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Come faceva Gurdjieff a sapere, anticipando la Scienza, che le Comete rilasciano Acido Cianidrico?


Nel vasto e enigmatico universo delle opere di George Ivanovich Gurdjieff, pochi passaggi sollevano interrogativi così intriganti come quelli scientifici. Tra le sue affermazioni, una in particolare risuona con una risonanza quasi profetica alla luce delle scoperte astronomiche successive: la menzione dell'acido cianidrico, da lui chiamato "zilnotrago", come emissione delle comete nel suo capolavoro allegorico, I Racconti di Belzebù a Suo Nipote. Una dichiarazione che, se contestualizzata con l'epoca in cui fu scritta, rivela una straordinaria, quasi inspiegabile, preveggenza scientifica.


La Rivelazione di Gurdjieff: "Quella cometa 'pazzerellona' spande al suo passaggio una grande quantità di zilnotrago (acido cianidrico)..."

La citazione, apparentemente un dettaglio secondario in una narrazione cosmologica complessa, è sorprendente: "Ma, come Sua Alta Reverenza ben sa, quella cometa "pazzerellona" spande al suo passaggio una grande quantità di zilnotrago (acido cianidrico), e quando questo gas penetra nel corpo planetario degli esseri, finché non si è completamente volatilizzato disturba moltissime funzioni." Gurdjieff non solo nomina l'acido cianidrico (HCN), ma lo collega esplicitamente alle comete e ai suoi effetti sugli "esseri". La stesura de I Racconti di Belzebù avvenne tra gli anni '20 e '30 del XX secolo. In quel periodo, la scienza cometaria era agli albori, e la conoscenza dettagliata della composizione molecolare delle comete era estremamente limitata.


L'Evoluzione Scientifica della Scoperta: Dalla Teoria alla Spettroscopia

Per apprezzare la presunta anticipazione di Gurdjieff, è fondamentale tracciare il percorso della scoperta scientifica dell'HCN nelle comete:

  1. Le Prime Teorie e l'Ipotesi del "Dirty Snowball" (XIX secolo - Metà XX secolo): Le prime osservazioni spettroscopiche delle comete nel XIX secolo rivelarono la presenza di alcune molecole semplici e radicali, in particolare il cianogeno (CN). La sua presenza, nota fin dalla fine del 1800, portò gli scienziati a ipotizzare che provenisse dalla decomposizione di molecole più complesse contenenti cianuro, rilasciate dal nucleo cometario. Tuttavia, l'identificazione diretta dell'HCN era al di là delle capacità strumentali dell'epoca.

    Il vero punto di svolta teorico arrivò nel 1950 con Fred L. Whipple e il suo modello del "Dirty Snowball" (palla di neve sporca). Whipple propose che i nuclei cometari fossero agglomerati di ghiacci volatili (acqua, metano, ammoniaca, anidride carbonica) e polvere. Questo modello, pur non specificando l'HCN, forniva una solida base per l'esistenza di un'ampia gamma di molecole congelate, inclusi composti a base di carbonio e azoto, che sarebbero state rilasciate durante l'avvicinamento al Sole. L'HCN si adattava perfettamente a questa descrizione, essendo un composto volatile contenente sia carbonio che azoto.

  2. L'Era della Spettroscopia Radio e Submillimetrica (Anni '70 - '80): La conferma sperimentale diretta di molecole più complesse come l'HCN richiese un salto tecnologico significativo. Fu con lo sviluppo e il perfezionamento dei telescopi radio e submillimetrici negli anni '70 e '80 che gli astronomi acquisirono la sensibilità necessaria. Queste lunghezze d'onda permettono di rilevare le "impronte digitali" specifiche delle molecole nel gas freddo e rarefatto dello spazio. La rilevazione dell'HCN è particolarmente impegnativa data la sua natura e le sue concentrazioni relativamente basse.

  3. Le Grandi Comete e la Conferma Diffusa (Anni '90 in poi): Una delle comete più studiate e che ha fornito prove schiaccianti della presenza di HCN e di altre molecole complesse è stata la Cometa Hale-Bopp (C/1995 O1). Osservata in dettaglio negli anni '90, la sua eccezionale luminosità e attività permisero agli astronomi di condurre studi spettroscopici senza precedenti. Le osservazioni di Hale-Bopp con telescopi terrestri e spaziali hanno definitivamente confermato l'abbondanza di HCN, insieme ad altre molecole organiche come il metanolo e il formamide, rivoluzionando la nostra comprensione della composizione cometaria.

    Più recentemente, la conferma della presenza di HCN in comete interstellari come la 2I/Borisov (nel 2019, tramite ALMA) ha ulteriormente rafforzato l'idea che l'acido cianidrico sia un componente comune e significativo di questi corpi celesti, fornendo indizi cruciali sulla chimica interstellare e la formazione dei sistemi planetari.


L'Anticipazione Misteriosa di Gurdjieff: Conoscenza o Intuizione?

A questo punto sorge la domanda ineludibile: come poteva Gurdjieff, in un'epoca in cui la scienza faticava ancora a identificare spettroscopicamente molecole complesse come l'HCN nelle comete, affermare con tale sicurezza la presenza dello "zilnotrago"? Le vie della conoscenza di Gurdjieff erano notoriamente non convenzionali. Non era uno scienziato nel senso moderno del termine, né si basava su osservazioni telescopiche o analisi di laboratorio. La sua conoscenza, secondo i suoi insegnamenti, proveniva da fonti antiche, esoteriche, da esperienze dirette di viaggi in terre remote e da una comprensione "oggettiva" della realtà. Gurdjieff sosteneva di aver attinto a tradizioni esoteriche e scuole di saggezza antiche, che potrebbero aver conservato conoscenze cosmologiche perdute e ignote alla scienza occidentale. Potrebbe essere che queste tradizioni avessero osservazioni o intuizioni sulla composizione dei corpi celesti che, pur non essendo "scientifiche" nel nostro senso, contenevano verità velate. Indipendentemente dalla spiegazione, la menzione dello "zilnotrago" è un dato di fatto che sfida le comuni aspettative su come la conoscenza scientifica progredisce. Suggerisce che Gurdjieff, attraverso vie misteriose, avesse una comprensione di certi fenomeni naturali che superava di gran lunga le capacità investigative della scienza del suo tempo. La capacità di Gurdjieff di includere un dettaglio così scientificamente specifico e anticipatorio nella sua opera è una delle molte sfaccettature che rendono il suo sapere così incredibile. Questo e altri passaggi sollevano questioni profonde sulla natura della conoscenza e sulle sue fonti. La presunta anticipazione di Gurdjieff non è solo una curiosità storica, ma un potente promemoria che la ricerca della conoscenza può assumere molteplici forme e che i confini tra scienza, filosofia ed esoterismo sono spesso più fluidi di quanto si possa immaginare. In un mondo che continua a svelare i suoi segreti, l'eredità di Gurdjieff ci invita a mantenere una mente aperta alle possibilità più straordinarie.



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