È importante distinguere tra la Pasqua cristiana, il cui significato secondo Gurdjieff è stato appena spiegato, e le celebrazioni che potevano esistere in antiche civiltà.
La Pasqua Ebraica (Pesach): La Radice Storica
La Pasqua cristiana trae le sue origini dalla Pasqua ebraica (Pesach). Questa è una festa antichissima che commemora la liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù in Egitto, narrata nel libro dell'Esodo. La parola "Pesach" in ebraico significa "passare oltre", riferendosi all'episodio in cui Dio "passò oltre" le case degli Israeliti durante la piaga della morte dei primogeniti egiziani.
La Pasqua ebraica è una festa di sette o otto giorni, caratterizzata da rituali specifici, tra cui la cena del Seder, durante la quale vengono consumati cibi simbolici che ricordano la storia dell'Esodo, e l'astensione dal consumo di cibi lievitati (chametz).
Altre Civiltà e Riti Primaverili:
Sebbene non esista una festa identica alla Pasqua cristiana o ebraica in altre antiche civiltà, molte culture celebravano riti e festività legate al risveglio della natura in primavera, un periodo che condivide alcune analogie simboliche con i temi della rinascita e del rinnovamento associati alla Pasqua:
- Culto di Attis (Antica Roma): Tra il 15 e il 28 marzo, gli antichi Romani celebravano un festival dedicato ad Attis, un dio della vegetazione che moriva e rinasceva. Questa festa, a volte chiamata "Sanguem" (Sangue), condivideva il tema della morte e della resurrezione.
- Festività di Primavera (Varie Culture): Molte culture antiche avevano riti per celebrare l'equinozio di primavera e l'arrivo della stagione fertile. Queste festività spesso coinvolgevano temi di rinascita, fertilità e il trionfo della luce sulle tenebre. Esempi si possono trovare in antiche civiltà mediorientali, greche e romane, con divinità associate alla vegetazione e al ciclo della vita, morte e rinascita.
- Heb-Shemw (Antico Egitto): Alcuni studiosi hanno notato delle somiglianze tra la Pasqua cristiana e un'antica festa egizia chiamata "Heb-Shemw", celebrata durante il plenilunio dopo l'equinozio di primavera e legata a temi di creazione e rinnovamento.
Connessioni e Differenze:
È importante notare che, sebbene esistano antiche celebrazioni primaverili con temi di rinnovamento, la Pasqua cristiana è specificamente ancorata alla tradizione giudaico-cristiana e alla credenza nella resurrezione di Gesù Cristo. La Pasqua ebraica, a sua volta, ha un preciso contesto storico legato all'Esodo.
Alcuni studiosi suggeriscono che alcune usanze e simboli associati alla Pasqua cristiana (come le uova e il coniglio) potrebbero avere radici in antiche feste pagane di primavera legate alla fertilità e al rinnovamento, che in seguito furono integrate nelle celebrazioni cristiane. Tuttavia, il nucleo del significato della Pasqua cristiana rimane la resurrezione di Gesù.
In conclusione, mentre la Pasqua cristiana nella sua forma attuale non veniva celebrata da altre antiche civiltà, esistevano numerose festività primaverili che condividevano alcuni temi di rinascita e rinnovamento. La Pasqua ebraica, in particolare, rappresenta la radice storica da cui la Pasqua cristiana si è sviluppata.
Secondo gli insegnamenti di Gurdjieff, la Pasqua assume un significato profondamente esoterico e si distacca dall'interpretazione puramente religiosa della resurrezione di Gesù. Ecco alcuni punti chiave sul significato della Pasqua nella prospettiva di Gurdjieff:
- Trasformazione interiore: La Pasqua rappresenta il momento in cui l'individuo si risveglia spiritualmente dalla "tomba" del proprio corpo fisico, raggiungendo uno stato di unione estatica con il divino. Non si tratta quindi solo della resurrezione fisica di una singola persona, ma della potenziale resurrezione spirituale di ogni essere umano.
- Evoluzione spirituale: La Pasqua guarda al culmine dell'evoluzione spirituale dell'umanità, un processo che si realizza attraverso innumerevoli cicli di reincarnazione. In questo percorso, l'individuo supera gli aspetti inferiori della propria natura per realizzare la propria innata divinità.
- Significato perduto: Gurdjieff riteneva che il vero significato della Pasqua fosse andato perduto nel tempo, riducendosi a una celebrazione esteriore senza la comprensione della sua profonda portata interiore.
- Lavoro su di sé: In linea con i suoi insegnamenti sulla Quarta Via, la Pasqua, dal punto di vista di Gurdjieff, invita a un intenso "lavoro su di sé" per favorire questa resurrezione interiore, attraverso la consapevolezza, l'osservazione di sé e la lotta contro le proprie negatività.
In sintesi, per Gurdjieff, la Pasqua non è primariamente una commemorazione di un evento storico, ma un simbolo potente del potenziale di trasformazione spirituale presente in ogni essere umano e del futuro compimento dell'evoluzione della coscienza. Secondo Gurdjieff, la Pasqua non è tanto un periodo da "festeggiare" nel senso convenzionale, quanto un'opportunità sacra per un intenso lavoro interiore, per risvegliarsi dal sonno dell'ordinaria coscienza e per avvicinarsi alla realizzazione del proprio potenziale spirituale. È un momento per sforzarsi di "morire" alle proprie illusioni e "risorgere" a una maggiore consapevolezza di sé e della realtà. Nel suo libro "I Racconti di Belzebù a suo nipote", Gurdjieff menziona l'idea che in primavera, durante il risveglio sessuale degli animali, si produca nel loro corpo una sostanza che egli descrive come "velenosa" o "non salutare" per il consumo umano. Questa è una delle ragioni per cui tradizionalmente in alcune culture si evitava di mangiare carne durante il periodo pasquale o primaverile.