Michelangelo Buonarroti, il "Divino" artefice di capolavori immortali come il David, la Pietà e gli affreschi della Cappella Sistina, è una figura la cui grandezza artistica è universalmente riconosciuta. Tuttavia, al di là del marmo scolpito e dei colori stesi, esiste un altro corpus di opere che ci permette di penetrare più a fondo nella sua complessa personalità: le sue lettere. Questo epistolario, vasto e variegato, non è solo una cronaca dettagliata della sua vita e del suo lavoro, ma un vero e proprio specchio della sua anima, rivelando l'uomo dietro il genio, con le sue gioie, le sue paure, le sue fatiche e le sue profonde riflessioni. Le lettere di Michelangelo, scritte nell'arco di quasi settant'anni, dal 1496 al 1564, sono indirizzate a un'ampia gamma di destinatari: papi e cardinali, mecenati e committenti, familiari e amici, collaboratori e mercanti. Questa diversità di interlocutori si traduce in una ricchezza di temi e toni, che vanno dalle richieste formali per pagamenti e materiali, alle lamentele per le difficoltà e le incomprensioni, fino alle espressioni più intime di affetto, di fede e di tormento interiore.
Un Affresco della Vita Quotidiana e Artistica
Leggere le lettere di Michelangelo è come entrare nel suo studio, osservarlo mentre lavora, ascoltare le sue preoccupazioni. Vi troviamo dettagli minuti sulla sua attività artistica: le trattative per le commissioni, la ricerca dei marmi migliori a Carrara, le difficoltà tecniche nella realizzazione delle opere, i problemi con gli assistenti e i garzoni. Emergono chiaramente la sua meticolosità, la sua dedizione quasi ossessiva al lavoro e la sua inesauribile energia. Spesso, le lettere sono intessute di un linguaggio pratico e diretto, privo di fronzoli, che riflette la sua natura schietta e il suo pragmatismo. Ma le lettere sono anche un prezioso documento della sua vita quotidiana. Michelangelo si lamenta del cibo, del freddo, delle malattie, della solitudine. Chiede notizie della sua famiglia a Firenze, si preoccupa per i nipoti, invia denaro e consigli. Attraverso queste missive, possiamo percepire il suo attaccamento alle radici, nonostante la sua vita fosse trascorsa prevalentemente a Roma, al servizio dei pontefici.
Il Tormento e la Fede: L'Uomo Michelangelo
Ciò che rende le lettere di Michelangelo particolarmente affascinanti è la loro capacità di rivelare la sua profonda interiorità. L'artista non era solo un genio creativo, ma anche un uomo di grande sensibilità, spesso tormentato da dubbi, angosce e un senso di insoddisfazione. Le sue lettere sono permeate da un profondo spirito religioso, che si manifesta nella sua costante ricerca di Dio e nella sua riflessione sulla salvezza dell'anima. In particolare, le missive scambiate con Vittoria Colonna, marchesa di Pescara e poetessa, rappresentano un vertice di spiritualità e di amicizia intellettuale. Attraverso questo scambio epistolare, emergono la sua devozione, la sua ricerca della verità e la sua lotta contro le tentazioni e i peccati. Michelangelo era anche un uomo solitario, spesso incompreso e talvolta osteggiato. Le sue lettere esprimono la frustrazione per le lunghe attese, per i pagamenti ritardati, per le critiche e le invidie. Ma al contempo, rivelano la sua incrollabile determinazione e la sua fede nella propria arte come dono divino.
Eredità e Rilevanza Attuale
Le lettere di Michelangelo Buonarroti sono un tesoro inestimabile che continua a essere studiato e ammirato. Ci permettono di superare l'immagine stereotipata del genio solitario e irraggiungibile, per incontrare un uomo in carne e ossa, con le sue fragilità e le sue grandezze. Attraverso le sue parole, Michelangelo ci parla ancora oggi, offrendoci una testimonianza unica della sua epoca e, soprattutto, della sua straordinaria umanità. Esse ci ricordano che dietro ogni capolavoro c'è un artista, con le sue lotte e le sue aspirazioni, e che la vera grandezza risiede non solo nell'opera finita, ma anche nel percorso, spesso tortuoso e sofferto, che porta alla sua creazione.
Michelangelo Buonarroti - Le Lettere di Michelangelo Buonarroti