Passa ai contenuti principali

Natale con Gurdjieff (Kathryn Hulme)


"Era seduto sul divano e annuì mentre gli passavamo accanto e cercavamo posto attorno all'albero di Natale. Sembrava riposato... Chiese a 'canarino' di spegnere tutte le luci e di collegare il contatto che illuminava l'albero. Restammo seduti in silenzio per diversi minuti.

Allora Gurdjieff disse: "Questo mi piace. Un albero del genere ti rende silenzioso, pacifico dentro. È come sedersi davanti a un fuoco all'aperto. Intimità".

Lo specchio sopra la mensola del camino rifletteva le luci colorate dell'albero. Wendy sussurrò: "Vedo due alberi..." - e così il nostro maestro cominciò a parlare della luce riflessa, un capitolo del suo passato sconosciuto.

"Sarebbe meglio se fosse a lume di candela" - disse Gurdjieff - "La luce delle candele si fonde meglio; l'elettricità non si mescola. Ma la luce più bella che conosco è quella che ho visto tante volte in Persia. Fanno una tazza di argilla, la riempiono di grasso di montone, vi mettono dentro un filo di cotone e la fanno bruciare nei giorni di festa, ai matrimoni. Questa luce brucia più a lungo di qualsiasi altro tipo di luce: una tazza così piccola brucerà anche per due giorni. E tale luce... ha le più belle sfumature. A una festa maomettana, una volta, ho visto un'intera casa illuminata da tali luci... una tale luminosità che non potete immaginare, era come se fosse giorno. Avete visto le luci del Bengala? Ciò di cui parlo era ancora più brillante. Per l'uomo, è la luce migliore per leggere...".

Nella sua voce si fece strada una nota di nostalgia per il Vicino Oriente.

"In Persia organizzano persino stanze per tale luce. Una volta ne ho vista una che non potrò mai dimenticare. Appendono specchi ovunque, anche i pavimenti e i soffitti hanno specchi, poi in giro, in posti speciali, come decorazioni, mettono delle tazze di argilla con grasso di montone, e quando le guardi, ti fanno girare la testa. Ovunque guardi, vedi luci, infinite, migliaia. Non potete immaginare com'è. Bisogna vederlo... e quando lo vedete non immaginereste mai che uno spettacolo così bello provenga da una cosa così piccola e idiota come questa tazza di argilla piena di grasso di montone...".

"Un’altra cosa di queste luci" - continuò - "è molto originale. Quando le fanno con grasso congelato, lo mettono insieme a strati, ogni strato con un profumo speciale, con separazioni tra gli strati in modo che quando bruciano, prima si sente l'odore, poi la stanza si riempie di un profumo; dopo mezz'ora con un altro, e poi un altro ancora: tutto pianificato esattamente! Avevano una tale conoscenza prima... tali candele le avevano realizzate consapevolmente e tutti le avevano. Così era la vita allora! Adesso... le fanno automaticamente...".

Una tristezza si posò sul nostro spirito dopo che ebbe parlato come spesso accadeva quando dipingeva un quadro luminoso di come era l'uomo una volta: semplice, incontaminato, consapevole della sua anima e dei suoi bisogni.



KATHRYN HULME, UNDISCOVERED COUNTRY: 
A SPIRITUAL ADVENTURE, BOSTON: LITTLE BROWN, 1966, PP. 95–96.





Post popolari in questo blog

Gurdjieff: Cosa significa realmente "Cercare di non esprimere Emozioni Negative"

Di tutte le indicazioni e i suggerimenti di Gurdjieff per l'attuazione pratica delle sue idee, quello che sembra essere stato più persistentemente frainteso è la sua raccomandazione di "cercare di non esprimere negatività". A prescindere da quanto spesso si possa ricordare agli studenti che il Lavoro potrebbe riguardare l'evoluzione psicologica, non si tratta di psicoterapia. Non si tratta di sopprimere o reprimere sentimenti, comportamenti e reazioni. Non si tratta di imparare a fingere di essere al di là della reattività. Non si tratta di migliorare la propria personalità per apparire una persona più gentile o più spirituale. Ho visto persone scoraggiate e frustrate con se stesse per anni, che si chiedevano se stessero fallendo, se non si stessero "impegnando abbastanza" quando riferivano che, nonostante tutti gli sforzi che avessero cercato di mettere in atto, continuavano a sperimentare periodicamente stati interiori di rabbia, ansia, risentimento, irrit...

La morte di Gurdjieff (Dr. William J. Welch)

Fui chiamato al telefono. Da Parigi giunse voce che Gurdjieff fosse gravemente malato, e mi fu chiesto se avessi potuto spedire al suo medico di Parigi dell’albumina sierica che era stata recentemente resa disponibile negli Stati Uniti. Gurdjieff non era stato molto bene quando arrivò a New York nell’inverno del 1948, ma non sembrava gravemente malato e non si era mai messo a letto. Era tormentato da una tosse tracheale spasmodica, un rombo profondo, gorgogliante, che rifletteva non solo un’infiammazione cronica alla base dei suoi polmoni, ma anche il suo amore per le Gaulois Bleu, la popolare sigaretta francese con tabacco nero turco aspro e grasso. La sua circonferenza addominale era eroica, e la sua presenza nel bagno turco, anche se non pantagruelica, era quantomeno all’altezza del Balzac di Rodin. Fu così che con i ricordi del vigore non più giovane, ma robusto e invecchiato di Gurdjieff, udii con incredulità, nella tarda estate del 1949, della sua forza in diminuzione e del deter...

Gurdjieff: "Ogni persona che incontri, compreso te stesso, è una merda".

La notizia dell’arrivo del Signor Gurdjieff a Chicago, nell’inverno del 1932, mi mise in apprensione. A tutt’oggi, a distanza di quasi trent’anni e con il senno del poi, ancora non riesco a capire perché non lo volessi vedere. Sicuramente, i miei sentimenti nascevano in parte dal fatto che mi ero convinto che forse avevo sbagliato a lasciare il Prieuré nel 1929. A causa della mia dipartita, sentivo di non essere un seguace leale o fedele. Inoltre, se da una parte i suoi scritti mi interessavano veramente e provavo un sincero affetto per Gurdjieff come uomo, dall’altra il mio rapporto con il gruppo di Chicago mi aveva portato a mettere in discussione la validità del suo lavoro sotto ogni aspetto. Ero ancora alla ricerca di prove – qualche qualità nel comportamento dei suoi seguaci – che mi convincessero che egli fosse qualcosa di più di un potente essere umano in grado di ipnotizzare a suo piacere folte schiere di individui. In quel periodo, il mio interesse per i suoi scritti non andav...