Passa ai contenuti principali

Gurdjieff spiega cos'è realmente la Massoneria


Ci siamo avvicinati ai problemi dell'esoterismo. È stato sottolineato in precedenza, in riferimento alla storia, che la vita dell'umanità alla quale apparteniamo è governata da forze che provengono da due fonti diverse: in primo luogo, gli influssi planetari che agiscono in modo del tutto meccanico e sono ricevuti dalle masse umane e dalle singole persone in modo altrettanto involontario e inconscio; in secondo luogo, dalle influenze provenienti dal circolo interiore dell'umanità, della cui esistenza e significato, la stragrande maggioranza delle persone non sospetta minimamente. L'umanità ignora totalmente queste due fonti di influenza. L'umanità alla quale apparteniamo, cioè tutta l'umanità storica e preistorica conosciuta dalla scienza e dalla civiltà, costituisce, in realtà, solo il cerchio esterno dell'umanità, all'interno del quale esistono numerosi altri cerchi. Così possiamo immaginare l'intera umanità composta da più cerchi concentrici. Il cerchio interno è chiamato 'esoterico'; questo cerchio è composto da persone che hanno raggiunto il più alto sviluppo possibile per l'uomo, ciascuna delle quali possiede l'individualità al massimo grado, vale a dire un 'Io' indivisibile, tutte le forme di coscienza possibile all'uomo, il pieno controllo su questi stati di coscienza, tutta la conoscenza possibile all'uomo e una volontà libera e indipendente. Non possono compiere azioni contrarie alla loro comprensione o avere una comprensione che non si esprima mediante azioni, allo stesso tempo non possono esserci disaccordi tra loro, né differenze di comprensione. Pertanto, la loro attività è interamente coordinata e conduce ad uno scopo comune senza alcun tipo di costrizione, perché si basa su una comprensione comune e identica. Il cerchio successivo è chiamato 'mesoterico', cioè il cerchio mediano. Le persone che appartengono a questo cerchio possiedono tutte le qualità possedute dai membri del circolo esoterico con l'unica differenza che il loro sapere è di carattere più 'teorico'. Ciò si riferisce, ovviamente, alla conoscenza di carattere cosmico. Essi sanno e comprendono molte cose che non hanno ancora trovato espressione nelle loro azioni. La loro comprensione è altrettanto esatta e quindi identica a quella delle persone del circolo esoterico. Tra loro non può esserci discordia, non possono esserci malintesi. Ciascuno comprende nello stesso modo in cui comprendono tutti. Ma com'è stato detto prima, questa comprensione rispetto alla comprensione del circolo esoterico è un po' più teorica. Il terzo cerchio è chiamato 'essoterico', cioè esterno, perché è il cerchio esteriore della parte interna dell'umanità. Le persone che appartengono a questo cerchio possiedono molto di ciò che appartiene alle persone del cerchio esoterico e mesoterico, ma il loro sapere cosmico è di carattere più filosofico, vale a dire, è più astratto rispetto al sapere del cerchio mesoterico. Un allievo del cerchio mesoterico conosce e comprende la teoria, quindi calcola. Un allievo del cerchio essoterico, conosce e comprende la filosofia, quindi contempla. Ma non possono esserci tra loro differenze nella comprensione. Ciò che uno comprende, lo comprendono tutti gli altri. Nella letteratura che riconosce l'esistenza dell'esoterismo, l'umanità è solitamente divisa in due soli cerchi, e il 'cerchio essoterico', in contrapposizione a quello 'esoterico', viene chiamato 'vita ordinaria'. In realtà, come abbiamo visto, il 'cerchio essoterico' è qualcosa molto lontano da noi. Per l'uomo comune questo è già 'esoterismo'. Il 'cerchio esterno' è il cerchio dell'umanità meccanica a cui apparteniamo e il solo che conosciamo. Il primo segno di questo cerchio è che tra le persone che ne fanno parte non può esserci una comprensione comune. Ciascuno comprende a modo proprio e tutto diversamente. Questo cerchio è talvolta chiamato il cerchio della «confusione delle lingue», cioè il cerchio in cui ciascuno parla nella propria lingua particolare, dove nessuno comprende l'altro e non si preoccupa di farsi comprendere. In questo cerchio la comprensione reciproca tra gli uomini è impossibile, se non in rari momenti eccezionali o in questioni che non hanno grande significato. Se acquisiscono il desiderio di comprendere e di essere compresi, allora significa che hanno una tendenza inconscia verso il cerchio interno, perché la comprensione reciproca inizia solo nel circolo essoterico, ed è possibile solo lì. Ma, di solito, la coscienza della mancanza di comprensione arriva agli uomini in una forma del tutto diversa. Quindi la possibilità di comprendere dipende dalla possibilità di penetrare nel cerchio essoterico dove inizia la comprensione. Se immaginiamo l'umanità sotto forma di quattro cerchi concentrici, possiamo immaginare quattro porte sulla circonferenza del terzo cerchio interno, cioè il cerchio essoterico, attraverso le quali possono penetrare le persone del cerchio meccanico. Queste quattro porte corrispondono alle quattro vie descritte prima. 

La prima via è la via del fachiro, la via delle persone numero 1, delle persone del corpo fisico, persone 'istintivo–motorie–sensoriali' senza molta mente e senza molto cuore.

La seconda via è la via del monaco, la via religiosa, la via delle persone numero 2, cioè delle persone emozionali. La mente e il corpo non dovrebbero essere troppo forti.

La terza via è la via dello yogi. Questa è la via della mente, la via della persona numero 3. Il cuore e il corpo non devono essere particolarmente forti, altrimenti potrebbero essere di ostacolo su questa via.

Oltre a queste tre vie esiste ancora una quarta via attraverso la quale possono passare coloro che non possono percorrere nessuna delle prime tre vie. La differenza fondamentale tra le prime tre vie e la quarta via consiste nel fatto che le tre vie sono legate a forme permanenti esistite nel corso di lunghi periodi della storia, quasi senza cambiamenti. Alla base di queste istituzioni c'è la religione. Dove esistono scuole di yogi, esse differiscono poco esteriormente dalle scuole religiose. E in diversi periodi della storia sono esistite varie società, e alcuni ordini di fachiri esistono ancora oggi. Queste tre vie tradizionali sono vie permanenti entro i limiti del nostro periodo storico. Due o tremila anni fa c'erano ancora altre vie che non esistono più, e a quel tempo le vie esistenti oggi non erano così divise, erano molto più vicine l'una all'altra. La quarta via differisce dalle vecchie e dalle nuove vie per il fatto che non è mai una via permanente. Non ha forme definite e non ci sono istituzioni ad essa collegate. Appare e scompare governata da alcune sue leggi particolari. La quarta via non appare mai senza un lavoro con un significato determinato, non fa mai la sua comparsa senza uno scopo e un lavoro preciso da svolgere. Quando questo lavoro è finito, vale a dire, quando lo scopo prefissato è stato raggiunto, la quarta via scompare, cioè scompare dal luogo in cui è apparsa, scompare nella sua forma data, continuando forse in un altro luogo sotto un'altra forma. Le scuole della quarta via esistono per le necessità del lavoro che si svolge in relazione a scopi cosmici. Non esistono mai come scuole di educazione e istruzione. L'aiuto meccanico non può essere richiesto in nessun lavoro della quarta via. Solo il lavoro cosciente può essere utile in tutte le imprese della quarta via. L'uomo meccanico non può compiere un lavoro cosciente, quindi il primo compito delle persone che iniziano un tale lavoro è quello di trovare degli assistenti consapevoli. Il lavoro stesso delle scuole della quarta via può avere moltissime forme e molteplici significati. In mezzo alle condizioni ordinarie della vita l'unica possibilità che l'uomo ha di trovare una 'via' consiste nell'incontrare un lavoro di questo genere. Ma la possibilità di incontrare tale lavoro, così come la possibilità di trarre vantaggio da questa opportunità, dipende da molte circostanze e condizioni. Solo se un uomo comprende lo scopo del lavoro si apre per lui la possibilità di trarne un profitto per se stesso. Ma qualunque sia lo scopo fondamentale del lavoro, le scuole continuano ad esistere solo mentre questo lavoro va avanti. Quando il lavoro è finito, le scuole chiudono. Le persone che hanno iniziato il lavoro lasciano la scena. Coloro che hanno imparato ciò che era possibile apprendere e hanno raggiunto la possibilità di proseguire autonomamente sulla via, iniziano, in una forma o nell'altra, il proprio lavoro personale. Ma accade talvolta che, quando la scuola chiude, rimanga un certo numero di persone che ruotano attorno al lavoro, che ne vedono l'aspetto esteriore e lo considerano come se fosse l'intero lavoro. Non avendo alcun dubbio su se stessi e sulla correttezza delle loro conclusioni e comprensioni, decidono di continuare il lavoro. Per continuare questo lavoro formano nuove scuole, insegnano alle persone ciò che essi stessi hanno imparato e fanno le stesse promesse che loro stessi hanno ricevuto. Tutto ciò naturalmente non può che essere un'imitazione esteriore. Ma quando guardiamo indietro alla storia è quasi impossibile per noi distinguere dove finisce il reale e dove inizia l'imitazione. In senso stretto, quasi tutto ciò che sappiamo sull'occultismo, la massoneria e le scuole alchemiche, si riferiscono a tale imitazione. Delle scuole vere non sappiamo praticamente nulla, tranne i risultati del loro lavoro, e anche questo solo se siamo in grado di distinguere i risultati del lavoro reale dalle contraffazioni e dalle imitazioni. Ma tali sistemi pseudo-esoterici svolgono anche la loro parte nel lavoro e nelle attività dei circoli esoterici. Sono, cioè, gli intermediari tra l'umanità, tutta immersa nella vita materialistica, e le scuole interessate all'educazione di un certo numero di persone, tanto per gli scopi della propria esistenza quanto per gli scopi del lavoro di carattere cosmico che eventualmente esse svolgono. Nella maggior parte dei casi, l'idea stessa di esoterismo, di iniziazione, raggiunge le persone attraverso sistemi pseudo-esoterici; e se non ci fossero queste scuole pseudo-esoteriche, la stragrande maggioranza dell’umanità non avrebbe alcuna possibilità di sentire e apprendere l’esistenza di qualcosa di più grande della vita ordinaria, perché la verità nella sua forma pura sarebbe per loro inaccessibile. Date le molteplici caratteristiche dell'essere dell'uomo, in particolare dell'essere contemporaneo, la verità può giungere agli uomini solo sotto forma di menzogna ― solo in questa forma essi sono in grado di accettarla, di digerirla e assimilarla. La verità incontaminata sarebbe per loro un cibo indigeribile. Inoltre, un granello di verità in forma inalterata si trova talvolta nei movimenti pseudo-esoterici, nelle religioni ecclesiastiche, nelle scuole occulte e teosofiche. Può essersi conservato nei loro scritti, rituali, tradizioni, concezioni della gerarchia, dogmi e regole. Le scuole esoteriche, che forse esistono in alcuni paesi dell'Oriente, al contrario delle scuole pseudo-esoteriche, sono difficili da trovare, perché esistono sotto forma di comuni monasteri e templi. I monasteri tibetani sono solitamente costruiti sotto forma di quattro cerchi o cortili concentrici separati da alte mura. I templi indiani, specialmente quelli dell'India meridionale, sono costruiti nello stesso modo, ma sotto forma di quadrati, uno contenuto nell'altro. Al primo cortile situato all'esterno hanno accesso i fedeli, e certe volte, in via eccezionale, anche persone appartenenti ad altre religioni e gli europei; l'accesso al secondo cortile è riservato solo a persone di una certa casta, o a coloro che hanno un permesso speciale; coloro che invece prestano servizio nel tempio hanno accesso al terzo cortile; il quarto cortile è riservato ai bramini e ai sacerdoti. Organizzazioni di questo tipo, che con piccole variazioni esistono ovunque, permettono alle scuole esoteriche di esistere senza essere riconosciute. Ma come riconoscerle? Se entrate vi ritroverete solo all'interno del primo cortile; al secondo cortile hanno accesso solo gli studenti. Ma questo non lo sapete, perché vi viene detto che appartengono ad una casta speciale. Per quanto riguarda il terzo e il quarto cortile non si può nemmeno sapere nulla. E potete osservare lo stesso ordine in tutti i templi, e finché non vi viene detto qualcosa, non sarete in grado di distinguere un tempio o monastero esoterico da uno ordinario. Anche l'idea dell'iniziazione, che ci giunge attraverso sistemi pseudo-esoterici, ci viene trasmessa in una forma completamente sbagliata. Le leggende sui riti iniziatici esteriori sono state create dai brandelli di informazioni che possediamo riguardo agli antichi Misteri. I Misteri rappresentavano una via speciale, nella quale, accanto ad un periodo di studio difficile e prolungato, venivano date rappresentazioni teatrali di tipo particolare, le quali esprimevano in forme allegoriche l'intero percorso di evoluzione dell'uomo e del mondo. Le transizioni da un livello dell'essere a un altro erano contrassegnate da cerimonie di presentazione di tipo speciale, cioè dall'iniziazione. Ma un cambiamento dell'essere non può essere determinato da nessun rito. I riti possono solo contrassegnare una transizione compiuta. Nei sistemi pseudo-esoterici assumono invece un significato indipendente. Si suppone che un rito, trasformandosi in sacramento, trasmetta o comunichi determinate forze all'iniziato. Anche questo si riferisce alla psicologia della via dell'imitazione: non c'è, né può esserci, alcuna iniziazione esteriore. In realtà, esistono solo l'auto-iniziazione, nessun altro può fare per un uomo il lavoro che deve svolgere personalmente. La crescita interiore e il cambiamento dell'essere dipendono interamente dal lavoro che l'uomo deve fare su se stesso.










Post popolari in questo blog

Gurdjieff: Cosa significa realmente "Cercare di non esprimere Emozioni Negative"

Di tutte le indicazioni e i suggerimenti di Gurdjieff per l'attuazione pratica delle sue idee, quello che sembra essere stato più persistentemente frainteso è la sua raccomandazione di "cercare di non esprimere negatività". A prescindere da quanto spesso si possa ricordare agli studenti che il Lavoro potrebbe riguardare l'evoluzione psicologica, non si tratta di psicoterapia. Non si tratta di sopprimere o reprimere sentimenti, comportamenti e reazioni. Non si tratta di imparare a fingere di essere al di là della reattività. Non si tratta di migliorare la propria personalità per apparire una persona più gentile o più spirituale. Ho visto persone scoraggiate e frustrate con se stesse per anni, che si chiedevano se stessero fallendo, se non si stessero "impegnando abbastanza" quando riferivano che, nonostante tutti gli sforzi che avessero cercato di mettere in atto, continuavano a sperimentare periodicamente stati interiori di rabbia, ansia, risentimento, irrit...

La morte di Gurdjieff (Dr. William J. Welch)

Fui chiamato al telefono. Da Parigi giunse voce che Gurdjieff fosse gravemente malato, e mi fu chiesto se avessi potuto spedire al suo medico di Parigi dell’albumina sierica che era stata recentemente resa disponibile negli Stati Uniti. Gurdjieff non era stato molto bene quando arrivò a New York nell’inverno del 1948, ma non sembrava gravemente malato e non si era mai messo a letto. Era tormentato da una tosse tracheale spasmodica, un rombo profondo, gorgogliante, che rifletteva non solo un’infiammazione cronica alla base dei suoi polmoni, ma anche il suo amore per le Gaulois Bleu, la popolare sigaretta francese con tabacco nero turco aspro e grasso. La sua circonferenza addominale era eroica, e la sua presenza nel bagno turco, anche se non pantagruelica, era quantomeno all’altezza del Balzac di Rodin. Fu così che con i ricordi del vigore non più giovane, ma robusto e invecchiato di Gurdjieff, udii con incredulità, nella tarda estate del 1949, della sua forza in diminuzione e del deter...

Gurdjieff: "Ogni persona che incontri, compreso te stesso, è una merda".

La notizia dell’arrivo del Signor Gurdjieff a Chicago, nell’inverno del 1932, mi mise in apprensione. A tutt’oggi, a distanza di quasi trent’anni e con il senno del poi, ancora non riesco a capire perché non lo volessi vedere. Sicuramente, i miei sentimenti nascevano in parte dal fatto che mi ero convinto che forse avevo sbagliato a lasciare il Prieuré nel 1929. A causa della mia dipartita, sentivo di non essere un seguace leale o fedele. Inoltre, se da una parte i suoi scritti mi interessavano veramente e provavo un sincero affetto per Gurdjieff come uomo, dall’altra il mio rapporto con il gruppo di Chicago mi aveva portato a mettere in discussione la validità del suo lavoro sotto ogni aspetto. Ero ancora alla ricerca di prove – qualche qualità nel comportamento dei suoi seguaci – che mi convincessero che egli fosse qualcosa di più di un potente essere umano in grado di ipnotizzare a suo piacere folte schiere di individui. In quel periodo, il mio interesse per i suoi scritti non andav...