Il mito di Atlantide, descritto da Platone come un'isola avanzata e poi sommersa, ha affascinato l'Occidente per millenni. Sebbene la sua esistenza rimanga nel regno della leggenda, l'idea di una civiltà perduta e spazzata via da una catastrofe risuona profondamente nelle narrazioni di molte culture in tutto il mondo. Sorprendentemente, le civiltà mesoamericane, in particolare gli Aztechi, offrono un'eco di queste narrazioni che non solo condividono temi di distruzione e rigenerazione, ma presentano anche una sorprendente convergenza linguistica attorno a una radice fonetica specifica: "Atl". Questo articolo esplorerà le profonde risonanze tra il mito di Atlantide e le tradizioni mesoamericane, svelando le corrispondenze linguistiche, i miti di creazione e distruzione, e le suggestive teorie su possibili connessioni, pur mantenendo un approccio critico e basato sulle evidenze.
Le Corrispondenze Linguistiche: Il Potere di "Atl"
Il legame più evidente e affascinante tra le culture mesoamericane e l'idea di Atlantide risiede nella lingua Nahuatl, parlata dagli Aztechi e da numerosi altri popoli nel Messico centrale. Nel Nahuatl, la radice "atl" è onnipresente e ha un significato fondamentale: "acqua" o "liquido". Questa singola radice si manifesta in una miriade di parole e concetti vitali per la cosmologia e la vita quotidiana mesoamericana:
Atl come "Acqua": È la parola base per acqua. L'acqua era vita, purificazione, distruzione e forza primordiale. Senza "atl", la vita nel Messico arido sarebbe stata impossibile. Le complesse reti idriche e la gestione dell'acqua erano cruciali per la sopravvivenza di queste civiltà.
A-tla-l (Terra irrigata): Questa parola descriveva i terreni fertili e irrigati, essenziali per l'agricoltura mesoamericana basata sul mais. Sottolinea l'importanza vitale dell'acqua per la produzione alimentare.
Atlan (Accanto all'acqua / Luogo d'acqua): Questa è una costruzione comune in Nahuatl per indicare un luogo vicino o circondato dall'acqua. È qui che troviamo l'assonanza più diretta con "Atlantide". Sebbene Platone non abbia mai visitato il Messico e il suo termine "Atlantis" derivi probabilmente dalla radice greca che significa "di Atlante" (il titano che sorregge il cielo), la pura coincidenza fonetica con una lingua così distante è straordinaria e stimolante per l'immaginazione.
Aztlán (Luogo degli Aironi / Luogo di Bianchezza): Questa è la leggendaria patria ancestrale da cui, secondo la loro tradizione, il popolo Mexica (Aztechi) iniziò la sua lunga migrazione verso la Valle del Messico. Aztlán è spesso raffigurata nei codici e nelle leggende come un'isola su un lago, un luogo circondato dall'acqua, da cui il popolo dovette partire a causa di un'inondazione o per un comando divino. Il nome stesso, pur significando "luogo degli aironi", richiama foneticamente "atl" e la sua natura acquatica. La sua descrizione come un'isola paradisiaca ma perduta riecheggia fortemente l'Atlantide platonica.
Tláloc (Il Dio della Pioggia): Uno degli dei più importanti e temuti del pantheon mesoamericano, Tláloc era il signore della pioggia, del fulmine e del tuono. Il suo nome stesso è intrinsecamente legato all'acqua e alle sue manifestazioni. Le sue rappresentazioni artistiche spesso mostrano attributi legati all'acqua, come occhi a forma di cerchio.
Chalchiuhtlicue (La Dea con la Gonna di Giada): Spesso associata o consorte di Tláloc, Chalchiuhtlicue era la dea delle acque superficiali: laghi, fiumi, mari, inondazioni e battesimi. La sua importanza nel pantheon azteco sottolinea ancora una volta il ruolo centrale dell'acqua nella loro cosmologia. Come vedremo, è la dea associata alla distruzione del Quarto Sole tramite un diluvio.
Atl-Tlachinolli (Acqua Bruciata): Questo è un concetto metaforico e poetico Nahuatl che significa "guerra" o "conquista". Rappresenta il fumo e le fiamme che si mescolano al sangue e alle lacrime (metafore per l'acqua) durante un conflitto. È un potente simbolo della distruzione e del sacrificio.
La ricorrenza e l'importanza di "atl" in queste espressioni non sono mere coincidenze. Esse rivelano una profonda connessione culturale con l'elemento acquatico, che era sia fonte di vita che di terribile distruzione.
Miti di Distruzione e Rigenerazione: L'Eco del Diluvio Universale
Al di là delle somiglianze linguistiche, le culture mesoamericane possedevano complessi miti cosmogonici che risuonano sorprendentemente con il racconto di Atlantide, in particolare per quanto riguarda la distruzione di civiltà precedenti attraverso catastrofi naturali. Il più notevole è il Mito dei Cinque Soli degli Aztechi. Questa leggenda narra che il mondo è stato creato e distrutto quattro volte prima dell'era attuale (il Quinto Sole). Ogni era, o "Sole", è terminata con una catastrofe di proporzioni epocali, spazzando via l'umanità precedente e preparando il terreno per una nuova creazione.
Ecco i dettagli dei "Soli" distrutti, con un focus sulle connessioni con il mito di Atlantide:
Nahui Ocelotl (4 Giaguaro) – Il Primo Sole:
Distruzione: Questa era fu abitata da giganti e finì quando questi ultimi furono divorati da giaguari inviati dal dio Tezcatlipoca.
Connessione Atlantidea: La presenza di "giganti" o di una "razza" precedente di esseri, spesso associata a un'età dell'oro, è un tema ricorrente nei miti di civiltà perdute. Alcune interpretazioni esoteriche di Atlantide suggeriscono l'esistenza di esseri di statura o poteri sovrumani in epoche antiche.
Nahui Ehecatl (4 Vento) – Il Secondo Sole:
Distruzione: Questo mondo fu spazzato via da un gigantesco uragano o venti impetuosi, e gli esseri umani che sopravvissero furono trasformati in scimmie.
Connessione Atlantidea: Sebbene non sia un'inondazione, una catastrofe naturale così massiccia, che altera il paesaggio e la forma stessa della vita, è coerente con la portata distruttiva attribuita ad Atlantide. L'elemento aria che travolge tutto richiama l'idea di una forza incontenibile che annienta un'era.
Nahui Quiahuitl (4 Pioggia) – Il Terzo Sole:
Distruzione: Questa era terminò con una pioggia di fuoco e cenere, che alcuni interpretano come un'eruzione vulcanica. Gli esseri umani sopravvissuti furono trasformati in uccelli o farfalle.
Connessione Atlantidea: L'eruzione vulcanica è un meccanismo di distruzione catastrofica che è stato collegato anche ad Atlantide, in particolare da coloro che ipotizzano un collegamento con l'eruzione di Thera (Santorini) che devastò la civiltà minoica. L'idea di un'isola avanzata distrutta da un evento vulcanico è un parallelo diretto.
Nahui Atl (4 Acqua) – Il Quarto Sole:
Distruzione: Questo è il Sole più significativo per le connessioni con Atlantide. Fu governato da Chalchiuhtlicue, la dea dell'acqua. L'era finì con una gigantesca e inarrestabile inondazione (un diluvio universale) che durò per un'intera "età" (spesso calcolata in 52 anni o più). Il cielo cadde sulla terra e gli esseri umani furono trasformati in pesci. Solo una coppia, o in alcune versioni un piccolo gruppo, riuscì a sopravvivere in una barca o su un tronco, per ripopolare la terra.
Connessione Atlantidea: Questo mito è quasi una replica tematica del racconto platonico di Atlantide:
Distruzione per acqua: La causa della fine è un'inondazione catastrofica, proprio come Atlantide.
Trasformazione/Annullamento dell'umanità: Gli uomini diventano pesci, indicando una completa alterazione della forma di vita, un ritorno a uno stato primordiale, simile all'annientamento totale descritto da Platone.
Sopravvissuti: L'idea di pochi sopravvissuti che rimettono in moto l'umanità è un tema universale nei miti del diluvio, da Noè a Utnapishtim, e implica la possibilità di un nuovo inizio dopo una distruzione totale.
Il nome "Nahui Atl": L'uso esplicito della radice "Atl" nel nome di questo periodo di distruzione via acqua è una risonanza linguistica che difficilmente può essere ignorata dagli studiosi di parallelismi mitologici. È il "Sole dell'Acqua", dove l'acqua, l'elemento primordiale, è sia creatrice che distruttrice.
Aztlán: L'Atlantide Mesoamericana?
Il mito di Aztlán, la patria insulare e originaria dei Mexica, merita un'analisi più approfondita nel contesto dei richiami atlantidei.
L'Isola Nascosta: Le descrizioni di Aztlán nei codici e nelle narrazioni orali la raffigurano come un'isola circondata dall'acqua, un luogo fertile e ideale, da cui gli Aztechi furono costretti a partire. Questa immagine di un'isola paradisiaca che è ormai inaccessibile o perduta è sorprendentemente simile all'immagine che abbiamo di Atlantide.
La Migrazione Forzata: La ragione della partenza da Aztlán varia nei racconti, ma spesso include un disastro naturale o un comando divino che impone la migrazione. Ciò evoca l'idea che un grande evento abbia portato alla fine dell'insediamento originario, costringendo i suoi abitanti a cercare una nuova terra.
La Ricerca della Nuova Patria: La migrazione da Aztlán fu un viaggio lungo e arduo, simboleggiando la ricerca di una nuova casa e la costruzione di una nuova civiltà dopo la perdita dell'originale. Questo parallelo potrebbe essere interpretato come un ricordo ancestrale di una civiltà che, avendo perso la sua "Atlantide", fu costretta a ricostruire altrove.
Mentre Aztlán non è descritta come un impero globalmente potente come Atlantide di Platone, la sua essenza come patria insulare, idealizzata e poi perduta, con un nome che richiama l'acqua ("atl"), la rende un affascinante "contrappunto" mesoamericano al mito atlantideo. Alcuni suggeriscono che queste storie siano lontane memorie di eventi catastrofici reali che hanno colpito le regioni popolate, come mega-tsunami o grandi eruzioni vulcaniche.
Conclusione
Le culture mesoamericane, con la loro profonda reverenza per l'acqua, i loro cicli cosmici di creazione e distruzione, e l'enigmatica leggenda di Aztlán, offrono un ricco terreno per esplorare l'eco del mito di Atlantide. Le corrispondenze linguistiche con "atl" nel Nahuatl, che significa "acqua" e si manifesta in nomi di luoghi, divinità e persino epoche di distruzione, sono particolarmente suggestive. Le tradizioni mesoamericane, con la loro vibrante mitologia dei Soli distrutti e la nostalgia per l'isola di Aztlán, ci invitano a riflettere sulla fragilità della civiltà e sull'eterno ciclo di distruzione e rinascita, un messaggio che risuona altrettanto potentemente oggi come faceva millenni fa.
William Scott-Elliot - La storia di Atlantide e della Lemuria perduta
Ignatius Donnelly - Atlantide: Il Mondo Antidiluviano
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