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Il Grande Onesto Imbroglio di Nasreddin


C'era una volta, ai piedi di una montagna la cui cima si nascondeva spesso nella nebbia, un villaggio chiamato Akpinar. Era un luogo prospero, forse troppo prospero, poiché i suoi abitanti avevano sviluppato una strana, e piuttosto costosa, abitudine: non apprezzavano nulla che non avessero pagato a caro prezzo. Se un artigiano onesto offriva loro una sella perfetta, realizzata con mesi di duro lavoro e amore, per un prezzo equo, borbottavano: "Non è abbastanza costosa. Non può essere così buona." Ma se un ciarlatano vendeva una bottiglia d'acqua di fiume etichettata come "Elisir di Luna", chiedendo una fortuna, la gente faceva la fila e la venerava come un tesoro inestimabile. Un giorno, un saggio viaggiatore portò al capo villaggio un manoscritto antico e prezioso contenente la storia e la saggezza dei loro antenati, un dono di incalcolabile valore storico e spirituale, guadagnato dal viaggiatore con anni di ricerche. Il capo villaggio si limitò ad annusarlo con aria di sufficienza e lo usò per accendere il fuoco. Pochi giorni dopo, Akpinar pagò un mercante senza scrupoli una somma folle per delle piume di pollo colorate, che indossarono con orgoglio come "ornamenti regali".

Mulla Nasreddin, in viaggio con il suo inseparabile asino, assistette a questa scena grottesca e ne rimase sbalordito.

"Che posto è questo, asino mio?" sospirò Nasreddin. "Qui la gente paga l'oro per i sassi, e getta via i diamanti perché sono gratuiti."

Nasreddin sapeva che una lezione era necessaria, e che doveva essere impartita con la sua solita ironia. Ma sapeva anche, per la regola aurea di Akpinar, che se avesse offerto la sua saggezza gratuitamente, sarebbe stata ignorata o peggio, disprezzata. La verità gratuita è aria in Akpinar, ma una bugia costosa è un tesoro. Dopo aver riflettuto a lungo, Nasreddin escogitò un piano ingegnoso. Fece annunciare per le vie del villaggio:

"Sono giunto. Mulla Nasreddin, il Maestro di Sciocchezze Inestimabili, è qui! Per un prezzo tre volte superiore al più costoso 'Elisir di Luna', vi offrirò la risposta definitiva e segreta al Mistero del Nulla."

Il prezzo era esorbitante, una somma che avrebbe potuto sfamare il villaggio per un mese. Gli abitanti di Akpinar, eccitati dall'alto costo, si precipitarono a pagare, svuotando le loro borse con entusiasmo. Riuniti nella piazza principale, gli abitanti, pieni di aspettative, si sedettero in silenzio. Erano certi che Nasreddin stesse per rivelare una formula magica, un segreto ancestrale che solo loro, avendo pagato così tanto, meritavano di conoscere. Nasreddin salì su una cassa vuota, tossì solennemente e cominciò il suo sermone.

"Uomini e donne di Akpinar," disse con voce profonda, "avete pagato la più grande somma mai spesa in questo villaggio per sentire la Risposta al Mistero del Nulla. E ora, la Risposta: Tutto ciò che ho detto finora è nulla. E questo, amici miei, è ciò che siete disposti a pagare."

Ci fu un attimo di silenzio glaciale. Poi i volti della folla si illuminarono di estasi.

"Ohhh!" esclamò il capo villaggio, con gli occhi che brillavano. "Che profondità! Che mistero incomprensibile! Abbiamo speso così tanto, ma la verità è inestimabile!"

"Non capite!" esclamò una donna. "Il Nulla è la risposta! Non c'è nulla di più prezioso della verità che non esiste! Solo un uomo illuminato può venderci il Nulla ad un prezzo così alto!"

La folla applaudì selvaggiamente, convinta di aver acquistato la saggezza più profonda e inarrivabile.

Nasreddin sorrise, soddisfatto, ma non per l'oro, che avrebbe distribuito segretamente ai poveri mendicanti fuori dal villaggio.

"Popolo di Akpinar," urlò sopra il rumore, "Ricordatelo bene! La saggezza più vera e la verità più semplice, quando ve l'ho offerta gratuitamente, l'avreste ignorata. Perciò, ho dovuto avvolgere una verità che non vale un centesimo – la lezione sulla vostra stupidità – in un prezzo così grande da renderla l'unica cosa che voi potevate apprezzare. Avete comprato un'ovvietà avvolta in oro, ma l'oro è stata l'unica cosa che vi ha permesso di ascoltare la lezione."

Guardò l'asino, che scosse la testa.

"La lezione, amici," concluse Nasreddin, saltando giù dalla cassa, "non riguarda il Nulla. Riguarda voi. Avete pagato una fortuna per sentire che solo ciò che è costoso ha valore. E ora, per la prima volta, avete pagato molto per una verità che è preziosa: la conoscenza di quanto sciocchi siete stati. Non disprezzate l'oro che avete dato, perché senza di esso, non avreste dato alcun valore alla vostra stessa verità."

La folla rimase in piedi per ore, discutendo animatamente la meravigliosa e costosissima verità di Nasreddin, riflettendo finalmente sul valore di ciò che avevano e di ciò che spendevano. Avevano pagato il prezzo più alto, ma avevano ottenuto in cambio la conoscenza di sé, un bene che, finalmente, avevano imparato ad apprezzare.





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