Gurdjieff: "Ci sono differenti tipi di influenze. C'è l'Uomo, il vero Uomo, e "l'uomo" tra virgolette. "L'uomo" tra virgolette è sempre influenzato. Solo il vero uomo ha la libertà interiore. Per ora, lei è "uomo" tra virgolette. Deve fare di tutto per diventare un vero Uomo senza virgolette. Allora sarà libero. Non esistono altri modi. Siamo sempre l'oggetto di influenze; il vero Uomo è l'oggetto solamente delle influenze cosmiche. Naturalmente ha caldo e freddo, ma solo questo. Mentre lei, se quello la guarda con l'occhio destro invece del sinistro, questo è sufficiente per cambiare le sue associazioni. Se la sua vicina si sposta, i poli cambiano, ed eccola sotto un'altra influenza. Lei è schiavo di tutte le cose esteriori, le piccole come le grandi. Il pensiero dà gli choc, degli impulsi per le associazioni. Sono delle influenze, delle fonti per la sua vita interiore. Lei ha fame, sete, deve fare pipì, tutto questo la dirige. L'influenza più forte viene dall'interiore".
(Monsieur Gurdjieff distribuisce dei confetti al liquore, "un piatto ebreo del nuovo anno")
[...]
(Monsieur Gurdjieff scherza in seguito con K.: sua moglie gli ha fatto segno che era tardi)
Gurdjieff: "Una donna conosce meglio di un uomo la vita, i suoi obblighi, le sue sottigliezze. Bisogna obbedirle".
(E, dato che è tardi, Monsieur Gurdjieff si congeda)
G. I. GURDJIEFF - GRUPPI DI PARIGI. VOL. I: 1943
