L'allievo che ha scritto di più sulle leggi delle triadi è John G. Bennett. Nella sua autobiografia, "Witness", afferma che la natura fondamentale dell’azione delle triadi gli venne in mente nel 1941, durante una passeggiata nei boschi. Il signor Bennett aveva familiarità con il concetto di triadi che G. I. Gurdjieff aveva originariamente rivelato attraverso discorsi e scritti. Gurdjieff aveva parlato della triade come di una legge fondamentale dell'universo nel suo libro "Tutto e Ogni Cosa". La Triade Primaria, denominata Triamazikamno, era composta da tre forze primarie; l'Affermazione, la Negazione e la Riconciliazione - tutti i fenomeni e gli eventi erano costituiti da queste forze. John Bennett fu in grado di osservare e scrivere sulla natura delle forze triadiche mentre operavano a livello cosmico così come nella natura umana. Immaginava che l'azione successiva e i principi delle triadi, mentre filtravano dalla creazione all'uomo, fossero l'incontro delle forze che costituiscono i fenomeni. Stabilendo alle prime tre forze fondamentali la serie numerica 1-2-3 - Affermazione, Negazione e Riconciliazione - Bennett le ha combinate nelle loro sei possibili variazioni. Ha rivelato una funzione e un nome per tutte loro, e ha scoperto la natura fondamentale di ciascuna triade risultante dalla sua posizione in sequenza.
Bennett elencò le seguenti triadi:
1-2-3 - INVOLUZIONE
2-1-3 - EVOLUZIONE
2-3-1 - IDENTITÀ
1-3-2 - INTERAZIONE
3-1-2 - ORDINE
3-2-1 - LIBERTÀ
Disse, inoltre, che ciascuna di queste triadi aveva corrispondenti controparti negative etichettate come "Immaginazione", "Amore per se stessi", "Paura", "Spreco", "Soggettivismo" e "Identificazione".
INVOLUZIONE
1-2-3
IMMAGINAZIONE
La legge dell'involuzione riguarda i processi creativi. Nella sua controparte negativa, l'immaginazione, c'è l'apparenza del fare, ma nella realtà si verifica solo l'opposto. Si parla sognando, si progetta sognando, e non ne risulta mai nulla di reale.
Immaginazione
L'immaginazione rovina ogni esperienza e mi separa continuamente da ciò che sono veramente. Mi separa dalla purezza di un dato momento, e questo viene distrutto dalle mie reazioni automatiche. L'immaginazione è come uno specchio che immagina il momento in un modo strano, negandone così la qualità. L'immaginazione diventa viva soprattutto nei momenti toccati dal valore, inondando la mente con pensieri di ansia, di autostima o di sospetti su se stessi o sugli altri. Quei pensieri traggono la loro energia da emozioni inedite. Le possibilità di come si manifesta l'immaginazione sono illimitate come il potere creativo dei mondi superiori, di cui non sono le controparti sostanziali. Tendono a rovinare il mio lavoro e quelle relazioni che per me hanno il massimo valore. Anche il desiderio di diventare quello che sono veramente mi viene rubato continuamente dall'immaginazione di diventare qualcuno. Nel vangelo, Gesù dice ai suoi apostoli che è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, piuttosto che un ricco entri nel regno dei cieli. Qualcuno chiede come possa esserci speranza, e Gesù risponde che per l'uomo è impossibile, ma per Dio tutto è possibile. Quindi la ricchezza delle triadi negative può essere compensata solo attraverso la forza riconciliatrice della misericordia divina. Questo è ciò che devo desiderare nella mia preghiera.
EVOLUZIONE
2-1-3
AMORE PER SE STESSI
L'evoluzione è la legge di ritorno alla fonte, ma la sua forma negativa, l'amor proprio, è la legge dell'annientamento in noi stessi.
Amor proprio e Narcisismo
Consiste nell'impulso all'adulazione di sé. Questa strana e terribile manifestazione della volontà sembra assurda agli estranei, poiché quest'adorazione di se stessi risponde a una falsa immagine di sé, che, in larga misura, è diversa dalle reali capacità e qualità della persona. Nel nostro gruppo abbiamo identificato la nostra tendenza all'amor proprio nel suo aspetto negativo. Ciò significa che l'amor proprio è l'espressione della Legge dell'Evoluzione nel "Mondo 96". In questo modo si allontana dalla sua natura pura, che ci porterebbe alla fusione con l'Unità Universale, ma si rivolge invece a un falso "io", all'esterno, a una falsa personalità. Tutti, o almeno la maggior parte di noi, hanno condiviso l'esperienza di aver sviluppato un'adorazione del falso "io" che costruiamo fin dall'infanzia, sia per mancanza di amore, rifiuto, paura, sia per le aspettative dei nostri genitori. Abbiamo osservato come costruiamo e mettiamo in atto abitudini riguardo quella falsa personalità, che è caratterizzata dall'eccessiva valutazione di se stessi, dall'egocentrismo e dalla tendenza al comportamento egoistico. Nel suo aspetto positivo, questa Legge, e la sua espressione nella nostra vita, ci fa crescere e ritornare alla fonte. Tuttavia, come indica Gurdjieff, ogni realtà è come un bastone con due capi. Nel suo aspetto negativo, può essere considerata la peggiore di tutte le caratteristiche e la più difficile da trascendere, poiché può confonderci con l'idea di essere persone di successo e con un'ottima autostima. La vittoria su questa tendenza viene detta "piccola Libertà", che precede la "grande Libertà": la libertà dal mondo esterno. Quando siamo disillusi da noi stessi, solo allora siamo capaci di sconfiggere il grande ostacolo inviato dal diavolo: "Signora Vanità e Signor Amor Proprio". Emerge così un nuovo amor proprio; e sebbene all'esterno appaiono simili, all'interno restano ben distinti: l'amore per l'essenza divina, che ci riporterà alla Sorgente, è il momento ultimo e più desiderato nell'Ottava della nostra salvezza.
IDENTITÀ
3-2-1
PAURA
L'identità è l'esistenza secondo un modello essenziale, mentre la forma negativa, la paura, si caratterizza nel voler evitare e negare il reale processo di morte.
Paura
Come tutte le altre emozioni negative, la paura è paralizzante e incide sulla nostra mancanza di progresso nella nostra vita interiore. Innanzitutto bisogna chiarire fin dall’inizio che la paura è una condizione del sonno. Solo in secondo luogo possiamo chiarire la sua proprietà mutante, o ciò che il Lavoro descrive come una triade negativa. [...] Nel libro "The Dramatic Universe", Bennett parla dell'irrealtà della paura. Descrive un facsimile dell'io reale che non è in grado di resistere alla presenza del reale. La paura viene quindi descritta come il meccanismo di questo non-io per evitare il proprio inevitabile annientamento di fronte al reale. Credo che la paura dell'annientamento possa essere un fattore in grado di impedirci di abbracciare la nostra nullità, e quindi di arrenderci al nostro Creatore.
INTERAZIONE
1-3-2
SPRECO
La legge dell'interazione serve allo scambio di energie per il mantenimento del mondo, mentre la controparte negativa è lo spreco, ossia le attività inutili e la distruzione delle risorse.
ORDINE
3-1-2
SOGGETTIVITÀ
L'ordine è il modello di ciò che è possibile e impossibile, la sua inversione presenta le cose nel posto sbagliato, e diventa quindi soggettività. Nel livello umano d'esistenza, la soggettività può assumere molte forme. Una di queste è l'opposto dell'unità, è la barriera che ci impedisce di diventare uno... Tutti abbiamo le nostre opinioni, conclusioni, ecc. Tutti abbiamo qualcosa da dire, qualcosa cui andare contro o a favore. Non penso ci sia qualcosa di sbagliato nell'avere questi impulsi, il fatto è che la maggior parte delle volte si basano sulla soggettività; idee e conclusioni che non hanno alcun contatto con nulla al di fuori o più in alto di noi. Più un uomo è soggettivo, meno comprenderà gli altri. Penso che l'unico modo per affrontare la nostra soggettività sia lavorare in gruppo, è più difficile per 30 persone innamorarsi di un'idea soggettiva che per una sola.
LIBERTÀ
3-2-1
IDENTIFICAZIONE
La libertà, come legge della volontà di essere, ha la sua controparte nell'identificazione, dove perdiamo noi stessi in ciò che stiamo facendo. Alcune osservazioni quotidiane riguardanti l'identificazione. Se "io ho ragione e lui ha torto", sono identificato. Se io discuto e ho davvero "bisogno di convincerti", sono identificato. Se sento che "merito di essere trattato meglio di così...", sono identificato. Se mi sento sopraffatto dai molteplici compiti che devo svolgere in un dato giorno, sono identificato. Se "non sopporto proprio quella persona", sono identificato. Se penso che "sono così speciale", sono identificato. Se mi giustifico – soprattutto la mia resistenza – sono identificato. Se parlo con le persone dall'alto, o le guardo dal basso, sono identificato.
Fonte: Negative Triads - Seven Stehr (Gurdjieff Dominican Group)
