottor Ronald Leo Sprinkle, uno psicologo dell'Università del Wyoming, il 13 febbraio 1968.
Sotto ipnosi, Schirmer raccontò i seguenti dettagli:
Il veicolo: Descrisse un oggetto a forma di disco, metallico, con luci rosse che lo circondavano.
La comunicazione: Sostenne di aver ricevuto una comunicazione telepatica dal veicolo, che gli impedì di estrarre la sua arma.
Gli occupanti: Raccontò di aver incontrato degli esseri umanoidi a bordo del veicolo. Questi esseri avevano un aspetto leggermente rettiliano e indossavano una sorta di tuta.
L'emblema: Sul lato sinistro del petto, i presunti alieni avevano un emblema raffigurante un "serpente alato".
Le origini e le intenzioni: Secondo Schirmer, gli esseri erano amichevoli e affermarono di provenire da una galassia vicina, sostenendo anche di avere basi su Venere. Essi gli avrebbero mostrato come funzionava il loro veicolo spaziale.
Tuttavia, possiamo affermare che i casi che descrivono esplicitamente esseri alieni come "rettiliani" o con marcate caratteristiche serpentiformi sono una minoranza rispetto alla totalità delle segnalazioni di incontri con entità aliene.
Robert E. Howard - Il terribile mistero degli Uomini Serpente