Conversazione Inedita di Gurdjieff riguardante la Luna
(di Joseph Azize)
Questo passaggio inedito, che riporta qualcosa detta da Gurdjieff, si trova alle pp.110-111 di "The Enneagram of G. I. Gurdjieff" (Codhill, New Paltz), di Christian Wertenbaker.
In un’altra occasione, G. ha spiegato l’idea della Luna da una direzione completamente nuova.
“Finora abbiamo parlato della Luna come ramo crescente del cosmo, come fine, o destinazione, del Raggio di Creazione che ha origine nell’Assoluto. C’è un altro livello per capire questa idea: dato che l’uomo è il microcosmo che replica tutto ciò che esiste nel cosmo, questa linea dall’Assoluto alla Luna esiste anche nell’uomo. Il rappresentante dell’Assoluto nell’uomo è la piena coscienza, ma la nostra conoscenza in merito è incompleta. Sappiamo, tuttavia, che lo sforzo di liberarsi dall’identificazione crea una corrispondente quantità di attenzione libera. La presenza dell’attenzione libera nell’uomo è un rappresentante di secondo ordine dell’Assoluto: è un assaggio di ciò che alla fine potrebbe arrivare a conoscere come 'piena coscienza'. La Luna nell’uomo è la sensazione. È quella parte spezzata della coscienza originaria dell’uomo, ed è quella parte verso la quale, l’uomo che vuole lavorare, ha una responsabilità primaria; poiché la sensazione nell’uomo è la parte crescente del suo cosmo interiore. Il Raggio di Creazione nell’uomo si estende dall’attenzione libera della sensazione”.
In risposta a una domanda sulla relazione tra la “crescita dell’essere” e la “crescita della sensazione”, G. ha spiegato:
“Proprio come la Luna nel cielo richiede vibrazioni dalla Terra per la crescita della sua atmosfera, la sensazione è l’atmosfera dell’essere. Nessuna crescita dell’essere avrà luogo senza una corrispondente crescita della sensazione. Naturalmente, quando applichiamo il termine 'crescita' alla sensazione, dobbiamo capire che si riferisce alla crescita delle radici e non delle foglie, cioè la sensazione non è solo della pelle di un uomo, che potremmo pensare come foglie, ma dell’intera struttura interna, che comprende anche lo scheletro, i muscoli e gli organi. Alzando il braccio, tutto ciò che sta dall’altra parte dell’intenzione è sensazione. Un uomo deve essere in grado di irradiare particelle di libera attenzione dal momento in cui un’intenzione entra nel suo flusso sanguigno e nel suo sistema neurologico. Il lavoro sulla sensazione è l’infrastruttura dell’essere”.
Il pezzo non è solo potente, ma è incredibilmente profondo. Eppure, è sempre stato implicito in ciò che abbiamo letto in "Frammenti di un insegnamento sconosciuto". Questo è il motivo per cui penso che sia probabilmente un resoconto accurato di una conversazione con Gurdjieff. Chi altro potrebbe essere così semplice e così profondo? Capisco le ragioni per le quali le persone della “New York Foundation” e del “Paris Institut” accettino che sia autentico, ma non sanno chi l'ha scritto. Rispetto il loro punto di vista, ma non ci faccio affidamento. Mi baso sulla mia valutazione. Chissà se hanno chiesto informazioni quando l’hanno ricevuto. Sono abbastanza certo che sia stato scritto da Ouspensky. Potrebbe trattarsi anche di Orage, ma punterei i miei soldi su Ouspensky. Il flusso, come è impostato, (ad esempio il modo in cui dice: “In un’altra occasione G. ha spiegato…”) non mi ricorda nessuno tranne Ouspensky, insieme all’uso di “G.” piuttosto che del nome intero “Gurdjieff”. La semplicità e la precisione della prosa, uniti al fatto che Gurdjieff avesse parlato del Raggio di Creazione e della Luna, mi fa pensare, con qualche piccola riserva, che debba essere uno di quei due. Orage e Ouspensky discussero queste difficili questioni con Gurdjieff.
Gurdjieff, la Luna e la Vita Organica
(di Richard Myers)
“Tutto ciò che vive sulla Terra, persone, animali, piante, è cibo per la luna. Tutti i movimenti, le azioni e le manifestazioni di persone, animali e piante dipendono dalla luna e sono controllati dalla luna La parte meccanica della nostra vita dipende dalla luna, è soggetta alla luna. Se sviluppiamo in noi stessi la coscienza e la volontà, e sottoponiamo ad esse la nostra vita meccanica e tutte le nostre manifestazioni meccaniche, sfuggiremo al potere della luna”.
— G. I. Gurdjieff
Nel 1916, sperando di interessare l’intellighenzia russa al suo insegnamento, il signor Gurdjieff chiese ai suoi studenti di diffondere le idee. È probabile che l’idea che l’uomo non fosse solo un burattino della luna, ma anche il suo “cibo”, era una di quelle idee cui raramente, se non mai, parlavano. È semplicemente troppo strano. Ancora oggi, circa 90 anni dopo, si discute poco sul posto unico assegnato alla luna nell’insegnamento. Se menzionato, viene preso, o come una favola, o come una metafora della creazione della luna in se stessi. Ma Gurdjieff sosteneva che tutte le sue idee potevano essere considerate in sette modi diversi, uno dei quali è quello fattuale, ossia alla lettera. Le idee di Gurdjieff sul controllo della luna e sull’uso della vita organica della Terra, e che senza la necessità della luna non ci sarebbe alcuna vita organica, o avremmo una vita organica molto diversa sulla Terra, sembrano essere peculiari e uniche della Quarta Via. Questa idea – che tutta la vita organica e l’uomo in particolare sono intimamente coinvolti nel processo meccanico di mantenimento reciproco – è unica per l’insegnamento di Gurdjieff, o ne hanno parlato la scienza moderna, altre vie, insegnamenti e religioni? Il pensiero scientifico odierno considera la luna essenzialmente morta, e riconosce solo l’influenza gravitazionale della luna, principalmente l’effetto delle maree. Questa influenza potrebbe essere considerata un’influenza “misurabile”. Esistono prove aneddotiche dell’influenza più “sottile” della luna sul comportamento umano, generalmente considerato un effetto negativo, sul ciclo mestruale di una donna e sulla crescita delle piante. La fede nella sottile influenza della luna sulla vita è ampiamente diffusa tra le diverse culture e spesso incorporata nelle loro pratiche e credenze agrarie e culturali. La scienza fino ad oggi non è stata in grado di dimostrare che queste sottili influenze sulla vita siano reali. Sebbene ci sia, forse, una connessione misurabile e scientificamente riconosciuta come causa dei movimenti delle maree, del comportamento umano e dei cicli mestruali delle donne, questi studi sono abbastanza lontani dal mostrare una causalità. Il punto in comune potrebbe essere che la luna influisce sul movimento dei fluidi sulla Terra. Il corpo umano contiene tra il 50 e il 60% di acqua, con il cervello che ne contiene circa il 75%. La vita vegetale può contenere fino al 90% di acqua. L’unico elemento che la scienza ritiene indispensabile per la vita è l’acqua. Il pensiero scientifico vede che la Terra ha abbondanza di acqua, un’atmosfera complessa e quindi abbondanza di vita. Al contrario, fino a poco tempo la scienza credeva che la luna non avesse acqua, atmosfera e nessun modo per acquisirla, e quindi che era morta e che, probabilmente, sarebbe stata sempre morta. Questo pensiero scientifico è recentemente cambiato riguardo la presenza dell’acqua sulla luna. Si ritiene che ora la luna abbia piccole quantità di acqua sotto forma di ghiaccio ai suoi poli sud e nord. La fonte e l’estensione dell’acqua sulla luna sono sconosciute. Quindi, la luna è morta, o è semplicemente un pianeta molto giovane (in termini planetari) che sta iniziando il suo processo di crescita? Gurdjieff ha affermato abbastanza chiaramente che la luna è un essere, una versione più giovane della Terra, che si evolve e cresce con l’aiuto della vita organica sulla Terra. Quella vita organica è influenzata e manipolata per fornire ciò di cui la luna ha bisogno per la sua crescita. Questo sistema trogoautoegocratico fa parte della cosmologia dell’insegnamento, come dimostrato graficamente nel Raggio di Creazione. Come parte della cosmologia della Quarta Via, la luna è vicina alla fine dell’ottava creativa discendente. È nella creazione, o origine della luna, che la scienza attuale è giunta tardivamente a una visione molto simile, anche se non identica, per quanto riguarda la meccanica che ha portato alla creazione della luna. Nella prima serie, Gurdjieff scrive che la luna è stata creata accidentalmente dalla collisione della Terra con la cometa Kondur. Il frammento più grande creato da questa collisione è stato successivamente catturato ed è diventato la luna terrestre. Dopo molti anni in cui altre teorie hanno predominato, la scienza odierna, per la maggior parte, è arrivata ad accettare l’ipotesi di un’enorme collisione come l’evento causale che ha portato alla creazione della luna. Questa teoria postula che durante i primi anni di vita della Terra, circa quattro miliardi di anni fa, un planetoide delle dimensioni simili a quelle del pianeta Marte si sia scontrato con un giovane pianeta Terra. I detriti che ne derivarono, risultanti dalla collisione, si accumularono e formarono la luna. Le indagini satellitari e l’analisi delle rocce riportate sulla terra dalle missioni spaziali con equipaggio Apollo hanno fornito molti dettagli sulla composizione della luna. Sorprendentemente, Gurdjieff sosteneva anche che al momento di questa collisione fosse stata creata una luna più piccola, che era stata chiamata “Anulios”. Circa 20 anni dopo la sua morte questo è stato scientificamente verificato. Il New York Times ha riportato nel luglio 1970:
È stato recentemente scoperto che la Terra e la luna non costituiscono un sistema isolato e autosufficiente a due corpi, come gli uomini hanno creduto per secoli. Piuttosto, fanno parte di un sistema a tre corpi il cui terzo membro è una minuscola “quasi-luna” di appena un miglio o due di diametro. Toro, che è il nome dato a questo terzo corpo, vaga intorno al sole cinque volte nel tempo che impiega la Terra a compiere otto rivoluzioni. Quando Toro si avvicina troppo alla Terra – 9,3 milioni di miglia nel punto più vicino – la gravità terrestre tende a cambiare il percorso curvilineo di Toro in modo che al suo passaggio successivo sia più lontano dalla Terra; a sua volta, la gravità terrestre influenza questo percorso rivisto in modo che al suo passaggio successivo sia più vicino alla Terra.
Mentre l’attuale pensiero scientifico ha relegato la luna a un pezzo di roccia morta che esercita solo un’influenza gravitazionale misurabile sulla Terra, questa visione non ha sempre dominato le credenze dell’uomo. La scienza, le religioni e i popoli del mondo antico avevano una visione del tutto diversa della luna. Plinio il Vecchio, naturalista romano del I secolo, illustra le credenze scientifiche del suo tempo che ancora consideravano la luna una presenza influente sulla vita organica della Terra:
“Possiamo certamente congetturare che la luna non sia ingiustamente considerata la stella della nostra vita. È questo che riempie la terra; quando si avvicina riempie tutti i corpi, mentre quando si allontana li svuota. Per questo i molluschi crescono con l’aumentare della luna e le creature senza sangue sentono specialmente in quel momento il respiro; anche il sangue degli uomini cresce e diminuisce con la luce della luna, e anche le foglie e l’erba sentono la stessa influenza, poiché l’energia lunare penetra tutte le cose”.
Le parole e le osservazioni di Plinio, specifiche a parte, non sono incompatibili con gli insegnamenti della Quarta Via, in quanto rappresentano una visione ampia e dinamica dell’influenza della luna sulla vita organica. In passato, la luna era spesso vista come un essere vivente, vivificante e con effetti vitali, rappresentata da un particolare Dio o Dea. Il culto della luna o dei suoi rappresentanti, e l’orientamento della vita secondo il calendario lunare, erano uno degli obiettivi principali della vita religiosa. Il tempo veniva misurato dai cicli della luna e si credeva che la luna avesse un effetto sugli aspetti più essenziali della vita. Nelle credenze del passato si trova spesso una stretta associazione della luna con i liquidi della vita: acqua, pioggia, oceano, rugiada, linfa, latte, sangue, sperma, fluidi mestruali. La luna crescente rappresentava spesso un contenitore di un liquido vivificante ed è vista in tutto il mondo antico come una corona che adorna le teste di dei e dee. Le antiche religioni politeiste del mondo sono piene di divinità lunari, dee ed esseri associati alla luna: Thoth, nell’Antico Egitto; Bridgit l’Incantatrice, nell’Irlanda celtica; Diana, nella Roma Antica; Artemide, il Divino Arciere, nell’Antica Grecia; Shing-Moo, nell’Antica Cina; Cibele, La leonessa, nella Frigia Antica; Sinn, nell’Antica Babilonia; Helcate, l’Oscuro, nell’Antica Grecia; Lilith, nell’Antica Sumeria; Khons, l’Egiziano dimenticato, nell’Antico Egitto; Caridwen, la regina del calderone; Danu, la buona madre, in Irlanda; Iside, Maestra della Magia, nell’Antico Egitto, e molti altri. Sebbene molte delle religioni umane del passato promuovessero queste credenze, le persone attraverso le proprie osservazioni, esperienze e istinti potevano spesso confermare le basi degli insegnamenti religiosi. Nei climi aridi in cui sorse la civiltà, la luna era generalmente l’oggetto e il fulcro più importante delle idee e delle osservanze religiose. In giustapposizione al sole, l’altra grande dinamica presenza celeste nella loro vita, la notte e la luna furono ugualmente accolte. Il sole essiccante, spesso visto come un distruttore della vita, era scomparso, le temperature più fredde avvolgevano il mondo, si formava la rugiada e la vita diventava tollerabile. Il sollievo tangibile che le persone provavano al tramonto e al sorgere della luna confermava la solidità di molte delle loro credenze religiose. In tutti i documenti che ci sono pervenuti dal passato c’è un’ampia documentazione della diffusa convinzione della dipendenza della vita dalla luna. Questa visione della dipendenza, in una certa misura, è correlata agli insegnamenti della Quarta Via. Gurdjieff dice che è la luna che esercita un controllo meccanico su tutta la vita organica sulla terra, sebbene presenti anche un atteggiamento meno benevolo nei confronti della luna: “La luna è il grande nemico dell’uomo. Serviamo la luna”. Pur riconoscendo il controllo della luna, l’insegnamento della Quarta Via offre un modo per sfuggire a questo controllo passando dalla vita meccanica alla “vita reale”. A partire dalla tarda età del bronzo e dalla prima età del ferro (2000–1250 a.C. circa) iniziò a diminuire la credenza nella luna come regolatrice e fornitrice della vita. Di conseguenza, il culto della luna da parte dei popoli della Terra diminuì. In concomitanza vi fu un’ascesa del Sole in molte delle credenze religiose del mondo; il sole iniziò a usurpare molti dei poteri della luna. Questo processo di “solarizzazione” fu graduale e per nulla universalmente accettato, e incontrò spesso resistenze. L’adorazione del Sole è essenzialmente una credenza appresa. Man mano che la scienza cresceva, la credenza nel dominio del sole crebbe. Il culto della luna era iniziato e poi era cresciuto istintivamente; il culto del sole cresceva man mano che le menti degli uomini venivano prese dai calcoli e dalla razionalità. La scienza dietro il culto del sole è stata intrapresa dai sacerdoti, non dalle persone. Il culto del sole fu facilitato posizionando continuamente la posizione del sole sempre più lontana dalla Terra. Nonostante la resistenza delle persone che si aggrappano alle credenze più istintive del passato, la solarizzazione è continuata senza sosta. Il processo di solarizzazione è culminato negli ultimi tempi nell’attuale visione scientifica della luna da parte dell’uomo. Questo punto di vista, convenientemente, non è in contrasto con le dottrine religiose occidentali prevalenti o il pensiero sociale convenzionale. Dalle loro azioni e credenze, anche al di fuori degli attuali insegnamenti religiosi tradizionali, sembra che la maggior parte degli occidentali moderni sia, in effetti, diventata adoratrice del sole. Nel mondo occidentale, la luna, con la sua importanza nella mente degli uomini molto sminuita dalla scienza e dalla religione, è stata lasciata al regno dei poeti, dei pagani e dei contadini. All’interno del mondo politeistico c’è una correlazione parziale con l’insegnamento della Quarta Via, in relazione all’uomo come cibo per la luna. Nella mitologia e negli insegnamenti di molte di queste religioni politeiste si trova la credenza nella luna come depositaria dei corpi più sottili dell’uomo. Nella mitologia etrusca, la luna o “Luna” è il mondo sotterraneo, dove le anime vanno a riposare, e dove inizia la produzione di nuove anime. Nella mitologia greca, giunti alla morte, l’anima e la psiche vanno prima sulla luna e poi negli inferi dove c’è una seconda morte e una separazione. L’anima va quindi sulla luna e la psiche sul sole. La Bhagavad-Gita descrive due strade che le anime percorrono dopo la morte fisica; una è la via del sole, nota anche come la “via luminosa”, e l’altra è la via della luna, nota come la “via oscura”. Gurdjieff afferma che l’uomo è un alimento per la luna e questi miti e credenze in una certa misura sono correlati alla sua affermazione. Gurdjieff afferma anche che: “Siamo come le pecore della luna, che essa pulisce, nutre, tosa e conserva per i suoi scopi”. Sebbene le religioni panteistiche e la mitologia mettano l’uomo sotto il dominio degli dei, non equiparano l’uomo allo status di “pecora addomesticata”. Questo grado di controllo meccanico dalla luna sulla vita organica sulla Terra, e sull’uomo in particolare, è probabilmente unico per l’insegnamento della Quarta Via. L’affermazione di Gurdjieff implica anche che la luna stia in qualche modo nutrendo l’uomo. C’è davvero una base nelle credenze indù secondo cui l’uomo, almeno indirettamente, riceva qualcosa dalla luna sotto forma di soma. Il soma nella mitologia indù è un elisir di immortalità che solo gli dei possono bere; si dice che la luna sia il magazzino o la coppa del soma. Sebbene alcuni ritengano che il soma sia un intossicante o un allucinogeno di origine vegetale, questa potrebbe essere una distrazione dal suo vero significato. Un versetto della Bhagavad-Gita parla di questo:
“Permeando tutto il sistema planetario, mantengo tutti gli esseri in movimento e fermi grazie alla mia potenza, e, essendo diventato l’essenza della luna, nutro tutta la vita vegetale”.
Alcuni yogi credono che il soma sia un fluido vivificante creato dai corpi più sottili dell’uomo che deve essere inondato dalla luna con la sua luce che discende sui vegetali per formare vitamine; è presente anche nel cervello e ha un ruolo essenziale nel processo riproduttivo. Il corpo astrale sale fino alla luna, al sole o ad altre stelle celesti… Tutte le nostre azioni nobili e virtuose, le nostre preghiere e oblazioni offerte con fede proiettano quel fluido astrale dai nostri corpi alle regioni superiori. La luna essendo il corpo celeste più vicino e un satellite della terra, attrae il fluido astrale così proiettato verso l’alto e lo converte in soma che a sua volta ricade sull’atmosfera elettrica della terra, scende con l’acqua piovana e assume la forma di linfa nelle verdure, e infine assume la forma di seme quando le verdure vengono consumate come cibo. Quindi, a quanto pare, è all’interno della tradizione yogica indù che si trova l’approssimazione più vicina all’insegnamento della Quarta Via riguardo alla relazione meccanica del mantenimento reciproco della vita organica sulla Terra in relazione alla luna. Anche qui, sebbene vi sia una corrispondenza, non c’è una chiara visione dell’estensione dell’interdipendenza della vita organica con la luna. Una ricerca attraverso le credenze delle religioni e della mitologia dei popoli della Terra nel cercare una corrispondenza diretta con questa parte dell’insegnamento della Quarta Via colpisce anche per la mancanza di una stretta correlazione. Che gli insegnamenti esteriori e le credenze delle tre principali religioni monoteiste, ebraismo, cristianesimo e islam, abbiano poco in esse che assomigli lontanamente all’insegnamento della Quarta Via è, forse, prevedibile. Le trappole esterne di tutte e tre queste grandi religioni monoteiste si sono sviluppate in un mondo saturo di religioni pagane, e sono state stabilite in opposizione alle credenze pagane. È solo all’interno delle religioni politeiste del mondo che esistono accenni e somiglianze. La schietta chiarezza delle parole di Gurdjieff non deve essere trovata in modo dimostrabile all’interno di altri insegnamenti. La mancanza di correlazione diretta in sé e per sé fa sorgere una domanda. Cosa spiega l’unicità di questa parte dell’insegnamento, e perché non c’è una correlazione più diretta? Forse Gurdjieff stesso risponde a questo nella prima serie:
“Potrebbe accadere che avendo compreso prematuramente il motivo del loro sorgere, e cioè che con la loro esistenza dovrebbero mantenere i frammenti distaccati del loro pianeta, ed essendo convinti che questa loro schiavitù sia dovuta a circostanze del tutto estranee a loro, non sarebbero disposti a continuare la loro esistenza e in linea di principio si distruggerebbero”.