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Annie Besant e l'Avatara: Un Ponte tra Cielo e Terra per l'Evoluzione Umana


Annie Besant (1847-1933) fu una figura straordinaria che attraversò i confini della politica, dell'attivismo sociale e della spiritualità, lasciando un'impronta indelebile nella storia del XX secolo. Nata a Londra, la sua vita fu un viaggio di incessante ricerca della verità, che la portò dal secolarismo e dal socialismo al cuore della Teosofia, e infine a diventare una fervente sostenitrice dell'indipendenza indiana. Tra le sue numerose opere, il libro "Avatara: La Discesa della Divinità sulla Terra" spicca come una profonda esplorazione di un concetto centrale nelle tradizioni spirituali orientali, reinterpretato attraverso la lente della Teosofia.


Chi era Annie Besant?

Prima di immergerci nel suo trattato sugli Avatara, è essenziale comprendere il contesto della vita di Besant. Inizialmente una riformatrice sociale radicale, attivista per i diritti delle donne, la contraccezione e i diritti dei lavoratori, Besant fu una figura di spicco nella Fabian Society e collaborò con pensatori come George Bernard Shaw. La sua ricerca spirituale la condusse alla Società Teosofica nel 1889, dove divenne una stretta collaboratrice di Helena Blavatsky, una delle fondatrici. Dopo la morte di Blavatsky, Besant assunse la presidenza della Società Teosofica nel 1907, guidandola con una visione che fondeva la saggezza antica con le sfide del mondo moderno. Il suo trasferimento in India nel 1893 segnò una svolta. Qui, Besant si innamorò della cultura, della filosofia e delle tradizioni spirituali indiane, diventando una paladina della causa dell'autogoverno indiano (Home Rule). Fu la prima donna presidente del Congresso Nazionale Indiano nel 1917, dimostrando come la sua spiritualità fosse intrinsecamente legata all'azione per la giustizia e la libertà.


Il Concetto di Avatara nella Teosofia di Besant

Il libro "Avatara: La Discesa della Divinità sulla Terra" è una raccolta di quattro conferenze tenute da Annie Besant ad Adyar, Madras, nel dicembre 1899, in occasione del ventiquattresimo anniversario della Società Teosofica. In quest'opera, Besant si propone di chiarire il significato profondo del termine sanscrito "Avatara", che letteralmente significa "discesa". Lontano da una semplice incarnazione o apparizione, l'Avatara, secondo Besant e la tradizione induista, rappresenta una "discesa deliberata del Divino nei regni mortali" con uno scopo ben preciso: rivelare la Verità Assoluta all'umanità e ricordarle la sua vera natura divina. Besant spiega che gli Avatara non sono soggetti alle leggi del karma o alla compulsione della nascita e della morte come gli esseri umani comuni. La loro discesa è un atto volontario di grazia, compassione e amore per la creazione. Essi non "nascono", ma "discendono", portando luce divina in un mondo spesso avvolto nell'oscurità. Questo concetto è profondamente radicato nella Bhagavad Gita, dove Shri Krishna afferma: "Per proteggere i virtuosi, distruggere i malvagi e ristabilire il dharma, io appaio età dopo età."


Scopo e Necessità degli Avatara

Besant articola chiaramente le ragioni e gli scopi della venuta degli Avatara:

  1. Protezione dei Giusti: Quando il dharma (la legge cosmica e la rettitudine) vacilla e l'adharma (l'ingiustizia e il caos) prevale, gli Avatara scendono per sostenere e proteggere coloro che seguono il sentiero della verità.

  2. Eliminazione del Male: Essi intervengono per distruggere le forze del male e le loro fonti, ristabilendo l'equilibrio cosmico tra il bene e il male.

  3. Ristabilimento del Dharma: Il loro ruolo primario è ripristinare l'ordine morale e spirituale nel mondo, fornendo un modello di vita retta e insegnamenti che guidano l'umanità.

  4. Concessione della Grazia: Attraverso la loro presenza e le loro azioni, gli Avatara offrono un'opportunità unica per l'accelerazione della crescita spirituale e la liberazione (moksha) per coloro che interagiscono con loro con devozione.

Besant sottolinea che la discesa dell'Avatara è per l'ascesa dell'uomo. Il Divino si abbassa al livello umano non per diminuire la propria potenza, ma per elevare l'umanità, benedire e salvare coloro che non possono elevarsi al livello del Divino da soli. È un atto di "piegarsi" per raggiungere, non di "inginocchiarsi" per sottomettersi.


Avatara Speciali e la Loro Rilevanza

Nel suo libro, Besant esamina vari Avatara, con un'attenzione particolare a Vishnu, la divinità conservatrice o sostenitrice della Trinità Indù (Trimurti). Discute i "Dasavatara" (i dieci Avatara principali di Vishnu), tra cui Matsya (il pesce), Kurma (la tartaruga), Varaha (il cinghiale), Narasimha (l'uomo-leone), Vamana (il nano), Parashurama (il saggio guerriero), Rama (il principe ideale), Krishna (il Signore divino), Buddha e Kalki (l'Avatara futuro). Besant evidenzia come ogni Avatara abbia avuto un ruolo specifico nel guidare l'evoluzione umana e nel ristabilire il dharma in epoche diverse. Ad esempio, Rama ha incarnato l'ideale di regalità e rettitudine, mentre Krishna ha rivelato la saggezza della Bhagavad Gita. Per Besant, questi non sono solo miti, ma manifestazioni di una legge universale che governa il cosmo, dove il Divino interviene attivamente nella storia umana.


L'Impatto e l'Eredità

"Avatara: La Discesa della Divinità sulla Terra" non è solo un trattato teosofico; è un invito a riconoscere la presenza divina nel mondo e la responsabilità umana di allinearsi con il dharma. Per Annie Besant, la comprensione degli Avatara non era un esercizio accademico, ma una guida pratica per la vita. Credeva che riconoscere la divinità in queste manifestazioni potesse ispirare gli individui a manifestare la propria divinità interiore e a lavorare per un mondo più giusto e armonioso. Il suo lavoro sugli Avatara riflette la sua più ampia filosofia teosofica, che enfatizzava l'unità di tutte le religioni, la fratellanza universale e la ricerca della verità attraverso lo studio, la meditazione e il servizio. L'eredità di Annie Besant, intrecciata con i concetti di Avatara, continua a ispirare coloro che cercano di conciliare la spiritualità profonda con l'impegno attivo per il miglioramento del mondo. La sua vita e le sue opere ci ricordano che la discesa del Divino è sempre accompagnata dalla possibilità dell'ascesa umana.


Annie Besant - Avatara: La Discesa della Divinità sulla Terra






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