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Louise Goepfert March e George Ivanovich Gurdjieff: Un Percorso di Vita nella Quarta Via


Louise Goepfert March (1900-1987) è stata una figura centrale, sebbene spesso sottovalutata, nella storia della Quarta Via, il sistema di insegnamento esoterico e pratico sviluppato da George Ivanovich Gurdjieff (c. 1866/1877 – 1949). La sua associazione con il mistico e filosofo greco-armeno non fu quella di una semplice allieva, ma si estese a ruoli cruciali come segretaria, traduttrice e, in seguito, custode e insegnante autorevole del suo lavoro.


La Gioventù e l'Incontro Trasformativo

Louise Goepfert nacque in Svizzera nel 1900 e studiò storia dell'arte a Berlino. Nel 1926, si recò negli Stati Uniti. L'incontro che segnò la svolta definitiva della sua vita avvenne all'inizio del 1929 a New York City. Fu invitata a un recital di musica composta da Gurdjieff e Thomas de Hartmann. L'impatto fu tale che, nella tarda primavera di quell'anno, accettò l'invito di Gurdjieff di trasferirsi in Francia, per vivere e studiare presso l'Istituto per lo Sviluppo Armonioso dell'Uomo (Prieuré des Basses Loges) a Fontainebleau-Avon.


Gli Anni al Prieuré e il Ruolo di Collaboratrice

Louise Goepfert, che in seguito sposò l'architetto tedesco Walter March nel 1933, entrò in un periodo di formazione intensiva e totalizzante sotto la guida di Gurdjieff. Il suo periodo trascorso al Prieuré fu un'esperienza di immersione completa negli insegnamenti della Quarta Via, che combinavano lavoro fisico consapevole, artigianato, i Movimenti e le Danze Sacre di Gurdjieff e l'applicazione pratica delle idee di Ricordo di Sé e Attenzione Divisa.


Traduttrice tedesca de "I Racconti di Belzebù a Suo Nipote"

Il ruolo più significativo di Louise March nella diffusione degli insegnamenti di Gurdjieff fu quello di traduttrice dell'edizione tedesca della sua magnum opus, I Racconti di Belzebù a Suo Nipote (All and Everything). Fu l'unica discepola di lingua tedesca a collaborare direttamente alla traduzione delle sue opere. La traduzione di un testo così complesso e denso di neologismi non fu solo un compito linguistico, ma, secondo i termini di Gurdjieff, una parte essenziale della sua "educazione onnicomprensiva", che richiedeva un'attenzione e un ricordo di sé costanti per afferrare il vero significato dietro le parole.


La Continuazione del Lavoro

Dopo la chiusura del Prieuré e il suo matrimonio, i March si stabilirono prima a Berlino e poi, nel 1936, si trasferirono negli Stati Uniti e acquistarono una fattoria a Bloomingburg, New York. Anche in America, mantennero stretti contatti con Gurdjieff, specialmente durante i suoi viaggi a New York negli anni '40. La relazione di Louise March con Gurdjieff durò dal 1929 fino alla morte del maestro, avvenuta nell'ottobre del 1949.


L'Eredità di Louise March: La Trasmissione della Quarta Via

Dopo la morte di Gurdjieff, Louise March si dedicò interamente alla trasmissione del suo insegnamento, ed è riconosciuta per la sua profonda comprensione del metodo pratico della Quarta Via. Divenne una guida autorevole per i cercatori, in particolare negli Stati Uniti.


La Rochester Folk Art Guild

Nel 1957, Mrs. March iniziò a guidare un gruppo a Rochester, New York. Sotto la sua direzione, questo gruppo si consolidò e, nel 1967, fondò la Rochester Folk Art Guild. Questa comunità artigianale è una delle espressioni più concrete e durature della Quarta Via in Occidente. La Guild enfatizza l'applicazione pratica delle idee attraverso l'artigianato e il lavoro manuale consapevole. L'obiettivo è utilizzare l'artigianato (dalla ceramica alla tessitura) come strumento per:

Ricordo di sé: Mantenere l'attenzione divisa tra il lavoro esterno e l'osservazione interiore.

Non-Identificazione: Non farsi assorbire completamente dall'attività o dai risultati.

Sforzo Consapevole: Imparare a sostenere l'energia e l'attenzione per periodi prolungati.

La comunità dimostra come il lavoro di Gurdjieff non sia relegato a un contesto monastico, ma possa e debba essere radicato nella vita quotidiana e nella produzione di valore.


Stillwood Study Center

L'eredità di Louise March continua anche attraverso lo Stillwood Study Center, che porta avanti il suo lavoro sotto la direzione di allievi da lei preparati. Questo centro è dedicato alla pratica continua della Quarta Via, mantenendo un forte accento sulla necessità di un lavoro pratico e integrale che coinvolga tutti e tre i centri dell'uomo.


La Visione di March e il Cuore della Quarta Via

Louise March si concentrò sull'integrità e la praticità degli insegnamenti. Mise spesso in guardia contro la tendenza a rendere la Quarta Via un sistema puramente intellettuale, sottolineando che la vera comprensione deriva solo dallo sforzo pratico e dall'osservazione di sé. La sua vita fu una testimonianza del principio di Gurdjieff secondo cui lo sviluppo è possibile solo attraverso l'osservazione di sé onesta e lo sforzo consapevole, che portano al risveglio dall'ordinario stato di "sonno ad occhi aperti" in cui l'uomo vive. Louise Goepfert March è morta nel novembre del 1987, lasciando una traccia indelebile nella storia della Quarta Via e garantendo che il lavoro di Gurdjieff continuasse a prosperare attraverso comunità basate sul lavoro e sulla pratica interiore. Per un approfondimento le memorie di Louise March sono raccolte nel libro, scritto con Annabeth McCorkle, Gli Anni di Gurdjieff 1929-1949: Memorie di Louise Goepfert March.


Un Testimone Oculare della Quarta Via

Il libro Gli anni di Gurdjieff 1929-1949: Memorie di Louise Goepfert March (The Gurdjieff Years 1929-1949) è una testimonianza di inestimabile valore per chiunque studi la vita e gli insegnamenti di George Ivanovich Gurdjieff e la storia della Quarta Via. Scritto da Louise Goepfert March in collaborazione con Annabeth McCorkle, l'opera copre due decenni cruciali, dal suo primo incontro con il maestro fino alla sua morte a Parigi. Il valore primario di queste memorie risiede nella loro capacità di offrire una prospettiva intima, diretta e priva di sensazionalismi su Gurdjieff, in contrasto con molti resoconti più romanzati o frammentari. Louise Goepfert March (1900-1987) fu una delle poche allieve a mantenere un contatto continuo e significativo con Gurdjieff per l'intero periodo dal 1929 al 1949.


L'Immersione Totale nel Prieuré

Il libro si apre con l'entusiasmo della giovane March, una studentessa tedesca di storia dell'arte, che nel 1929 si unisce al circolo di Gurdjieff al Prieuré des Basses Loges a Fontainebleau-Avon. Questa prima sezione del libro è vitale, poiché documenta la vita quotidiana, il lavoro fisico incessante, e l'atmosfera unica dell'Istituto per lo Sviluppo Armonioso dell'Uomo. March descrive il Prieuré non come un luogo di ritiro mistico, ma come un laboratorio pratico dove i principi della Quarta Via venivano applicati attraverso l'osservazione di sé in condizioni di vita intensa e spesso stressante. L'accento non è posto sull'erudizione teorica, ma sulla necessità di svegliarsi dal "sonno" attraverso lo sforzo cosciente e il lavoro intenzionale.


La Trasformazione del Discepolato

La March traccia l'evoluzione del metodo di Gurdjieff:

Lavoro Esterno e Interno: Dalle prime esperienze al Prieuré, dominate dal lavoro fisico (costruire, cucinare, pulire), alla successiva fase di lavoro su sé stessi (l'attenzione, il ricordo di sé).

I Movimenti: Le memorie offrono dettagli vividi sui Movimenti di Gurdjieff che March praticò con dedizione. Questi non sono descritti solo come esercizi fisici, ma come strumenti essenziali per lo sviluppo del centro motorio e per l'unificazione dei tre centri (intellettuale, emotivo, motorio) dell'uomo.

Il Metodo di Insegnamento: Viene evidenziata la natura enigmatica e spesso provocatoria di Gurdjieff, che utilizzava ogni interazione come un test o un'opportunità di risveglio per l'allievo, rompendo le loro abitudini meccaniche.


La Collaborazione nella Traduzione di Belzebù

Uno dei capitoli più significativi dell'opera riguarda la partecipazione di Louise March al processo di traduzione in tedesco del monumentale testo di Gurdjieff, I Racconti di Belzebù a Suo Nipote. Questo ruolo non fu un semplice incarico di segreteria; Gurdjieff riteneva che la traduzione fosse un veicolo per l'assimilazione profonda dei concetti. Lavorare a stretto contatto con l'autore su un testo così denso, zeppo di neologismi e costruito per "polverizzare" le abitudini mentali del lettore, fu per March un esercizio intensivo della Quarta Via stessa.

Il Metodo del Maestro: March racconta come Gurdjieff supervisionasse meticolosamente ogni parola e frase, spesso modificando il testo o la traduzione per assicurarsi che l'impatto fosse esattamente quello desiderato: stimolare l'attenzione e la riflessione del lettore. La March fu testimone del processo creativo e dello scopo intenzionale del linguaggio "contorto" di Gurdjieff.


La Fuga dalla Guerra e la Transizione

Il libro copre anche il difficile periodo del passaggio dalla Francia all'America a causa dell'imminente Seconda Guerra Mondiale. March e suo marito, Walter March, si stabilirono a Bloomingburg, New York. Questo spostamento non interruppe il loro "Lavoro"; al contrario, dimostrò il principio della Quarta Via secondo cui lo sviluppo deve avvenire nella vita, non fuori da essa. Il racconto prosegue con la descrizione dei viaggi di Gurdjieff a New York negli anni '40, durante i quali March fungeva spesso da anfitriona, segretaria e intermediaria tra Gurdjieff e i suoi allievi americani. Queste sezioni illuminano la vita di Gurdjieff negli anni della maturità, quando si concentrò meno sul Prieuré e più sulla trasmissione diretta attraverso conversazioni e banchetti rituali ("I Brindisi degli Idioti").


La Personalità di Gurdjieff attraverso gli Occhi della March

La forza del libro "Gli anni di Gurdjieff" risiede nella sua capacità di ritrarre Gurdjieff in modo sfumato:

L'Uomo e il Maestro: Nonostante l'aura mistica che lo circondava, March non nasconde la sua umanità, i suoi scatti d'umore e i suoi metodi talvolta brutali. Ciò rende Gurdjieff una figura più credibile e complessa, lontana dall'idealizzazione di alcuni resoconti.

Amore Esigente: La March descrive un amore esigente e incondizionato da parte del maestro per i suoi allievi, mascherato da provocazioni. La sua capacità di vedere il potenziale in ogni persona, e di spingerla verso la realizzazione di quel potenziale, emerge con chiarezza.

La Funzione del Lavoro: Il libro ribadisce che ogni azione, ogni richiesta di Gurdjieff, aveva uno scopo preciso legato allo sviluppo armonioso e al superamento della meccanicità psicologica.


L'Eredità della March e la Continuazione della Quarta Via

Il periodo finale coperto dal libro, con la morte di Gurdjieff nel 1949, segna la transizione di Louise March da allieva a custode autorevole e insegnante del Lavoro. La sua testimonianza non è solo storica, ma funge da manuale pratico su come l'insegnamento è stato vissuto, compreso e continuato. Il suo lavoro postumo, in particolare la fondazione della Rochester Folk Art Guild, dimostra come March abbia inteso la Quarta Via: come una pratica di vita interamente integrata, dove l'artigianato e il lavoro manuale diventano l'arena per l'osservazione e il ricordo di sé, esattamente come aveva imparato al Prieuré. In sintesi, "Gli anni di Gurdjieff 1929-1949" non è solo una cronaca; è un documento formativo. Per il lettore italiano, offre una delle finestre più affidabili e coerenti sulla complessa figura di G. I. Gurdjieff e sul duro ma trasformativo percorso della Quarta Via.








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