Nel vasto panorama della letteratura italiana, alcune voci risuonano con una delicatezza e una profondità tali da lasciare un'impronta indelebile nell'animo del lettore. Tra queste, spicca senza dubbio quella di Egisto Roggero, figura poliedrica di artista, critico e scrittore, la cui opera "I Racconti Meravigliosi e della Quiete" rappresenta un vero e proprio gioiello di introspezione e meraviglia. Pubblicata in un'epoca in cui la letteratura si dibatteva tra le istanze del realismo e le fughe nel fantastico, l'opera di Roggero si colloca in uno spazio liminale, dove la realtà si tinge di sfumature oniriche e il quotidiano si eleva a esperienza trascendente. Non si tratta semplicemente di una raccolta di racconti; è piuttosto un invito a un viaggio interiore, un pellegrinaggio attraverso paesaggi dell'anima dove la quiete non è assenza di rumore, ma profonda risonanza dell'essere.
La Visione di Roggero: Tra Fantastico e Introspezione
Egisto Roggero, lungi dall'essere un mero narratore di eventi, si rivela un artigiano della parola, capace di cesellare immagini e sensazioni con una precisione quasi pittorica. "I Racconti Meravigliosi e della Quiete" è la dimostrazione tangibile di questa maestria. I racconti che compongono la raccolta sono intrisi di un'aura di mistero e di un senso di sospensione, dove il lettore è invitato a guardare oltre la superficie delle cose. Non è raro imbattersi in elementi fantastici che si insinuano con discrezione nella trama, non come pretesto per una fuga dalla realtà, ma come lente d'ingrandimento per esplorare le profondità dell'animo umano. Il "meraviglioso" in Roggero non è mai fine a se stesso. Non è un artificio narrativo volto a stupire, ma un canale attraverso il quale l'autore esplora temi universali come la solitudine, la ricerca di senso, il rapporto con la natura e il trascendente. La meraviglia si manifesta spesso nella semplicità del quotidiano, in un dettaglio apparentemente insignificante che, sotto lo sguardo attento di Roggero, assume un significato profondo e quasi sacro. Un albero secolare, un lago immobile al tramonto, il volo di un uccello: questi elementi diventano catalizzatori di epifanie, di momenti di lucida consapevolezza che squarciano il velo dell'abitudine.
La Quiete Come Stato dell'Anima
Accanto al meraviglioso, l'altro pilastro dell'opera è la "quiete". Non si tratta di una quiete esteriore, un silenzio assordante, ma di una pace interiore, un equilibrio raggiunto attraverso l'accettazione e la contemplazione. I personaggi di Roggero, spesso figure solitarie e contemplative, cercano questa quiete non nella fuga dal mondo, ma nell'immersione in esso, nell'ascolto dei suoi sussurri e delle sue risonanze. È una quiete che si nutre di malinconia, ma non di tristezza; di accettazione, ma non di rassegnazione. È la quiete che precede la comprensione, il momento in cui l'anima si apre al flusso della vita. Attraverso una prosa lirica e meditativa, Roggero crea un'atmosfera sospesa, quasi onirica, che invita il lettore a rallentare, a riflettere, a percepire il sottile filo che lega l'uomo all'universo. Ogni frase è pesata, ogni parola scelta con cura, contribuendo a creare un tessuto narrativo denso di significati e di suggestioni. L'autore non ha fretta di arrivare alla conclusione; preferisce indugiare sui dettagli, sui silenzi, sui moti impercettibili dell'anima.
L'Influenza e l'Eredità
Nonostante non sia sempre stato al centro dell'attenzione critica come altri suoi contemporanei, l'opera di Egisto Roggero ha esercitato un'influenza sotterranea ma significativa su molti autori e lettori. La sua capacità di fondere il realismo con il lirismo, il concreto con l'evanescente, lo rende un precursore di certe tendenze della letteratura successiva. "I Racconti Meravigliosi e della Quiete" è un'opera che resiste alla prova del tempo, proprio perché affronta tematiche eterne e propone una visione del mondo che, pur essendo intrisa di una sensibilità specifica, rimane universalmente valida. In un'epoca dominata dalla velocità e dalla frammentazione, rileggere Egisto Roggero è un atto di resistenza. È un invito a riscoprire il valore della lentezza, della contemplazione, dell'ascolto interiore. È un monito a cercare il meraviglioso non solo in ciò che è straordinario, ma anche e soprattutto nella quiete delle cose semplici, nel battito silenzioso della vita che ci circonda. Egisto Roggero e "I Racconti Meravigliosi e della Quiete" offrono un'esperienza di lettura che va oltre il semplice intrattenimento. È un'opportunità per fermarsi, respirare e, forse, riscoprire quella scintilla di meraviglia e quella profonda quiete che spesso ci sfuggono nella frenesia della vita moderna.