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9 luglio 1955 - Il Manifesto di Russell-Einstein: Un Appello contro la Guerra Nucleare


Il Manifesto di Russell-Einstein è una dichiarazione storica pubblicata il 9 luglio 1955 a Londra, promossa dal filosofo Bertrand Russell e dallo scienziato Albert Einstein. Questo documento rappresentava un appello urgente alla comunità scientifica e al pubblico mondiale per riflettere sui pericoli catastrofici delle armi nucleari e sulla necessità di prevenire una guerra atomica.


Contesto e Obiettivo

Il Manifesto nacque in un periodo di crescente tensione della Guerra Fredda, con la corsa agli armamenti nucleari che vedeva Stati Uniti e Unione Sovietica sviluppare armi sempre più potenti, inclusa la bomba all'idrogeno. Russell ed Einstein, insieme ad altri nove eminenti scienziati (tra cui Max Born, Linus Pauling e Frédéric Joliot-Curie), erano profondamente preoccupati che una guerra nucleare avrebbe potuto portare all'estinzione dell'umanità. L'obiettivo principale del Manifesto era:

  • Sensibilizzare l'opinione pubblica e i governi sui rischi reali e senza precedenti delle armi nucleari.

  • Invitare gli scienziati di tutto il mondo a riunirsi per discutere questi pericoli e cercare soluzioni pacifiche ai conflitti internazionali.

  • Sottolineare che, in un'era nucleare, l'idea di una "vittoria militare" era obsoleta, poiché qualsiasi conflitto armato con l'uso di tali armi avrebbe comportato una distruzione reciproca e universale.


Il Messaggio Centrale

Il messaggio più celebre e potente del Manifesto è l'appello a "ricordare la vostra umanità e dimenticare il resto":

"Facciamo un appello come esseri umani ad altri esseri umani: ricordate la vostra umanità 
e dimenticatevi del resto. Se riuscirete a farlo si aprirà la strada verso un nuovo Paradiso; 
se non ci riuscirete, si spalancherà dinanzi a voi il rischio di un'estinzione universale".

Questo passaggio esorta l'umanità a mettere da parte le divisioni politiche, ideologiche e nazionali per affrontare la minaccia comune alla sopravvivenza della specie.

L'Eredità del Manifesto

Il Manifesto di Russell-Einstein ebbe un impatto significativo:

  • Contribuì a diffondere la consapevolezza sui pericoli nucleari e a stimolare il dibattito pubblico sul disarmo.

  • Portò alla nascita delle Conferenze di Pugwash sulla Scienza e gli Affari Mondiali, un'iniziativa che riunì scienziati da diverse nazioni per discutere il controllo degli armamenti e la risoluzione dei conflitti. Le Conferenze di Pugwash furono insignite del Premio Nobel per la Pace nel 1995.

Oggi, il Manifesto rimane un documento fondamentale nel movimento per la pace e il disarmo, un monito costante sulla responsabilità dell'umanità di evitare l'autodistruzione e di perseguire soluzioni pacifiche ai problemi globali. Ecco il testo integrale del Manifesto di Russell-Einstein, pubblicato il 9 luglio 1955. Questo documento, firmato da alcuni dei più grandi scienziati dell'epoca, rimane un appello potente per la pace e il disarmo nucleare.


Il Manifesto Russell-Einstein

In questa tragica situazione, noi scienziati ci troviamo di fronte a un dilemma che dobbiamo affrontare pubblicamente, senza esitazioni: Metteremo fine al genere umano o l'umanità saprà rinunciare alla guerra?


Premessa

L'umanità si trova di fronte a una scelta chiara, cruda e inevitabile: o saremo tutti spazzati via, o dovremo acquisire un certo grado di buon senso. La prospettiva per la razza umana è più cupa di qualsiasi precedente. Ogni uomo, donna e bambino sono minacciati dalla guerra nucleare. Non solo le grandi città verrebbero distrutte, ma anche le campagne circostanti e le popolazioni rurali subirebbero un grave danno dalla ricaduta radioattiva. Se le popolazioni di Londra, New York e Mosca venissero sterminate, il mondo potrebbe, nel corso di alcuni secoli, riprendersi dal colpo. Ma ora sappiamo, soprattutto dopo l'esperimento di Bikini, che le bombe nucleari possono diffondere gradualmente la distruzione su un'area molto più vasta di quanto si fosse supposto.


La Minaccia Nucleare

Con lo scoppio di un conflitto armato, entrambe le parti si metterebbero a fabbricare bombe all'idrogeno, poiché se una parte costruisse bombe e l'altra no, la parte che ha fabbricato le bombe risulterebbe inevitabilmente vittoriosa. Ma ciò non significa che per il vincitore la vita sarebbe facile: gli effetti delle radiazioni e la distruzione di massa renderebbero la vittoria una beffa. Gli scienziati che hanno preso parte alla compilazione di questo documento sono concordi su un punto: in una guerra con bombe all'idrogeno verrebbero distrutte grandi città. Ma questa non sarebbe che una delle tante catastrofi che ci troveremmo a fronteggiare, e nemmeno la peggiore. Se le popolazioni di Londra, New York e Mosca venissero sterminate, nel giro di alcuni secoli il mondo potrebbe comunque riuscire a riprendersi dal colpo. Tuttavia ora sappiamo, soprattutto dopo l'esperimento di Bikini, che le bombe atomiche possono portare gradatamente alla distruzione di zone molto più vaste di quanto si fosse creduto. È stato dichiarato, da fonti autorevoli, che oggi è possibile costruire una bomba 2500 volte più potente di quella che distrusse Hiroshima. Se una tale bomba venisse fatta esplodere vicino al suolo o in mare, le particelle radioattive verrebbero proiettate negli strati superiori dell'atmosfera e ricadrebbero gradualmente sulla superficie del globo sotto forma di pioggia o pulviscolo letale. È stato questo pulviscolo a contaminare i pescatori giapponesi e il loro pescato. Nessuno sa quanto lontano si diffonderebbero queste particelle radioattive, ma la maggior parte degli esperti concorda che una guerra con bombe all'idrogeno potrebbe portare all'estinzione del genere umano. Molti avvertimenti sono stati dati al riguardo, sia da persone comuni che da esperti in strategia militare. Ma nessuno di questi ha mai chiarito quali sarebbero gli effetti che deriverebbero da una guerra nucleare.


Un Nuovo Modo di Pensare

Gli uomini sono tutti in pericolo, e solo se tale pericolo viene compreso vi è speranza che, tutti insieme, lo si possa scongiurare. Dobbiamo imparare a pensare in modo nuovo. Dobbiamo imparare a chiederci non quali passi si possano compiere per dare la vittoria militare al gruppo che preferiamo, perché non esistono più tali passi; la domanda che dobbiamo porci è: quali passi si possono compiere per prevenire una catastrofe, che sarebbe disastrosa per tutti? Il pubblico, e anche molti uomini di stato, non hanno ancora compreso la gravità di tale situazione. Il pubblico pensa ancora che la distruzione di grandi città sia il peggiore degli esiti possibili. Non ci rendono conto che il pericolo è l'estinzione universale. È chiaro che una guerra che utilizza armi nucleari non può portare ad altro che alla distruzione universale, e pertanto, l'unica soluzione possibile è il rifiuto della guerra stessa. È di vitale importanza che il pubblico in generale, e i capi di stato in particolare, prendano coscienza di questo fatto. Questo è il problema che vi presentiamo, chiaro e terribile e ineludibile: Metteremo fine al genere umano; o l'umanità saprà rinunciare alla guerra?


La Nostra Richiesta

In considerazione del fatto che in una futura guerra mondiale verrebbero certamente impiegate armi nucleari, e che tali armi sono una minaccia alla sopravvivenza del genere umano, noi esortiamo i governi del mondo a prendere atto e a riconoscere pubblicamente che i loro obiettivi non possono essere raggiunti tramite una guerra mondiale, e li esortiamo, di conseguenza, a trovare mezzi pacifici per la risoluzione di tutte le questioni controverse fra loro. Invitiamo questo Congresso, e per suo tramite gli scienziati del mondo e la gente comune, a sottoscrivere la seguente mozione:

In vista del fatto che in una futura guerra mondiale verrebbero certamente impiegate armi nucleari, e che tali armi minacciano la continua esistenza dell'umanità, noi esortiamo i governi del mondo a rendersi conto, e a riconoscere pubblicamente, che il loro scopo non può essere raggiunto tramite una guerra mondiale, e li esortiamo, di conseguenza, a trovare mezzi pacifici per la risoluzione di tutte le questioni controverse fra loro.


Appello Finale

Ci attende, se sapremo scegliere, un continuo progresso di felicità, conoscenza e saggezza. Dovremmo invece scegliere la morte, perché non riusciamo a rinunciare alle nostre liti? Facciamo un appello come esseri umani ad altri esseri umani: ricordate la vostra umanità e dimenticatevi del resto. Se riuscirete a farlo si aprirà la strada verso un nuovo Paradiso; se non ci riuscirete, si spalancherà dinanzi a voi il rischio di un'estinzione universale.


Firmatari:

  • Max Born

  • Percy W. Bridgman

  • Albert Einstein

  • Leopold Infeld

  • Frédéric Joliot-Curie

  • Herman J. Muller

  • Linus Pauling

  • Cecil F. Powell

  • Joseph Rotblat

  • Bertrand Russell

  • Hideki Yukawa





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