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Dall'Arte Sacra all'Arte dei Baccanali fino all'Arte Narcisistica


Il vasto e complesso insegnamento di Georges I. Gurdjieff, un filosofo mistico e maestro spirituale del XX secolo, offre una lente unica attraverso cui esaminare molteplici aspetti dell'esistenza umana, inclusa la natura dell'arte. Per Gurdjieff, l'arte non era semplicemente un'espressione estetica, ma un potente strumento di conoscenza e trasformazione. La sua distinzione tra arte "soggettiva" e "oggettiva" è fondamentale per comprendere la sua visione.


L'Arte Soggettiva: Specchio della Nostra Illusione

Secondo Gurdjieff, la stragrande maggioranza dell'arte prodotta e apprezzata nel mondo è arte soggettiva. Questa forma d'arte nasce e si nutre delle nostre esperienze personali, delle nostre emozioni fluttuanti, delle nostre percezioni condizionate e, in ultima analisi, del nostro stato di veglia ordinario, che Gurdjieff definiva un "sonno" o una "coscienza meccanica".

  • Natura Personale e Emozionale: L'artista soggettivo attinge dal proprio mondo interiore, esprimendo gioie, dolori, paure, desideri. La sua opera è un riflesso della sua individualità, delle sue reazioni momentanee e delle sue associazioni mentali.

  • Variazioni e Interpretazioni Infinite: Poiché è radicata nell'individualità, l'arte soggettiva è intrinsecamente soggetta a interpretazioni e reazioni diverse da parte di ogni osservatore. Un dipinto può evocare tristezza in uno e ispirazione in un altro, a seconda del loro stato d'animo e delle loro esperienze pregresse. Non esiste un significato univoco o universale.

  • Mancanza di Unità e Intenzionalità Superiore: L'arte soggettiva, per quanto possa essere affascinante o toccante, manca di un principio unificatore e di un'intenzione superiore che vada oltre l'espressione personale. Spesso è il risultato di un "incidente felice" o di un'esplosione emotiva, piuttosto che di un processo consapevole e mirato a veicolare una verità profonda.

  • Effimera e Transitoria: Le sensazioni e le emozioni che l'arte soggettiva evoca sono, per loro natura, effimere e transitorie. Possono catturare l'attenzione per un momento, ma non hanno il potere di risvegliare o trasformare permanentemente la coscienza.

  • Esempi: La maggior parte della pittura, della musica, della letteratura e della scultura che troviamo nei musei, nelle gallerie e nelle librerie rientra in questa categoria. Anche opere considerate "capolavori" possono essere soggettive se nascono da stati di coscienza non pienamente risvegliati.

Gurdjieff non denigrava l'arte soggettiva, riconoscendone il valore nell'esprimere la condizione umana. Tuttavia, sottolineava che essa rimaneva confinata nei limiti della nostra percezione ordinaria, incapace di trascendere il velo dell'illusione.


L'Arte Oggettiva: La Voce della Verità Universale

Diametralmente opposta all'arte soggettiva è l'arte oggettiva. Questa è, per Gurdjieff, la vera arte, un fenomeno raro e potente, capace di comunicare verità universali e di agire direttamente sulla coscienza dell'osservatore.

  • Nascita da Stati di Coscienza Superiore: L'arte oggettiva non nasce da emozioni o pensieri personali, ma da uno stato di coscienza superiore, di autentica presenza e comprensione. L'artista non è semplicemente un individuo che si esprime, ma un canale attraverso il quale forze e leggi cosmiche possono manifestarsi.

  • Contenuto Scientifico e Matematico: Contrariamente all'idea comune che l'arte sia unicamente emotiva, Gurdjieff affermava che l'arte oggettiva incorpora principi "scientifici" e "matematici". Ogni elemento dell'opera è calcolato e posto con precisione per produrre un effetto specifico e predeterminato sulla coscienza dell'osservatore. Non c'è nulla di casuale.

  • Effetto Predeterminabile e Universale: La caratteristica distintiva dell'arte oggettiva è la sua capacità di produrre lo stesso effetto, o un effetto simile, su chiunque vi sia esposto, indipendentemente dalle sue inclinazioni personali o dal suo stato d'animo. Essa agisce come un catalizzatore per il risveglio, portando l'individuo a un livello di comprensione più elevato.

  • Comunicazione Diretta di Verità: L'arte oggettiva non "esprime" emozioni, ma "comunica" verità. Essa veicola conoscenza su leggi cosmiche, sulla natura dell'essere umano e sul cammino verso il risveglio. È una forma di linguaggio che bypassa la mente concettuale e parla direttamente all'intelletto superiore.

  • Esempi Rari e Antichi: Gurdjieff sosteneva che l'arte oggettiva fosse estremamente rara nel mondo moderno. Esempi potevano essere trovati in alcune forme d'arte antiche, come le piramidi egizie, certi riti e danze sacre, o forse la musica e l'architettura di civiltà passate che possedevano una conoscenza più profonda della natura della realtà. Il tempio di Karnak, certe sculture sumere, o alcuni mandala tibetani potrebbero essere stati, nella loro forma originale, espressioni di arte oggettiva.

Per Gurdjieff, l'artista oggettivo non è un "genio" nel senso convenzionale, ma piuttosto qualcuno che ha raggiunto un livello di sviluppo interiore tale da poter operare con le leggi universali, utilizzando l'arte come un mezzo per trasmettere conoscenza e facilitare il risveglio negli altri.


Il Richiamo a un'Arte Superiore

La distinzione di Gurdjieff tra arte soggettiva e oggettiva ci invita a riconsiderare la natura dell'arte e il suo potenziale. Sebbene l'arte soggettiva ci offra infinite sfumature dell'esperienza umana, l'arte oggettiva ci indica una via per trascendere i limiti della nostra percezione ordinaria. Essa ci ricorda che l'arte, nel suo senso più elevato, può essere molto più di un semplice piacere estetico: può essere una via per la conoscenza, un catalizzatore per il risveglio e un ponte verso la comprensione delle verità universali. Nella ricerca di Gurdjieff per l'evoluzione umana, l'arte oggettiva emerge non solo come una forma espressiva, ma come un potente strumento per la trasformazione della coscienza. È affascinante considerare l'affermazione di Gurdjieff secondo cui Leonardo da Vinci fosse un artista oggettivo. Se accettiamo questa prospettiva, allora sì, è molto probabile che le sue opere non siano semplici espressioni estetiche, ma contengano informazioni e messaggi celati, destinati a essere scoperti e decifrati da chi è in grado di percepirli. Se Leonardo operava con la coscienza superiore che Gurdjieff associa all'arte oggettiva, allora ogni elemento delle sue creazioni – dalle proporzioni matematiche ai dettagli più minuti, dall'uso della luce e dell'ombra alla scelta dei soggetti – potrebbe essere stato inserito con intenzione precisa e calcolata. Non si tratterebrebbe di simbolismo casuale o interpretazioni soggettive, ma di un linguaggio deliberato, progettato per comunicare verità profonde.

Questi "messaggi" potrebbero manifestarsi in vari modi:

  • Principi Geometrici e Matematici Nascosti: Leonardo era un brillante scienziato e ingegnere. È possibile che abbia incorporato nella sua arte principi matematici e geometrici complessi che riflettono leggi cosmiche o strutture della realtà, comprensibili solo attraverso un'analisi approfondita.

  • Simbolismo Esoterico e Alchemico: Data la sua epoca e i suoi interessi, non è impensabile che Leonardo fosse a conoscenza di tradizioni esoteriche o alchemiche. Questi simboli, se presenti, non sarebbero decorazioni, ma codici per veicolare conoscenze spirituali o processi di trasformazione interiore.

  • Proporzioni Umane e Universali: Il suo famoso "Uomo Vitruviano" è un chiaro esempio del suo interesse per le proporzioni perfette. L'arte oggettiva, in questo contesto, potrebbe usare il corpo umano come una chiave per comprendere le proporzioni universali o la relazione tra microcosmo e macrocosmo.

  • Effetti sulla Coscienza dell'Osservatore: Se un'opera è oggettiva, il suo scopo è quello di influenzare lo stato di coscienza dell'osservatore. Forse guardare un dipinto di Leonardo con la giusta preparazione o concentrazione potrebbe innescare intuizioni, risvegliare nuove percezioni o addirittura alterare sottilmente lo stato interiore.

  • Tecniche Pittoriche Innovativo come Mezzi di Comunicazione: Anche la sua maestria nel sfumato o nel chiaroscuro potrebbe non essere stata solo una tecnica estetica. Potrebbe aver avuto lo scopo di creare un'atmosfera o una risonanza che preparasse la mente dell'osservatore a ricevere il messaggio sottostante.

Decifrare questi messaggi non sarebbe un compito facile. Non si tratterebbe di un semplice "trova il simbolo nascosto", ma piuttosto di un processo che richiede sensibilità, conoscenza e forse un certo grado di sviluppo interiore nell'osservatore stesso. Potrebbe richiedere una comprensione profonda dei contesti storici, scientifici e spirituali in cui Leonardo operava, ma soprattutto, una capacità di percepire al di là della superficie estetica. L'idea che Leonardo fosse un artista oggettivo apre una prospettiva affascinante sulle sue opere, trasformandole da semplici capolavori d'arte a potenziali testi cifrati di saggezza e conoscenza.


Forme d'Arte per Ogni Tipo di Uomo


1. L'Arte per l'Uomo n. 1 (Istintivo-Motorio)

Per l'uomo n. 1, l'arte è profondamente legata al movimento, al ritmo, alla fisicità e all'impatto sensoriale diretto. Non è primariamente intellettuale o emotiva, ma è qualcosa che si "sente" nel corpo, che risponde a impulsi primari. Questa forma d'arte spesso non richiede una complessa interpretazione mentale, ma provoca una reazione immediata e viscerale.

  • Caratteristiche: Ritmica, cinetica, tattile, basata sulla ripetizione, l'armonia fisica, la forza e l'energia. Può essere funzionale o ritualistica.

  • Esempi concreti:

    • Danza Tribale e Tradizionale: Molte danze africane, indigene americane o balinesi, dove i movimenti sono ripetitivi, potenti e spesso legati a riti, caccia, guerra o celebrazioni naturali. L'attenzione è sul ritmo del tamburo, sulla coordinazione fisica e sull'energia di gruppo, piuttosto che su una narrazione complessa o un'espressione emotiva sfumata.

    • Architettura e Scultura Monumentale Primitiva: Le grandi pietre erette di Stonehenge, i menhir, o le prime sculture rupestri. La loro imponenza, la loro massività e la loro presenza fisica esercitano un impatto primordiale, legato alla forza e alla stabilità della terra.

    • Musica Percussiva e Rituale: La musica basata su tamburi, battiti, canti corali ripetitivi, spesso usata in contesti rituali o per indurre stati di trance. L'enfasi è sul ritmo ipnotico che "muove" il corpo.

    • Arti Marziali Coreografate / Danze di Combattimento: Forme come la Capoeira brasiliana, che uniscono elementi di lotta, acrobazia e danza. L'espressione è nella precisione, nella forza e nella fluidità del movimento fisico.

    • Design di Oggetti Funzionali Tradizionali: Utensili, ceramiche o tessuti prodotti con un'attenzione alla forma che segue la funzione e che si adatta ergonomicamente al corpo e ai suoi movimenti. La bellezza è intrinseca all'efficienza fisica.


2. L'Arte per l'Uomo n. 2 (Emozionale)

Per l'uomo n. 2, l'arte è principalmente un catalizzatore di emozioni e sentimenti. È ciò che tocca il cuore, che suscita piacere, tristezza, gioia, rabbia o meraviglia emotiva. L'opera d'arte viene apprezzata per la sua capacità di risuonare con il proprio stato emotivo o di evocarne di nuovi.

  • Caratteristiche: Espressiva, drammatica, lirica, sentimentale, romantica, passionale, simbolica (se il simbolo evoca un'emozione). L'interpretazione è spesso soggettiva e basata sulla risonanza emotiva.

  • Esempi concreti:

    • Musica Romantica e Opera Lirica: Le sinfonie di Tchaikovsky (es. il Concerto per Pianoforte n. 1, la Sinfonia "Patetica"), le arie di Puccini o Verdi (es. "Nessun Dorma"). Queste opere sono progettate per evocare forti emozioni di amore, tragedia, speranza o disperazione.

    • Pittura Romantica e Espressionista: Opere di Caspar David Friedrich (es. "Viandante sul mare di nebbia"), Vincent van Gogh (es. "Notte Stellata") o Edvard Munch (es. "L'Urlo"). Questi artisti mirano a esprimere o suscitare stati d'animo intensi, angoscia, meraviglia o solitudine.

    • Poesia Lirica e Romanzi Sentimentalistici: Le poesie di Giacomo Leopardi, Lord Byron o i romanzi di Jane Austen. L'attenzione è posta sulla bellezza del linguaggio, sulle descrizioni che evocano atmosfere e sui conflitti emotivi dei personaggi.

    • Melodrammi e Film Drammatici: Film che puntano a far piangere, ridere o provare suspense intensa attraverso trame coinvolgenti e recitazione emotiva (es. "Titanic", "La vita è bella").

    • Architettura Barocca: Lo sfarzo, la teatralità, le forme curve e il dinamismo dell'architettura barocca (es. Piazza San Pietro a Roma, la Reggia di Versailles) mirano a suscitare un senso di meraviglia, grandiosità e devozione emotiva.


3. L'Arte per l'Uomo n. 3 (Intellettuale)

Per l'uomo n. 3, l'arte è un oggetto di studio, analisi e comprensione concettuale. Viene apprezzata per la sua complessità strutturale, le sue idee sottostanti, la sua logica, la sua innovazione intellettuale o il suo messaggio filosofico. L'emozione o la reazione fisica sono secondarie rispetto all'attivazione mentale.

  • Caratteristiche: Concettuale, analitica, astratta, complessa, logica, simbolica (se il simbolo richiede decifrazione intellettuale), basata su idee, teorie e sistemi. Richiede decodifica e interpretazione.

  • Esempi concreti:

    • Arte Concettuale e Minimalista: Opere come le installazioni di Sol LeWitt (es. "Wall Drawings" con istruzioni precise per l'esecuzione) o le sculture di Donald Judd. L'interesse non è tanto nell'oggetto fisico in sé, quanto nell'idea, nel processo o nel sistema che lo sottende.

    • Musica Classica Complessa e Atonale/Seriale: Composizioni di Johann Sebastian Bach (es. "L'Arte della Fuga", con le sue complesse strutture contrappuntistiche), Arnold Schönberg o Anton Webern. La comprensione richiede un'analisi delle strutture armoniche, contrappuntistiche o seriali.

    • Letteratura Filosofica e Sperimentale: Opere di James Joyce (es. "Ulisse", con i suoi complessi flussi di coscienza e riferimenti mitologici), Franz Kafka (con le sue allegorie dell'assurdità esistenziale) o Umberto Eco (con i suoi romanzi ricchi di riferimenti storici e semiotici). La lettura è un atto di decifrazione e interpretazione.

    • Architettura Razionalista e Funzionalista: Edifici di Le Corbusier o Mies van der Rohe, dove la forma segue la funzione e l'estetica è data dalla purezza delle linee, dalla logica strutturale e dall'efficienza spaziale. L'apprezzamento è per la chiarezza del design e l'innovazione ingegneristica.

    • Enigmi e Giochi Logici nell'Arte: Opere d'arte che nascondono codici, messaggi o problemi da risolvere, spesso presenti in alcune forme d'arte rinascimentale o in opere contemporanee basate sulla decifrazione.


Il Legame con l'Arte Oggettiva di Gurdjieff

È importante ricordare che per Gurdjieff, l'arte oggettiva non nasce dalla predominanza di uno di questi centri individuali, ma da un livello di coscienza superiore che integra e trascende tutti e tre. Un artista oggettivo non si baserebbe su una reazione istintiva, un'emozione effimera o una teoria mentale, ma su una comprensione unificata e profonda delle leggi cosmiche, che verrebbe poi tradotta in un'opera capace di risuonare simultaneamente e in modo predeterminato su tutti i centri dell'osservatore, mirando al suo risveglio.


La Dissacrazione dell'Arte: 

Dal Sublime al Sottofondo per il Cenone

C'era un tempo in cui l'arte era un ponte verso l'infinito, uno specchio dell'anima umana e un veicolo per la conoscenza profonda. Un tempo in cui un artista, come un Leonardo, poteva infondere nelle sue opere principi universali e messaggi destinati a risvegliare. Oggi, purtroppo, siamo ben lontani da quella visione. L'arte, nella sua accezione più diffusa, è diventata un'ombra di sé stessa, un mero accessorio per il consumo, un jingle per il banale, una triste dissacrazione di ciò che dovrebbe essere sacro.


Il Business dell'Illusione: L'Arte come Merce

La critica più feroce a cui l'arte contemporanea deve sottostare è la sua completa merificazione. Non è più un’espressione autentica o una ricerca di verità, ma un prodotto da vendere, un investimento, un marchio. Le gallerie sono diventate boutique di lusso, le case d'asta teatri di speculazione dove il valore di un'opera è dettato più dalle tendenze di mercato e dal nome dell'artista che dalla sua intrinseca profondità o maestria. L'originalità è spesso sacrificata sull'altare della "vendibilità", con artisti che si conformano a stili e temi che garantiscono un rapido ritorno economico. Non si crea per ispirare, ma per incassare.


L'Apparenza Senza Contenuto: Il Vuoto Dietro la Facciata

Ciò che colpisce nell'arte odierna è la sua stridente mancanza di contenuto significativo. Molte opere, celebrate come innovative o provocatorie, sono in realtà involucri vuoti, giochi di forma senza sostanza. L'eccesso di concettualismo, spesso indecifrabile per il pubblico comune, maschera una profonda aridità spirituale e intellettuale. Non c'è messaggio, non c'è ricerca, non c'è elevazione. C'è solo l'ostentazione dell'artista e la pretesa di profondità che dovrebbe essere accettata per fede, non per comprensione. L'arte è diventata un esercizio di stile fine a sé stesso, un'ennesima espressione dell'ego che Gurdjieff tanto disprezzava nell'arte soggettiva.


L'Arte Come Sottofondo: La Banalizzazione del Sacro

Il culmine di questa dissacrazione si manifesta quando l'arte viene ridotta a un mero sottofondo. Pensiamo alle gallerie d'arte trasformate in location per "baccanali" aziendali, dove quadri e sculture sono solo scenografie per brindisi e chiacchiere vuote. La musica, un tempo capace di elevare l'anima, è ora solo un tappeto sonoro per il cenone coi fiocchi o, peggio, per accompagnare atti intimi ridotti a puro automatismo. Le opere d'arte nei negozi di lusso non servono più a stimolare la riflessione, ma a creare un'atmosfera che favorisca lo shopping, rendendo il prodotto più desiderabile e la spesa più compulsiva. In questi contesti, l'arte perde ogni dignità. Non è più contemplata, ma consumata. Non è più rispettata, ma utilizzata. La sua funzione non è più quella di risvegliare, ma di addormentare ulteriormente la coscienza, distraendo con luccichii e suoni ciò che dovrebbe invece costringere a guardare in profondità.


La Caduta di un Ideale: 

Dall'Arte Sacra ai Baccanali Narcisistici

L'arte, un tempo veicolo di trascendenza e comunione con il divino, si trova oggi spesso ridotta a mero sottofondo per il consumo o a strumento per l'esaltazione dell'ego. Questa dissoluzione del sacro nell'arte non è avvenuta all'improvviso, ma è il risultato di un lungo processo storico, psicologico e culturale, le cui radici affondano in cambiamenti profondi nella società occidentale.


Dall'Arte Sacra al Servizio del Potere (e dell'Uomo)

Per millenni, l'arte è stata intrinsecamente legata al sacro, al mito e alla spiritualità. Dalle pitture rupestri che celebravano il legame con la natura e gli spiriti, alle imponenti cattedrali gotiche che innalzavano l'anima verso Dio, la funzione primaria dell'arte era quella di connettere l'umano al divino, di narrare storie mitologiche o religiose, di ispirare devozione e meraviglia. Un punto di svolta cruciale in questo processo può essere individuato nel Rinascimento italiano. Sebbene il Rinascimento abbia prodotto capolavori di inestimabile valore artistico e abbia mantenuto forti legami con temi religiosi, esso segna l'inizio di un cambiamento antropocentrico. L'uomo, la sua ragione e le sue capacità individuali iniziano a porsi al centro dell'universo, affiancando e talvolta eclissando la centralità di Dio. Artisti come Leonardo da Vinci e Michelangelo non erano più solo anonimi artigiani al servizio della fede, ma geni riconosciuti, la cui individualità e bravura cominciavano a essere celebrate. L'arte, pur continuando a servire la Chiesa, inizia a essere commissionata anche da potenti mecenati laici per celebrare la loro ricchezza, il loro status e, implicitamente, la loro grandezza umana. Questa è la prima crepa nel muro della pura sacralità. L'arte inizia a servire anche il potere terreno e l'esaltazione dell'individuo, pur mantenendo un'aura di nobiltà e ricerca della bellezza ideale.


La Secolarizzazione e l'Avvento del Mercato

I secoli successivi vedono un progressivo allontanamento dell'arte dalla sfera religiosa, parallelamente alla secolarizzazione della società. L'Illuminismo, con la sua enfasi sulla ragione e sulla critica alle istituzioni religiose, ha ulteriormente accelerato questo processo. L'epoca cruciale per l'inizio della "degenerazione" in senso moderno, ovvero verso la mercificazione e l'utilizzo per fini sempre più superficiali, è la Rivoluzione Industriale e il XIX secolo. Con la nascita di una borghesia ricca e colta, il ruolo del mecenate ecclesiastico o aristocratico diminuisce, e emerge il mercato dell'arte. L'artista non lavora più primariamente su commissione per la Chiesa o per la corte, ma produce opere per un pubblico borghese che acquista per status, per gusto personale o per investimento.

  • Dinamica Storica: La creazione delle gallerie d'arte private, delle esposizioni e delle critiche d'arte professionali trasforma l'opera d'arte da oggetto di contemplazione spirituale a bene di consumo. L'artista, per sopravvivere, deve ora confrontarsi con le dinamiche di domanda e offerta, e con i gusti (spesso volubili) del pubblico.

  • Fattori Culturali: L'ascesa del Romanticismo, pur esaltando l'individualità dell'artista e l'espressione emotiva (l'uomo n. 2), ha involontariamente aperto la porta a un narcisismo latente. L'opera diventa una proiezione del mondo interiore tormentato o geniale dell'artista, spostando l'attenzione dall'oggetto sacro all'ego creatore.


La Frammentazione del XX Secolo e il Trionfo del Narcisismo

Il XX secolo segna la definitiva rottura con ogni pretesa di oggettività o sacralità. Le due Guerre Mondiali, la crisi delle ideologie e l'avvento della società dei consumi hanno demolito le grandi narrazioni e lasciato spazio a un nichilismo latente e a una frammentazione dell'identità.

  • Processo Psicologico: La perdita di un centro spirituale o trascendente nella società porta a una ricerca di significato nel materialismo e nell'affermazione del sé individuale. L'arte diventa un campo fertile per questa ricerca narcisistica. L'artista, non più al servizio di una verità superiore, diventa egli stesso la "verità", e la sua opera è una glorificazione del suo ego, delle sue esperienze soggettive (spesso estreme o banali) e delle sue "idee" (spesso vuote).

  • Dinamica Culturale: L'avvento della pubblicità e della cultura di massa ha insegnato al pubblico a consumare immagini e simboli in modo rapido e superficiale. L'arte si adatta a questa velocità, diventando spesso effimera, sensazionalistica e orientata all'impatto immediato, anziché alla contemplazione profonda.

  • Fattori Economici: Il sistema dell'arte contemporanea è diventato un gigantesco business miliardario, dove il valore è spesso arbitrario e dettato da una ristretta élite di curatori, critici e collezionisti. Questo favorisce opere che generano scandalo, dibattito mediatico o che si adattano a specifiche nicchie di mercato, spesso a discapito della qualità intrinseca o del contenuto significativo.

  • L'Era Digitale e i Social Media: Il culmine di questa deriva narcisistica si raggiunge nell'era contemporanea con i social media. L'arte non è più solo per le gallerie, ma per Instagram e TikTok. La sua funzione primaria diventa quella di generare "like", "condivisioni" e commenti, trasformando l'artista in un influencer e l'opera in un contenuto effimero. L'arte è ridotta a sfondo per selfie, a elemento decorativo per lo stile di vita, a complemento per il "cenone coi fiocchi" o per il "baccanale" personale. Il suo valore è misurato in visibilità e approvazione superficiale, non in profondità o risonanza spirituale.


L'Urgenza di un Ritorno

Dall'iniziale servizio al divino, attraverso l'esaltazione dell'uomo rinascimentale, fino alla sua completa mercificazione e al suo utilizzo come mera decorazione per la vanità e il consumo, l'arte ha perso gran parte della sua anima. La degenerazione è stata favorita e accelerata a partire dal XIX secolo, con l'istituzionalizzarsi del mercato dell'arte, e ha trovato il suo culmine nell'era digitale, dove il narcisismo individuale e il consumo compulsivo sono diventati le forze trainanti. Per recuperare la dignità dell'arte, è necessario un cambio di paradigma. Dobbiamo smettere di valutarla in base al prezzo o alla visibilità, e iniziare a cercare in essa ciò che Gurdjieff chiamava "arte oggettiva": un veicolo di conoscenza, di risveglio e di connessione con verità universali, piuttosto che un mero specchio deformante dei nostri baccanali narcisistici. Solo così l'arte potrà tornare a essere un faro, e non solo una lampadina per illuminare l'ennesimo selfie. Abbiamo esplorato come le diverse categorie di uomini secondo Gurdjieff – l'uomo n. 1 (istintivo-motorio), l'uomo n. 2 (emozionale) e l'uomo n. 3 (intellettuale) – tendano a esprimere e percepire un'arte intrinsecamente soggettiva, vincolata alle loro funzioni dominanti. Questa arte, per quanto talentuosa o popolare, rimane un riflesso delle nostre limitazioni e della nostra frammentazione interiore. Ma dove si colloca l'arte oggettiva nel sistema di Gurdjieff? Non è un'evoluzione lineare dell'arte creata dagli uomini 1, 2 o 3. L'arte oggettiva non nasce dalla prevalenza di un singolo centro, né dalla semplice combinazione di essi. Essa emerge solo con l'Uomo n. 4. Per Gurdjieff, l'Uomo n. 4 non è una categoria di nascita, ma uno stato di sviluppo acquisito. È colui che, attraverso un lavoro consapevole su di sé, ha iniziato a equilibrare e armonizzare i suoi tre centri inferiori (istintivo-motorio, emozionale e intellettuale). Non è più dominato da uno solo di essi, ma ha acquisito un certo controllo su tutte le sue funzioni, permettendo loro di operare in modo più bilanciato e integrato. Questo equilibrio è cruciale. Se l'Uomo n. 1 agisce per istinto, l'Uomo n. 2 reagisce emotivamente e l'Uomo n. 3 pensa logicamente, l'Uomo n. 4 inizia a percepire e agire con una consapevolezza più unificata. È capace di un'osservazione di sé più profonda e di una comprensione che va oltre le reazioni meccaniche o le speculazioni astratte. È proprio da questo livello di sviluppo che l'arte oggettiva diventa una possibilità.




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